Con Exister un puzzle di emozioni


Con Exister un puzzle di emozioni
Enlighten(me) di Giulia Roversi e Filippo Angeloni

Oltre quaranta le performances ospiti alla 17° edizione del Festival Exister promosso da DANCEHAUSpiù- Centro Nazionale di Produzione della Danza, in scena, dal 16 marzo, negli spazi in via Tertulliano. Compagnie da tutta Italia e dall’estero in <<questa edizione- spiega la co-direttrice artistica Annamaria Onetti- dove la danza si rivela come un puzzle avvincente di emozioni, dove ogni passo, ogni movimento, è un tassello prezioso che si unisce per formare un’immagine vibrante e unica>>. Il Festival apre con lavori firmati da giovani autrici,  Amante di e con la danzatrice, coreografa Michela Priuli e l’attrice e scrittrice Giulia Gaudenzi dove due corpi si fondono e creano un’unità che sembra provenire da un passato mitologico: quattro gambe, tre piedi, infinite mani e due teste, diversità che diventano bellezza, armonia e naturalezza. Vicinanza distanza, di Giorgia Gasparetto e Priscilla Pizziol, entrambe diplomate al SEAD, l’Accademia Sperimentale di Danza di Salisburgo, indaga  il tema del precario equilibrio della  relazione e dell’alterità, un lavoro alla scoperta della complessità del “noi”. A seguire Dance Circle, incontro tra gli artisti ed esperti del settore, promosso dalla rete Dance Card. Il corpo femminile è protagonista anche di Il diario delle molestie (17/3) di Maria Chiara Vitti, un’autobiografia danzata di questa giovane coreografa pugliese, per dar voce a un corpo troppo spesso inibito e silente. Enlight(en)-Me di e con Giulia Roversi e Filippo Angeloni è una performance di teatro-danza dove la protagonista indossa  lampadine a led, su un tappeto di fogli di giornale con un contrabbassista in scena; una riflessione su come il corpo femminile è sovra esposto nella società dei mass media. Ultimo lavoro di questa prima tranche del Festival che prosegue fino al 26 maggio e ritornerà da settembre a dicembre, Viva la mamma di Gioia Morisco, un viaggio nei misteri della maternità, tra euforia e flemmatica lentezza, tra gestualità dinamica e astrazione.

(Pubblicato in TuttoMilano-La Repubblica 14/3/2024)

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Oltre quaranta le performances ospiti alla 17° edizione del Festival Exister promosso da DANCEHAUSpiù- Centro Nazionale di Produzione della Danza, in scena, dal 16 marzo, negli spazi in via Tertulliano. Compagnie da tutta Italia e dall’estero in <<questa edizione- spiega la co-direttrice artistica Annamaria Onetti- dove la danza si rivela come un puzzle avvincente di emozioni, dove ogni passo, ogni movimento, è un tassello prezioso che si unisce per formare un’immagine vibrante e unica>>. Il Festival apre con lavori firmati da giovani autrici,  Amante di e con la danzatrice, coreografa Michela Priuli e l’attrice e scrittrice Giulia Gaudenzi dove due corpi si fondono e creano un’unità che sembra provenire da un passato mitologico: quattro gambe, tre piedi, infinite mani e due teste, diversità che diventano bellezza, armonia e naturalezza. Vicinanza distanza, di Giorgia Gasparetto e Priscilla Pizziol, entrambe diplomate al SEAD, l’Accademia Sperimentale di Danza di Salisburgo, indaga  il tema del precario equilibrio della  relazione e dell’alterità, un lavoro alla scoperta della complessità del “noi”. A seguire Dance Circle, incontro tra gli artisti ed esperti del settore, promosso dalla rete Dance Card. Il corpo femminile è protagonista anche di Il diario delle molestie (17/3) di Maria Chiara Vitti, un’autobiografia danzata di questa giovane coreografa pugliese, per dar voce a un corpo troppo spesso inibito e silente. Enlight(en)-Me di e con Giulia Roversi e Filippo Angeloni è una performance di teatro-danza dove la protagonista indossa  lampadine a led, su un tappeto di fogli di giornale con un contrabbassista in scena; una riflessione su come il corpo femminile è sovra esposto nella società dei mass media. Ultimo lavoro di questa prima tranche del Festival che prosegue fino al 26 maggio e ritornerà da settembre a dicembre, Viva la mamma di Gioia Morisco, un viaggio nei misteri della maternità, tra euforia e flemmatica lentezza, tra gestualità dinamica e astrazione.

(Pubblicato in TuttoMilano-La Repubblica 14/3/2024)

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