Coreografie per un nuovo secolo


Coreografie per un nuovo secolo
"Boys don't cry" foto Frédérique Calloch

Approdato alla 35° edizione, il Festival MilanOltre, dal 23 settembre al 10 ottobre, rilancia il tema del “Mediterraneo” con una trilogia di spettacoli (Les nuits barbares ou les premiers matins du monde, Ce que le jour doit à la nuit e Boy’s don’t cry) del coreografo franco-algerino Hervé Koubi, portavoce di un sogno di fratellanza universale condiviso anche dal coreografo catanese, Roberto Zappalà che ripropone, a distanza di cinque anni, in apertura del Festival, il toccante passo a due Naufragio con spettatore. <<Il colmo è ancora l’attualità di questo spettacolo – dice Zappalà- riprendiamo il tema del disagio e del naufragio consapevoli che oggi la coreografia ha un peso diverso: all’epoca era appena avvenuta la tragedia nel Mediterraneo, adesso ha una valenza più grande perché il dramma non si è ancora risolto, anzi>>. Interpretato da Roberto Provenzano e Fernando Roldan Ferrer, Naufragio con spettatore, prima tappa di Odisseo, lavoro  sull’emigrazione/immigrazione con epicentro la Sicilia, regione dove, dal 2002 risiede la Compagnia Zappalà Danza, si avvale della musica di Bach suonata al piano da Luca Ballerini. Appassionato estimatore della musica del compositore tedesco, Zappalà gli dedica anche la sua nuova creazione, nel trentesimo anniversario della sua compagnia, dal titolo Rifare Bach che debutta il 29 settembre a Napoli Teatro Festival e sarà in scena a MilanOltre, l’8 e 9 ottobre.<<Enfatizzo ancora di più il mio amore per Bach- spiega Zappalà- i due spettacoli sono molto diversi, questo è un lavoro astratto dove metto l’accento sui dettagli del corpo, senza alcuna enfasi teatrale. Il sottotitolo: la naturale bellezza del creato, riecheggia il disastro del naufragio, è un lavoro anche ambientalista, con diverse versioni musicali, quelle contaminate dal jazz e altre, anni Settanta, di Wendy Carlos>>. Cinquanta gli appuntamenti in programma per questa edizione del Festival che, da Associazione Culturale si è trasformato in Impresa Sociale, tra spettacoli, masterclass, libri, incontri, approfondimenti e una novità, la sezione Affollate Solitudini  con assoli di autori (per il momento) solo italiani . Apre il 24 settembre Crying Out Loud. A Doll’s House di Paola Lattanzi, un corpo che è anche casa <<campo di battaglia  ma anche di rinascita>>, il 25 la prima nazionaledi Icelandic Ufo di Fabrizio Favale, assolo di un alieno ma anche  uccello, luce, coda di nuvola che accompagna un altro pezzo Alce con i danzatori della sua compagnia . A seguire, il 26, De Vita di Matteo Gavazzi e SoulEtude <<una danza del silenzio che evoca la dimensione trascendente dell’essenza>> di Stefania Ballone. Viola Scaglione e Marta Ciappina s’esibiranno in Alle(d)anze per Sista di  Simona Bertozzi
 (28/9).AMOЯdel coreografo, performer e regista Salvo Lombardo, è il secondo lavoro, in prima nazionale, del progetto triennale di allestimento di tre titoli storici del Teatro alla Scala per approfondire la genealogia del “potere”, del gruppo Chiasma e di Fattoria Vittadini, in doppia serata (28,29/9). Laura Guidetti di Sanpapié, presenta  Amigdala (2,3/10) , danza urbana in movimento che parte dal Teatro Elfo Puccini e coinvolge il pubblico, munito di cuffie, per la città. Davide Valrosso in scena il 2 con  Biografia di un corpo e la Compagnia Naturalis Labor con  The Rite. Germogli di danza, tutti da scoprire, il 7/10 a Vetrina Italia Domani/Under 35 e due appuntamenti digitali condotti da Elisa Vaccarino con le compagnie cinesi Jin Xing Dance Theatre e Beijing Modern Dance Company il 9/10 al Beltrade.

Prima assoluta, nella versione in italiano di Boys don’t cry (3/10) di Hervé Koubi,un pezzo  tra hip hop, street dance e contemporaneo, ispirato al testo di Chantal Thomas sulla vicenda di un giovane arabo che, al calcio preferisce la danza. Una storia alla “Billy Elliot”, dove la vita predestinata non è sempre quella desiderata, presentata anche in un libro all’Institut Français (30/9, ore 18.30)

Ave Monstrum di Chiara Ameglio e I offer myself to you di Donà, Giannotti,  Sciarroni interpetato da Daniele Ninarello sono i due assoli (prima nazionale) in scena il 4 ottobre, per  Affollate Solitudini. Seconda indagine di un rituale danzato della performer genovese il primo pezzo e una riflessione sul corpo, nella postura dell’attesa, quello di Ninarello.

Out Innerspace, Bygon

I due coreografi canadesi David Raymond e Tiffany Tregarthen, fondatori di Out Innerspace Dance Theatre & Film Society, sperimentatori incalliti, formatosi tra le danze urbane e il jazz,  il moderno e il classico, ritornano il 5 ottobre, con  Bygones. Un pezzo alla ricerca della bellezza pura tra illusioni teatrali, marionette,  paesaggi spettrali interpretato da tre performers.

“L’inquieta (Libertà) di Salvatore Romania

Salvatore Romania, autore di opere profonde, premiato da Ismael Ivo, al quale MilanOltre dedica questa 35° edizione, alla Biennale di Venezia con Ma -shalai, si cimenta in L’Inquieta (Libertà), prima nazionale, il 30 settembre, sul delicato tema della libertà, sospesa tra desiderio di volo e bisogno di limiti, una riflessione sulla responsabilità della libera scelta.

“Mon Jour” di Silvia Gribaudi @Antonio Ficai

Mon Jour, lavoro dal taglio circense di una delle più ironiche e folgoranti coreografe italiane, la torinese Silvia Gribaudi, progetto di residenza nato nella Val Germanesca, chiude il Festival il 10 ottobre. Cinque interpreti, figure pop estraniate, offrono virtuosismi con i loro corpi per regalare un giorno di Festa! In scena anche il suo pezzo “cult” Graces il 6 ottobre.

(Articolo pubblicato in TuttoMilano 23/09/2021-Impaginazione differente per motivi tecnici)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Coreografie per un nuovo secolo


Coreografie per un nuovo secolo
"Boys don't cry" foto Frédérique Calloch

Approdato alla 35° edizione, il Festival MilanOltre, dal 23 settembre al 10 ottobre, rilancia il tema del “Mediterraneo” con una trilogia di spettacoli (Les nuits barbares ou les premiers matins du monde, Ce que le jour doit à la nuit e Boy’s don’t cry) del coreografo franco-algerino Hervé Koubi, portavoce di un sogno di fratellanza universale condiviso anche dal coreografo catanese, Roberto Zappalà che ripropone, a distanza di cinque anni, in apertura del Festival, il toccante passo a due Naufragio con spettatore. <<Il colmo è ancora l’attualità di questo spettacolo – dice Zappalà- riprendiamo il tema del disagio e del naufragio consapevoli che oggi la coreografia ha un peso diverso: all’epoca era appena avvenuta la tragedia nel Mediterraneo, adesso ha una valenza più grande perché il dramma non si è ancora risolto, anzi>>. Interpretato da Roberto Provenzano e Fernando Roldan Ferrer, Naufragio con spettatore, prima tappa di Odisseo, lavoro  sull’emigrazione/immigrazione con epicentro la Sicilia, regione dove, dal 2002 risiede la Compagnia Zappalà Danza, si avvale della musica di Bach suonata al piano da Luca Ballerini. Appassionato estimatore della musica del compositore tedesco, Zappalà gli dedica anche la sua nuova creazione, nel trentesimo anniversario della sua compagnia, dal titolo Rifare Bach che debutta il 29 settembre a Napoli Teatro Festival e sarà in scena a MilanOltre, l’8 e 9 ottobre.<<Enfatizzo ancora di più il mio amore per Bach- spiega Zappalà- i due spettacoli sono molto diversi, questo è un lavoro astratto dove metto l’accento sui dettagli del corpo, senza alcuna enfasi teatrale. Il sottotitolo: la naturale bellezza del creato, riecheggia il disastro del naufragio, è un lavoro anche ambientalista, con diverse versioni musicali, quelle contaminate dal jazz e altre, anni Settanta, di Wendy Carlos>>. Cinquanta gli appuntamenti in programma per questa edizione del Festival che, da Associazione Culturale si è trasformato in Impresa Sociale, tra spettacoli, masterclass, libri, incontri, approfondimenti e una novità, la sezione Affollate Solitudini  con assoli di autori (per il momento) solo italiani . Apre il 24 settembre Crying Out Loud. A Doll’s House di Paola Lattanzi, un corpo che è anche casa <<campo di battaglia  ma anche di rinascita>>, il 25 la prima nazionaledi Icelandic Ufo di Fabrizio Favale, assolo di un alieno ma anche  uccello, luce, coda di nuvola che accompagna un altro pezzo Alce con i danzatori della sua compagnia . A seguire, il 26, De Vita di Matteo Gavazzi e SoulEtude <<una danza del silenzio che evoca la dimensione trascendente dell’essenza>> di Stefania Ballone. Viola Scaglione e Marta Ciappina s’esibiranno in Alle(d)anze per Sista di  Simona Bertozzi
 (28/9).AMOЯdel coreografo, performer e regista Salvo Lombardo, è il secondo lavoro, in prima nazionale, del progetto triennale di allestimento di tre titoli storici del Teatro alla Scala per approfondire la genealogia del “potere”, del gruppo Chiasma e di Fattoria Vittadini, in doppia serata (28,29/9). Laura Guidetti di Sanpapié, presenta  Amigdala (2,3/10) , danza urbana in movimento che parte dal Teatro Elfo Puccini e coinvolge il pubblico, munito di cuffie, per la città. Davide Valrosso in scena il 2 con  Biografia di un corpo e la Compagnia Naturalis Labor con  The Rite. Germogli di danza, tutti da scoprire, il 7/10 a Vetrina Italia Domani/Under 35 e due appuntamenti digitali condotti da Elisa Vaccarino con le compagnie cinesi Jin Xing Dance Theatre e Beijing Modern Dance Company il 9/10 al Beltrade.

Prima assoluta, nella versione in italiano di Boys don’t cry (3/10) di Hervé Koubi,un pezzo  tra hip hop, street dance e contemporaneo, ispirato al testo di Chantal Thomas sulla vicenda di un giovane arabo che, al calcio preferisce la danza. Una storia alla “Billy Elliot”, dove la vita predestinata non è sempre quella desiderata, presentata anche in un libro all’Institut Français (30/9, ore 18.30)

Ave Monstrum di Chiara Ameglio e I offer myself to you di Donà, Giannotti,  Sciarroni interpetato da Daniele Ninarello sono i due assoli (prima nazionale) in scena il 4 ottobre, per  Affollate Solitudini. Seconda indagine di un rituale danzato della performer genovese il primo pezzo e una riflessione sul corpo, nella postura dell’attesa, quello di Ninarello.

Out Innerspace, Bygon

I due coreografi canadesi David Raymond e Tiffany Tregarthen, fondatori di Out Innerspace Dance Theatre & Film Society, sperimentatori incalliti, formatosi tra le danze urbane e il jazz,  il moderno e il classico, ritornano il 5 ottobre, con  Bygones. Un pezzo alla ricerca della bellezza pura tra illusioni teatrali, marionette,  paesaggi spettrali interpretato da tre performers.

“L’inquieta (Libertà) di Salvatore Romania

Salvatore Romania, autore di opere profonde, premiato da Ismael Ivo, al quale MilanOltre dedica questa 35° edizione, alla Biennale di Venezia con Ma -shalai, si cimenta in L’Inquieta (Libertà), prima nazionale, il 30 settembre, sul delicato tema della libertà, sospesa tra desiderio di volo e bisogno di limiti, una riflessione sulla responsabilità della libera scelta.

“Mon Jour” di Silvia Gribaudi @Antonio Ficai

Mon Jour, lavoro dal taglio circense di una delle più ironiche e folgoranti coreografe italiane, la torinese Silvia Gribaudi, progetto di residenza nato nella Val Germanesca, chiude il Festival il 10 ottobre. Cinque interpreti, figure pop estraniate, offrono virtuosismi con i loro corpi per regalare un giorno di Festa! In scena anche il suo pezzo “cult” Graces il 6 ottobre.

(Articolo pubblicato in TuttoMilano 23/09/2021-Impaginazione differente per motivi tecnici)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *