La Biennale Danza premia le sue muse: Leone D’Oro a La Ribot e Leone D’Argento a Claudia Castellucci


La Biennale Danza premia le sue muse: Leone D’Oro a La Ribot e Leone D’Argento a Claudia Castellucci
Claudia Castellucci- Leone d'Argento- Biennale Danza Venezia

A Venezia è arrivato, finalmente, il momento della Cerimonia di Consegna di due premi “luminosi” secondo la direttrice della Biennale DanzaMarie Chouinard che stamattina, con il Presidente Roberto Cicutto,in diretta live, ha espresso tutta la sua gioia nel conferire, con un lungo discorso in italiano, il Leone D’Argento a Claudia Castellucci, “coreografa sobria, seria, minimalista ed esigente che lavora con sacralità” e il Leone D’Oro all’ispano-elvetica La Ribot La Grande Dame stravagante dell’arte contemporanea, tragedienne selvaggia e minimalista”, che ha inaugurato la Biennale il 13 ottobre con il suo Mas distinguidas.  La kermesse veneziana dedicata  alla Danza Contemporanea che, causa Pandemia, è stata posticipata a ottobre, prosegue . Tra gli appuntamenti più imminenti Avalance, stasera all’Arsenale (Sala D’Armi, ore 17) di Marco D’Agostin, già interprete per Claudia Castellucci,  Alessandro Sciarroni, Iris Erez, lavoro che ha debuttato ai Recontres chorégraphique internationale de Seine-Saint-Denis  e che s’ ispira a un universo distopico: in scena un uomo e una donna sopravvissuti a una catastrofe imminente che “camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro tristezza”. A seguire una conversazione con il coreografo e il lavoro Times Takes the Time Time Takedella catalana Maria Campas e il libanese Guy Nader(Arsenale, Teatro alle Tese, ore 20). Domani l’assolo Gentle Unicorn di Chiara Bersani, artista con disabilità affetta da una forma medio-grave di osteogenesi che, contro ogni falsa idea di “politically correct”, conversa con il pubblico attraverso il suo corpo in questo assolo sensoriale di grande bellezza che s’ ispira alla figura mitologica dell’unicorno: “creatura senza patria e senza storia, usato e abusato dall’essere umano, privato del diritto di parola”. Un risarcimento personale ma anche collettivo per regalare una storia di integrazione e accoglienza (16/10 Arsenale, Tese dei Soppalchi, ore 19). Alle 21 al Teatro Piccolo Arsenale  Chiara Castellucci, presenterà Fisica dell’aspra comunione, basato su brani dal Catalogue des oiseaux di Olivier Messiaen eseguiti dal vivo dal pianista Matteo Ramon Arevalos. Drammaturga, coreografa e didatta,  Castellucci ha costruito un’architettura teorico-pratica di assoluto rigore: una scuola e una compagnia, saggi e lezioni che sviluppano la sua riflessione sul concetto di tempo e sul movimento ritmico in rapporto alla musica e che in Messiaen, inventore di procedimenti ritmici personali, ha trovato il suo naturale impulso. Nel week-end il 17 ottobre all’Arsenale  (Sala D’Armi, ore 17), la basca Jone San Martín con Legitimo/Rezo mette in danza il suo personale “diario di appunti” degli oltre vent’anni di lavoro con William Forsythe, che firma con lei questo assolo/conferenza che ha fatto il giro del mondo e la belga Lisbeth Gruwez, proveniente dal laboratorio artistico di Jan Fabre  sarà in scena all’Arsenale (Teatro delle Tese, ore 20) con la pianista Claire Chevallier in Piano Works Debussy, una danza che dipinge come un acquerello la musica immateriale di Debussy e incontrerà il pubblico domenica 18 ottobre (ore 18). E’ con le canzoni di Bob Dylan degli anni ‘60 e ‘70, mixate dal vivo su vinile da Maarten Van Cauwenberghe che Gruwez invece interpreta e dialoga, il 22 ottobre  in Lisbeth Gruwez dances Bob Dylan (Arsenale- Teatro delle Tese, ore 20).Molto atteso  il coreografo Noé Soulier, già prenotato come direttore dal prossimo luglio dal CDNC di Angers, che alla Biennale presenta due lavori: Portrait of Frédéric Tavernini (18/10 Arsenale- Tese dei Soppalchi ore 20)  con lo stesso Soulier a eseguire le musiche di Fargion e The Waves con due percussionisti dell’Ictus Ensemble (20/10 Arsenale- Teatro delle Tese, ore 20).

 

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La Biennale Danza premia le sue muse: Leone D’Oro a La Ribot e Leone D’Argento a Claudia Castellucci


La Biennale Danza premia le sue muse: Leone D’Oro a La Ribot e Leone D’Argento a Claudia Castellucci
Claudia Castellucci- Leone d'Argento- Biennale Danza Venezia

A Venezia è arrivato, finalmente, il momento della Cerimonia di Consegna di due premi “luminosi” secondo la direttrice della Biennale DanzaMarie Chouinard che stamattina, con il Presidente Roberto Cicutto,in diretta live, ha espresso tutta la sua gioia nel conferire, con un lungo discorso in italiano, il Leone D’Argento a Claudia Castellucci, “coreografa sobria, seria, minimalista ed esigente che lavora con sacralità” e il Leone D’Oro all’ispano-elvetica La Ribot La Grande Dame stravagante dell’arte contemporanea, tragedienne selvaggia e minimalista”, che ha inaugurato la Biennale il 13 ottobre con il suo Mas distinguidas.  La kermesse veneziana dedicata  alla Danza Contemporanea che, causa Pandemia, è stata posticipata a ottobre, prosegue . Tra gli appuntamenti più imminenti Avalance, stasera all’Arsenale (Sala D’Armi, ore 17) di Marco D’Agostin, già interprete per Claudia Castellucci,  Alessandro Sciarroni, Iris Erez, lavoro che ha debuttato ai Recontres chorégraphique internationale de Seine-Saint-Denis  e che s’ ispira a un universo distopico: in scena un uomo e una donna sopravvissuti a una catastrofe imminente che “camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro tristezza”. A seguire una conversazione con il coreografo e il lavoro Times Takes the Time Time Takedella catalana Maria Campas e il libanese Guy Nader(Arsenale, Teatro alle Tese, ore 20). Domani l’assolo Gentle Unicorn di Chiara Bersani, artista con disabilità affetta da una forma medio-grave di osteogenesi che, contro ogni falsa idea di “politically correct”, conversa con il pubblico attraverso il suo corpo in questo assolo sensoriale di grande bellezza che s’ ispira alla figura mitologica dell’unicorno: “creatura senza patria e senza storia, usato e abusato dall’essere umano, privato del diritto di parola”. Un risarcimento personale ma anche collettivo per regalare una storia di integrazione e accoglienza (16/10 Arsenale, Tese dei Soppalchi, ore 19). Alle 21 al Teatro Piccolo Arsenale  Chiara Castellucci, presenterà Fisica dell’aspra comunione, basato su brani dal Catalogue des oiseaux di Olivier Messiaen eseguiti dal vivo dal pianista Matteo Ramon Arevalos. Drammaturga, coreografa e didatta,  Castellucci ha costruito un’architettura teorico-pratica di assoluto rigore: una scuola e una compagnia, saggi e lezioni che sviluppano la sua riflessione sul concetto di tempo e sul movimento ritmico in rapporto alla musica e che in Messiaen, inventore di procedimenti ritmici personali, ha trovato il suo naturale impulso. Nel week-end il 17 ottobre all’Arsenale  (Sala D’Armi, ore 17), la basca Jone San Martín con Legitimo/Rezo mette in danza il suo personale “diario di appunti” degli oltre vent’anni di lavoro con William Forsythe, che firma con lei questo assolo/conferenza che ha fatto il giro del mondo e la belga Lisbeth Gruwez, proveniente dal laboratorio artistico di Jan Fabre  sarà in scena all’Arsenale (Teatro delle Tese, ore 20) con la pianista Claire Chevallier in Piano Works Debussy, una danza che dipinge come un acquerello la musica immateriale di Debussy e incontrerà il pubblico domenica 18 ottobre (ore 18). E’ con le canzoni di Bob Dylan degli anni ‘60 e ‘70, mixate dal vivo su vinile da Maarten Van Cauwenberghe che Gruwez invece interpreta e dialoga, il 22 ottobre  in Lisbeth Gruwez dances Bob Dylan (Arsenale- Teatro delle Tese, ore 20).Molto atteso  il coreografo Noé Soulier, già prenotato come direttore dal prossimo luglio dal CDNC di Angers, che alla Biennale presenta due lavori: Portrait of Frédéric Tavernini (18/10 Arsenale- Tese dei Soppalchi ore 20)  con lo stesso Soulier a eseguire le musiche di Fargion e The Waves con due percussionisti dell’Ictus Ensemble (20/10 Arsenale- Teatro delle Tese, ore 20).

 

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