“Biennale Danza”: Geniale Forsythe


“Biennale Danza”: Geniale Forsythe
William Forsythe_"A Quiet Evening of Dance"

Ventinove spettacoli, firmati da 22 coreografi:  a Venezia, negli spazi dell’Arsenale e Via Garibaldi, torna Biennale Danza 13esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto dalla canadese Marie Chouinard. Tra le proposte, A Quiet Evening of Dance di William Forsythe (Teatro Malibran 24/6 ore 20 e 25 ore 17) è un faro luminoso. Già Presentato, al Teatro Grande di Brescia e poi al Teatro Valli di Reggio Emilia, questo lavoro di uno dei massimi artisti del nostro tempo, è immaginato come un concerto da camera in cui le geometrie del balletto classico sono smembrate da una lucida, razionale, perfetta immaginazione, nata tra i movimenti accademici e l’hip hop. Silenzi “zen” si alternano alla musica di Morton Feldman e alla settecentesca di Rameau. Sette danzatori tra cui, Rauf Yasit “Rubberlegz”  strepitoso performer di break dance, con cui Forsythe ha lavorato all’Opéra di Parigi.  (Pubblicato su D Repubblica 22/06/2019)

“Agua” di Pina Bausch

Altra chicca da non perdere a Venezia, la mostra “Pina Bausch. Gli anni veneziani”, in occasione dei dieci anni dalla scomparsa della geniale fondatrice del Thanzthater Wuppertal , nelle sale Apollinee del Teatro la Fenice (Campo San Fantin) fino al 14 luglio curata da Franco Bolletta. Venticinque fotografie, venti in bianco e nero , cinque a colori, di Graziano Arici, Michele Crosera e Studio Giacomelli, disposte sui dei leggii riconducono i visitatori  agli anni tra il 1981 e il 2007 in cui “Pina” ha allestito i suoi memorabili lavori alla Fenice. Da Kontakthof, nato nel 1978 e in scena a Venezia nel luglio del 1981, passando per la celebre passeggiata Nelken (1983) che ancora oggi viene replicata in tutto il mondo; oppure Blaubart (1985) che riprende l’opera lirica Il castello del duca Barbablù di Bartók e la fiaba di Charles Perrault; e ancora l’applauditissimo Café Müller sulla musica di Henry Purcell (1985), Das Frühlingsopfer (1985), Bandoneon (1985), Viktor (1992), Für die Kinder von gestern, heute und morgen (2005); fino al recentissimo Água (2007) che si ispira alle atmosfere brasiliane e viene danzato, con i costumi di Marion Cito, sui video di Peter Pabst: è questo l’ultimo titolo della Bausch presentato a Venezia, messo in scena pochi mesi dopo aver ricevuto il “Leone d’oro” alla carriera per la danza. Nella deliziosa saletta anche la proiezione in loop di Pina Bausch, film di Anne Linsel, coprodotto WDR e Arte, in parte girato anche negli spazi del Teatro La Fenice.

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“Biennale Danza”: Geniale Forsythe


“Biennale Danza”: Geniale Forsythe
William Forsythe_"A Quiet Evening of Dance"

Ventinove spettacoli, firmati da 22 coreografi:  a Venezia, negli spazi dell’Arsenale e Via Garibaldi, torna Biennale Danza 13esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto dalla canadese Marie Chouinard. Tra le proposte, A Quiet Evening of Dance di William Forsythe (Teatro Malibran 24/6 ore 20 e 25 ore 17) è un faro luminoso. Già Presentato, al Teatro Grande di Brescia e poi al Teatro Valli di Reggio Emilia, questo lavoro di uno dei massimi artisti del nostro tempo, è immaginato come un concerto da camera in cui le geometrie del balletto classico sono smembrate da una lucida, razionale, perfetta immaginazione, nata tra i movimenti accademici e l’hip hop. Silenzi “zen” si alternano alla musica di Morton Feldman e alla settecentesca di Rameau. Sette danzatori tra cui, Rauf Yasit “Rubberlegz”  strepitoso performer di break dance, con cui Forsythe ha lavorato all’Opéra di Parigi.  (Pubblicato su D Repubblica 22/06/2019)

“Agua” di Pina Bausch

Altra chicca da non perdere a Venezia, la mostra “Pina Bausch. Gli anni veneziani”, in occasione dei dieci anni dalla scomparsa della geniale fondatrice del Thanzthater Wuppertal , nelle sale Apollinee del Teatro la Fenice (Campo San Fantin) fino al 14 luglio curata da Franco Bolletta. Venticinque fotografie, venti in bianco e nero , cinque a colori, di Graziano Arici, Michele Crosera e Studio Giacomelli, disposte sui dei leggii riconducono i visitatori  agli anni tra il 1981 e il 2007 in cui “Pina” ha allestito i suoi memorabili lavori alla Fenice. Da Kontakthof, nato nel 1978 e in scena a Venezia nel luglio del 1981, passando per la celebre passeggiata Nelken (1983) che ancora oggi viene replicata in tutto il mondo; oppure Blaubart (1985) che riprende l’opera lirica Il castello del duca Barbablù di Bartók e la fiaba di Charles Perrault; e ancora l’applauditissimo Café Müller sulla musica di Henry Purcell (1985), Das Frühlingsopfer (1985), Bandoneon (1985), Viktor (1992), Für die Kinder von gestern, heute und morgen (2005); fino al recentissimo Água (2007) che si ispira alle atmosfere brasiliane e viene danzato, con i costumi di Marion Cito, sui video di Peter Pabst: è questo l’ultimo titolo della Bausch presentato a Venezia, messo in scena pochi mesi dopo aver ricevuto il “Leone d’oro” alla carriera per la danza. Nella deliziosa saletta anche la proiezione in loop di Pina Bausch, film di Anne Linsel, coprodotto WDR e Arte, in parte girato anche negli spazi del Teatro La Fenice.

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