Bambini da favola in “Lo Schiaccianoci” e “Cenerentola”
E’ Natale, i bambini rubano la scena e non solo nel presepe che accoglie il piccolo uomo Dio, ma nei più importanti teatri milanesi: la Scala con i suoi oltre sessanta allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia impegnati nel balletto natalizio per eccellenza, Lo Schiaccianoci nella versione mai rappresentata prima, di George Balanchine e il Piccolo Teatro con Cenerentola di Frédéric Olivieri danzato dai più grandi( 4° – 8° corso). Due fiabe dunque, “Schiaccianoci e Re dei topi” di E.T.Hoffmann nella traduzione di Alexandre Dumas e “Cenerentola” di Perrault su musica di Sergej Prokof’ev, ispirano le danze natalizie.
Creato, negli anni Cinquanta, per il “New York City Ballet”, Lo Schiaccianoci di Balanchine, su musica di Čaikovskij, approda, per la prima volta, dal 16 dicembre al 15 gennaio (con un’anteprima giovani il 15/12) sul palcoscenico del Piermarini (in Europa è stato rappresentato solo a Copenaghen, dieci anni fa) con un nuovo allestimento, autorizzato dalla “Balanchine Trust”, di Margherita Palli, che ha rivisitato la celebre e fin’ora “intoccabile” versione del coreografo russo, con nuovi fondali dipinti attraverso i colori dell’artista americano Maxfield Parrish. Protagonista indiscusso del balletto, il grande albero di Natale (Balanchine lo volle superlativo, all’epoca spese 25 mila dollari) che cresce come un ombrello e, sotto il quale, i figli della famiglia Stahlbaum, Marie e suo fratello Fritz con altri bambini, si scambiano i regali tra cui uno schiaccianoci donato dallo zio Drosselmeier (nel ruolo Mick Zeni e Alessandro Grillo). La scenografia, pur rimanendo fedele agli elementi originali di questo sontuoso balletto, molto musicale e gioioso, ispirato alla celebre versione di Petipa e Livanov (1892), regala nuove citazioni, per esempio, il grande negozio di dolci ricorda “Engel Apotheke” di Vienna. Lo stesso Balanchine lo danzò da bambino e non è un caso se ogni passo della sua coreografia “canta”, evoca messaggi positivi di grande umanità, la gioia, il calore famigliare, il sogno, la lotta, l’amore, la potenza della fantasia; danza e musica procedono in perfetta sintonia, guidati dalla bacchetta del maestro russo Michail Jurowski, che lo affronta per la prima volta, accompagnato dal Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala. Icona del Natale americano, The Nutcracker di Balanchine è entrato a pieno titolo nella storia della danza, con i suoi color pastello, le scintillanti luci dell’albero, i bambini, il sogno che avvolge l’adolescente Marie e la conduce, prima in una gigantesca battaglia tra soldati e topi e poi verso il mondo dei dolciumi con il suo Schiaccianoci/ Principe. A differenza della versione di Petipa, la Fata Confetto intepretata da Nicoletta Manni (16, 20,29 /12 e 4,12/1) apre le danze del secondo atto e regala, nel “passo a due” finale, al fianco del suo cavaliere Timofej Andrijashenko, un effetto speciale: dalla punta di un arabesque scivolerà magicamente verso il suo partner. Nello stesso ruolo si alternerà Martina Arduino (15,19,30/12 e 10, 15/1) al fianco di Nicola Del Freo oltre che in quello della “Goccia di Rugiada” nel celebre “Valzer dei Fiori”. A proposito di questo meraviglioso valzer, Sandra Jennings del “Balanchine Trust” chiamata alla Scala a rimontare il balletto, l’ha danzato ben 46 volte, senza mai stufarsi. Da fiaba anche il valzer dei “Fiocchi di Neve”, che accompagna i due innamorati, alla fine del primo atto, verso il regno delle leccornie. A celebrare l’atmosfera gioiosa di questo superclassico tardo romantico, le trombette, i sonagli, i cucù, la celeste tanto care a Čaikovskij.
Da non perdere l’incontro con il critico Sergio Trombetta, sabato 15 dicembre alla Scala, (ingresso libero, ridotto dei Palchi “A.Toscanini” ore 18) dal titolo: “Quella carrozza per il Mariinskij”.
Cenerentola, fino al 21 dicembre, al Piccolo Teatro Strehler, regala al pubblico due atti ricchi di virtuosismi ed espressività, tra danze classiche e popolari, di corte ed esotiche, passi a due, variazioni, valzer, mazurche, pavane e gavotte. Il balletto, creato nel 2015, su commissione della Fondazione Bracco, sull’articolata partitura di Prokof’ev, ha riscosso grande successo in Italia e all’estero. L’evoluzione della protagonista, da infelice “Cenerentola” (nel ruolo Linda Giubelli) schernita dalle goffe sorellastre che, in una notte magica,, allo scoccare della mezzanotte, la fatidica scarpetta, alla nuova condizione di donna “più bella del reame” grazie all’immancabile Principe (Daniele Bonelli) continua ad affascinare giovani fanciulle e donne mature. Un grande spettacolo confezionato da sarti, scenografi, truccatori, parrucchieri tutti formati all’’Accademia Teatro alla Scala, davvero un bel lavoro di squadra.
Teatro alla Scala, www.teatroallascala.org/it/index.html, Lo Schiaccianoci 16 dicembre-16 gennaio, ore 20. Biglietti 11/150 euro. Tel. 02.72003744
Teatro Strehler (L.go Greppi, 1),https://www.piccoloteatro.org/it/ Cenerentola ore 19.30 (mart. giov), ore 20.30 (merc. e ven.), ore 15 e 19.30 (sab.), ore 16 (dom.). Prezzi 26/33 euro. Tel.0242411889.