Bravi e belli: l’ascesa degli allievi scaligeri


Bravi e belli: l’ascesa degli allievi scaligeri
"In the Middle, Somewhat Elevated" di Forsythe- Foto Rudy-Amisano

Trentadue fanciulle in tutù bianco scendono in serpentina con una serie di arabesques su un piano inclinato, l’atmosfera è rarefatta e soave, il celebre “Atto Bianco”, Il Regno delle Ombre, del balletto tardoromantico di Marius Petipa, La Bayadère (1877), su musica di Ludwig Minkus, conquista e affascina immediatamente il pubblico, l’altra sera, alla prima dello spettacolo della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, in scena al Teatro Strehler (replica oggi pomeriggio ore 16). L’atmosfera esotica del balletto cambia registro con questo sogno dove il guerriero Solor, interpretato con grande afflato e romanticismo dal bravissimo Daniele Bonelli (allievo del 7° corso) , raggiunge la sua amata baiadera Nikija morta dopo aver appreso che si sarebbe sposato con Gamzatti, la figlia del Rajah e il cui ruolo è stato affidato alla precisione tecnica di Linda Giubelli. Brave le tre soliste, Federica Azzone, Giordana Granata e Matilde Colombo che hanno affrontato con grande sicurezza le variazioni delle tre ombre. Ottimo lo scatto di qualità tecnica per tutta la compagnia scaligera nel secondo pezzo della serata, In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe dove i nove danzatori, tre maschi e sei ragazze, alcuni dell’8° corso (Azzone, Carlotta Di Monte, Giorgia Pasini, Samuele Barzaghi e Gamba, Giubelli) e altri del 7° (Letizia Masini, Priscilla Volpe e Bonelli), si sono misurati con destrezza, precisione, coraggio e vivacità con la tecnica del geniale Forsythe, tra sbilanciamenti del bacino, slanci di gambe, punte di acciaio accompagnati dalle variazioni incalzanti della musica di Thom Willems. Ad accompagnarli in questo viaggio dove il classico si mescola con audacia al contemporaneo, Kathryn Bennetts, storica collaboratrice di Forsythe che ha vinto la sfida lanciatole l’anno scorso da Frédéric Olivieri di rimontare questo celebre pezzo per gli allievi dell’Accademia (guarda intervista di Francesca Pedroni). Linda Giubelli calza perfettamente lo stile Forsythe, sprigiona eccezionali doti interpretative più in questo secondo pezzo contemporaneo che nel sublime “Atto bianco” di La Bayadère. Gran finale con i 188 allievi della Scuola che si sono esibiti in Présentation di Olivieri, direttore del Corpo di Ballo della Scala, sugli Etudes di Carl Czerny dove i corpi maschili hanno confermato una presenza davvero importante all’interno della Scala.

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"In the Middle, Somewhat Elevated" di Forsythe- Foto Rudy-Amisano

Trentadue fanciulle in tutù bianco scendono in serpentina con una serie di arabesques su un piano inclinato, l’atmosfera è rarefatta e soave, il celebre “Atto Bianco”, Il Regno delle Ombre, del balletto tardoromantico di Marius Petipa, La Bayadère (1877), su musica di Ludwig Minkus, conquista e affascina immediatamente il pubblico, l’altra sera, alla prima dello spettacolo della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, in scena al Teatro Strehler (replica oggi pomeriggio ore 16). L’atmosfera esotica del balletto cambia registro con questo sogno dove il guerriero Solor, interpretato con grande afflato e romanticismo dal bravissimo Daniele Bonelli (allievo del 7° corso) , raggiunge la sua amata baiadera Nikija morta dopo aver appreso che si sarebbe sposato con Gamzatti, la figlia del Rajah e il cui ruolo è stato affidato alla precisione tecnica di Linda Giubelli. Brave le tre soliste, Federica Azzone, Giordana Granata e Matilde Colombo che hanno affrontato con grande sicurezza le variazioni delle tre ombre. Ottimo lo scatto di qualità tecnica per tutta la compagnia scaligera nel secondo pezzo della serata, In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe dove i nove danzatori, tre maschi e sei ragazze, alcuni dell’8° corso (Azzone, Carlotta Di Monte, Giorgia Pasini, Samuele Barzaghi e Gamba, Giubelli) e altri del 7° (Letizia Masini, Priscilla Volpe e Bonelli), si sono misurati con destrezza, precisione, coraggio e vivacità con la tecnica del geniale Forsythe, tra sbilanciamenti del bacino, slanci di gambe, punte di acciaio accompagnati dalle variazioni incalzanti della musica di Thom Willems. Ad accompagnarli in questo viaggio dove il classico si mescola con audacia al contemporaneo, Kathryn Bennetts, storica collaboratrice di Forsythe che ha vinto la sfida lanciatole l’anno scorso da Frédéric Olivieri di rimontare questo celebre pezzo per gli allievi dell’Accademia (guarda intervista di Francesca Pedroni). Linda Giubelli calza perfettamente lo stile Forsythe, sprigiona eccezionali doti interpretative più in questo secondo pezzo contemporaneo che nel sublime “Atto bianco” di La Bayadère. Gran finale con i 188 allievi della Scuola che si sono esibiti in Présentation di Olivieri, direttore del Corpo di Ballo della Scala, sugli Etudes di Carl Czerny dove i corpi maschili hanno confermato una presenza davvero importante all’interno della Scala.

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