Al Festival Bolzano Danza la morte ingiusta dei cigni di Radhouane El Meddeb e il Balletto National de Marseille con una serata a quattro firme: Childs, Carvalho, Ninja, Doherty.


Al Festival Bolzano Danza la morte ingiusta dei cigni di Radhouane El Meddeb e il Balletto National de Marseille con una serata a quattro firme: Childs, Carvalho, Ninja, Doherty.
Ballet-National-de Marseille_TempoVicino©Theo_Giacometti

Due “prime” da non perdere, il 22 luglio, alla 37esima edizione del Festival Bolzano Danza (16-30 luglio):  la prima assoluta di Les cygnes sont morts! (Teatro Studio, due recite h. 19.30 + h. 20.15, biglietto € 5) del coreografo tunisino, attivo in Francia, Radhouane El Meddeb, una sua originale versione della Morte del cigno mentre il Ballet National del Marseille presenta, la prima nazionale, della serata quadripartita che porta il nome delle quattro prestigiose firme che l’hanno ideata: l’americana Lucinda Childs, la portoghese Tânia Carvalho, la francese Lasseindra Ninja, e la nordirlandese Oona Doherty (Teatro Comunale, Sala Grande, h.21 biglietto € 22, riduzioni varie). Con Les Cygnes sont morts! Radunane El Meddeb crea uno struggente omaggio alle migliaia di donne e uomini e bambini annegati nel Mediterraneo. Creato appositamente per il Festival su invito del direttore artistico Emanuele Masi nell’ambito del progetto di riscrittura del celebre assolo di Mikhail Fokin per Anna Pavlova La morte del cigno, El Meddeb, sull’originale partitura di Camille Saint-Saëns a cui si aggiunge un soundscape elettronico danza per tutte quelle persone disperate che si imbarcano nel nostro mare alla ricerca di una vita migliore. Scrive il coreografo, anche interprete, nelle note al lavoro: “Io li vedo come dei cigni, degli uccelli bianchi che si distaccano dagli abissi e lottano per tenere alta la testa. Affrontano una morte indegna, spaventosa, crudele, una morte ingiusta che li colpisce di corsa quando si sono lasciati tutto alle spalle. I miei cigni, quelli che voglio danzare, lottano per mantenere la testa fuori dall’acqua, combattono a loro modo per la libertà e la dignità, lontani dagli slogan e dalle battaglie di strada sono impegnati in una guerra all’ultimo sangue. Danzo per loro, sento l’urgenza di render loro omaggio e celebrarli, coloro che sono stati inghiottiti dal mio Mediterraneo. I cigni, sono morti”. Con un organico di ventidue brillanti danzatori impegnati a interpretare cifre stilistiche differenti, il Ballet National de Marseille oggi è pronto a nuove sfide. Tra queste la commissione 2021 dei parigini Théâtre de la Ville e Théâtre du Chatelet a quattro artiste rappresentanti di quattro diversi stili e generi del contemporaneo: Childs ,Carvalho, Ninja, Doherty. Un programma sfaccettato che mostra quattro visioni poetiche che spaziano nella storia nella danza di oggi tra Europa e USA: dalla figura cardine del postmodern americano Lucinda Childalla pittorica artista portoghese Tânia Carvalho, all’icona queer del voguing francese Lasseindra Ninja alla rising star nordirlandese Oona Doherty, ultimo Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia.La logica compositiva basata sulla decostruzione del vocabolario classico, sulla ripetizione minimalista delle frasi coreografate e l’uso dello spazio scenico con continui attraversamenti dinamici caratterizzano il lavoro di Lucinda Childs sin dagli anni Settanta. Il suo Tempo Vicino, che apre la serata, è un brano nato proprio per il Ballet de Marseille dodici anni fa ripreso ora dalla coreografa con un nuovo cast di danzatori. Una meraviglia di motivi rigorosi e percorsi geometrici su Son of Chamber Symphony di John Adams, partitura nella quale si affastellano ritmi sincopati jazz e bagliori sonori che trasmettono forza anche alla danza. Segue One of Four Periods in Time di Tânia Carvalho, coreografa e musicista, danzatrice e pittrice portoghese le cui creazioni si avventurano in luoghi ombrosi, spesso sospese tra espressionismo e citazioni cinematografiche. La sua arte è una cosmogonia misteriosa dove la cura linguistica e semantica è totale. Qui, su una colonna sonora di Vasco Mendonça, Carvalho costruisce un’intrigante partitura dove la gestualità si blocca e si immobilizza in pose pittoriche.Trasporta, invece, in atmosfere da ballroom la creazione di Lasseindra Ninja Mood, primo lavoro della regina del voguing francese per una compagnia di danzatori ‘classici’. La sua creazione non riproduce le battle caratteristiche del voguing, bensì cerca una dimensione di gruppo integrando il vocabolario di pose tipiche in un discorso più ampio con i ballerini in tute scintillanti che diventano nella seconda parte abiti rosa shocking stile bondage per atmosfere inequivocabilmente ‘notturne’. Il tutto avvolto dal ritmo insistente di Maboko Na Ndouzou di Boddhi Satva.Chiude Oona Doherty con Lazarus, estensione e riscrittura per tutta la compagnia del suo assolo The Ascension into Lazarus. Rapidi cambiamenti di posizione, emozionanti spostamenti lasciano intravedere il singolo nel gruppo, che si muove compatto, deciso e forse speranzoso di una ‘resurrezione’.

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Al Festival Bolzano Danza la morte ingiusta dei cigni di Radhouane El Meddeb e il Balletto National de Marseille con una serata a quattro firme: Childs, Carvalho, Ninja, Doherty.


Al Festival Bolzano Danza la morte ingiusta dei cigni di Radhouane El Meddeb e il Balletto National de Marseille con una serata a quattro firme: Childs, Carvalho, Ninja, Doherty.
Ballet-National-de Marseille_TempoVicino©Theo_Giacometti

Due “prime” da non perdere, il 22 luglio, alla 37esima edizione del Festival Bolzano Danza (16-30 luglio):  la prima assoluta di Les cygnes sont morts! (Teatro Studio, due recite h. 19.30 + h. 20.15, biglietto € 5) del coreografo tunisino, attivo in Francia, Radhouane El Meddeb, una sua originale versione della Morte del cigno mentre il Ballet National del Marseille presenta, la prima nazionale, della serata quadripartita che porta il nome delle quattro prestigiose firme che l’hanno ideata: l’americana Lucinda Childs, la portoghese Tânia Carvalho, la francese Lasseindra Ninja, e la nordirlandese Oona Doherty (Teatro Comunale, Sala Grande, h.21 biglietto € 22, riduzioni varie). Con Les Cygnes sont morts! Radunane El Meddeb crea uno struggente omaggio alle migliaia di donne e uomini e bambini annegati nel Mediterraneo. Creato appositamente per il Festival su invito del direttore artistico Emanuele Masi nell’ambito del progetto di riscrittura del celebre assolo di Mikhail Fokin per Anna Pavlova La morte del cigno, El Meddeb, sull’originale partitura di Camille Saint-Saëns a cui si aggiunge un soundscape elettronico danza per tutte quelle persone disperate che si imbarcano nel nostro mare alla ricerca di una vita migliore. Scrive il coreografo, anche interprete, nelle note al lavoro: “Io li vedo come dei cigni, degli uccelli bianchi che si distaccano dagli abissi e lottano per tenere alta la testa. Affrontano una morte indegna, spaventosa, crudele, una morte ingiusta che li colpisce di corsa quando si sono lasciati tutto alle spalle. I miei cigni, quelli che voglio danzare, lottano per mantenere la testa fuori dall’acqua, combattono a loro modo per la libertà e la dignità, lontani dagli slogan e dalle battaglie di strada sono impegnati in una guerra all’ultimo sangue. Danzo per loro, sento l’urgenza di render loro omaggio e celebrarli, coloro che sono stati inghiottiti dal mio Mediterraneo. I cigni, sono morti”. Con un organico di ventidue brillanti danzatori impegnati a interpretare cifre stilistiche differenti, il Ballet National de Marseille oggi è pronto a nuove sfide. Tra queste la commissione 2021 dei parigini Théâtre de la Ville e Théâtre du Chatelet a quattro artiste rappresentanti di quattro diversi stili e generi del contemporaneo: Childs ,Carvalho, Ninja, Doherty. Un programma sfaccettato che mostra quattro visioni poetiche che spaziano nella storia nella danza di oggi tra Europa e USA: dalla figura cardine del postmodern americano Lucinda Childalla pittorica artista portoghese Tânia Carvalho, all’icona queer del voguing francese Lasseindra Ninja alla rising star nordirlandese Oona Doherty, ultimo Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia.La logica compositiva basata sulla decostruzione del vocabolario classico, sulla ripetizione minimalista delle frasi coreografate e l’uso dello spazio scenico con continui attraversamenti dinamici caratterizzano il lavoro di Lucinda Childs sin dagli anni Settanta. Il suo Tempo Vicino, che apre la serata, è un brano nato proprio per il Ballet de Marseille dodici anni fa ripreso ora dalla coreografa con un nuovo cast di danzatori. Una meraviglia di motivi rigorosi e percorsi geometrici su Son of Chamber Symphony di John Adams, partitura nella quale si affastellano ritmi sincopati jazz e bagliori sonori che trasmettono forza anche alla danza. Segue One of Four Periods in Time di Tânia Carvalho, coreografa e musicista, danzatrice e pittrice portoghese le cui creazioni si avventurano in luoghi ombrosi, spesso sospese tra espressionismo e citazioni cinematografiche. La sua arte è una cosmogonia misteriosa dove la cura linguistica e semantica è totale. Qui, su una colonna sonora di Vasco Mendonça, Carvalho costruisce un’intrigante partitura dove la gestualità si blocca e si immobilizza in pose pittoriche.Trasporta, invece, in atmosfere da ballroom la creazione di Lasseindra Ninja Mood, primo lavoro della regina del voguing francese per una compagnia di danzatori ‘classici’. La sua creazione non riproduce le battle caratteristiche del voguing, bensì cerca una dimensione di gruppo integrando il vocabolario di pose tipiche in un discorso più ampio con i ballerini in tute scintillanti che diventano nella seconda parte abiti rosa shocking stile bondage per atmosfere inequivocabilmente ‘notturne’. Il tutto avvolto dal ritmo insistente di Maboko Na Ndouzou di Boddhi Satva.Chiude Oona Doherty con Lazarus, estensione e riscrittura per tutta la compagnia del suo assolo The Ascension into Lazarus. Rapidi cambiamenti di posizione, emozionanti spostamenti lasciano intravedere il singolo nel gruppo, che si muove compatto, deciso e forse speranzoso di una ‘resurrezione’.

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