All’alba anteprima site -specific di Cultus tra le rovine di Scolacium


All’alba anteprima site -specific di Cultus tra le rovine di Scolacium
CULTUS _ CompagniaZappalaDanza _SerenaNicoletti

Ha scelto un luogo affascinante, il Parco Archeologico di Scolacium, in Calabria e un’orario inconsueto, le prime luci dell’alba (alle 5) per presentare ad Armonie D’Arte Festival, l’anteprima site-specific, il 15 luglio,  del suo nuovo lavoro Cultus che debutterà, il 12 ottobre, al Visavì Festival di Gorizia, prima tappa di una lunga tournée italiana e tedesca che si concluderà il 10 febbraio a Torino. Stiamo parlando di Roberto Zappalà  che, con la sua Compagnia Zappalà Danza, dopo Kristo ritorna prepotentemente alla sua danza ricca di contraddizioni creative, dai sapori carnali e delicati, musicali ma anche atonali, esplosivi ma anche poetici e intimi. A ispirare musicalmente questa nuova creazione sono le meravigliose atmosfere delle musiche di David Lang, le voci dell’opera The Little Match Girl Passion composta nel 2007, vincitrice del premio Pulitzer per la musica nel 2008; voci che danno vita ad un lavoro di grande impatto sonoro con atmosfere sacre originariamente ispirate alla fiaba della piccola fiammiferaia di Hans Christian Andersen e che, certamente, hanno un riferimento nella Passione secondo Matteo di Bach. Nella nuova creazione la fiaba di Andersen è solo parte dell’ispirazione musicale perché è la danza astratta, pura, ad essere protagonista assoluta. nei vari stati dell’abbandono, della tenerezza, della gioia, dell’estasi. In Cultus la fisicità della danza, il suo trascendere il referenziale, fa navigare lo spettatore in un luogo“fluido” dove perdere la cognizione del tempo e contemporaneamente sentirsi partecipi di qualcosa di appassionante, in un’unica esperienza sensoriale. I corpi dei danzatori, donne e uomini, si abbandonano ad un movimento continuo che porta in scena le “passioni” dei singoli e delle moltitudini. Usando il “mezzo” che più si addice ad una elaborazione coreografica, il corpo umano, la creazione si inserisce a pieno titolo nel progetto Transiti Humanitatis che da molti anni caratterizza il percorso artistico di Zappalà.

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Ha scelto un luogo affascinante, il Parco Archeologico di Scolacium, in Calabria e un’orario inconsueto, le prime luci dell’alba (alle 5) per presentare ad Armonie D’Arte Festival, l’anteprima site-specific, il 15 luglio,  del suo nuovo lavoro Cultus che debutterà, il 12 ottobre, al Visavì Festival di Gorizia, prima tappa di una lunga tournée italiana e tedesca che si concluderà il 10 febbraio a Torino. Stiamo parlando di Roberto Zappalà  che, con la sua Compagnia Zappalà Danza, dopo Kristo ritorna prepotentemente alla sua danza ricca di contraddizioni creative, dai sapori carnali e delicati, musicali ma anche atonali, esplosivi ma anche poetici e intimi. A ispirare musicalmente questa nuova creazione sono le meravigliose atmosfere delle musiche di David Lang, le voci dell’opera The Little Match Girl Passion composta nel 2007, vincitrice del premio Pulitzer per la musica nel 2008; voci che danno vita ad un lavoro di grande impatto sonoro con atmosfere sacre originariamente ispirate alla fiaba della piccola fiammiferaia di Hans Christian Andersen e che, certamente, hanno un riferimento nella Passione secondo Matteo di Bach. Nella nuova creazione la fiaba di Andersen è solo parte dell’ispirazione musicale perché è la danza astratta, pura, ad essere protagonista assoluta. nei vari stati dell’abbandono, della tenerezza, della gioia, dell’estasi. In Cultus la fisicità della danza, il suo trascendere il referenziale, fa navigare lo spettatore in un luogo“fluido” dove perdere la cognizione del tempo e contemporaneamente sentirsi partecipi di qualcosa di appassionante, in un’unica esperienza sensoriale. I corpi dei danzatori, donne e uomini, si abbandonano ad un movimento continuo che porta in scena le “passioni” dei singoli e delle moltitudini. Usando il “mezzo” che più si addice ad una elaborazione coreografica, il corpo umano, la creazione si inserisce a pieno titolo nel progetto Transiti Humanitatis che da molti anni caratterizza il percorso artistico di Zappalà.

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