Corpi “Resilienti” e “Connections” al Castello con i giovani di Milano Contemporary Ballet


Corpi “Resilienti” e “Connections” al Castello con i giovani di Milano Contemporary Ballet
"Milano Contemporary Ballet" foto di Benedetta Pitscheider

A rinfrescare gli animi, nell’afa estiva milanese arriva la danza di “Milano Contemporary Ballet”, compagnia di giovani emergenti di età tra i 18 e i 24 anni, fondata nel 2015 dal pugliese Roberto Altamura, 33 anni che, in coppia con la coreografa romana Vittoria Brancadoro, classe 1985, diplomata all’Accademia Danza Pierlombardo di Susanna Beltrami, aspira a formare una nuova squadra di danzatori contemporanei. Mi sono occupata di loro già la stagione scorsa su “TuttoMilano” che gli ha dedicato la copertina in occasione della serata al Castello, un luogo suggestivo che li ospita anche quest’anno, il 2 agosto (ore 21, prezzi 12/15 euro, inf. 3927367926) nel Cortile delle Armi, all’interno di Estate Sforzesca. Diplomato presso  SPID (scuola professionale italiana danza) di Milano, Altamura ha completato la sua formazione presso Merce Cunningham Dance Company a New York e, in seguito, ha avuto l’intuizione vincente di affiancare il lavoro dei suoi giovani danzatori con lo Studio Wayne McGregor di Londra, rimettendo in scena lavori del noto coreografo londinese come “Entity”, “FAR” e “Polar Sequences”. Due le coreografie quest’anno al Castello: Materiali Resilienti, di Loretta D’Antuono, sul tema della resilienza nei corpi, ossia la capacità di affrontare in modo positivo gli eventi traumatici, in questo caso gli urti, assorbendo energia con deformazioni elastiche e plastiche e Connections, un pezzo del 2016 firmato da Altamura e Brancadoro, rimontato in una nuova versione per sette danzatori. Quest’ultimo s’ispira alla teoria dei sei gradi di separazione, ognuno può collegarsi a qualsiasi altra persone attraverso una catena di conoscenze che non superi i cinque individui. Un viaggio affascinante sul potere attrattivo e relazionale dei corpi, una danza dinamica, ariosa, energica e nello stesso tempo delicata.

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A rinfrescare gli animi, nell’afa estiva milanese arriva la danza di “Milano Contemporary Ballet”, compagnia di giovani emergenti di età tra i 18 e i 24 anni, fondata nel 2015 dal pugliese Roberto Altamura, 33 anni che, in coppia con la coreografa romana Vittoria Brancadoro, classe 1985, diplomata all’Accademia Danza Pierlombardo di Susanna Beltrami, aspira a formare una nuova squadra di danzatori contemporanei. Mi sono occupata di loro già la stagione scorsa su “TuttoMilano” che gli ha dedicato la copertina in occasione della serata al Castello, un luogo suggestivo che li ospita anche quest’anno, il 2 agosto (ore 21, prezzi 12/15 euro, inf. 3927367926) nel Cortile delle Armi, all’interno di Estate Sforzesca. Diplomato presso  SPID (scuola professionale italiana danza) di Milano, Altamura ha completato la sua formazione presso Merce Cunningham Dance Company a New York e, in seguito, ha avuto l’intuizione vincente di affiancare il lavoro dei suoi giovani danzatori con lo Studio Wayne McGregor di Londra, rimettendo in scena lavori del noto coreografo londinese come “Entity”, “FAR” e “Polar Sequences”. Due le coreografie quest’anno al Castello: Materiali Resilienti, di Loretta D’Antuono, sul tema della resilienza nei corpi, ossia la capacità di affrontare in modo positivo gli eventi traumatici, in questo caso gli urti, assorbendo energia con deformazioni elastiche e plastiche e Connections, un pezzo del 2016 firmato da Altamura e Brancadoro, rimontato in una nuova versione per sette danzatori. Quest’ultimo s’ispira alla teoria dei sei gradi di separazione, ognuno può collegarsi a qualsiasi altra persone attraverso una catena di conoscenze che non superi i cinque individui. Un viaggio affascinante sul potere attrattivo e relazionale dei corpi, una danza dinamica, ariosa, energica e nello stesso tempo delicata.

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