Gli effetti divisivi della guerra in Ucraina per il mondo della danza


Gli effetti divisivi della guerra in Ucraina per il mondo della danza
Jacopo Tissi - Bayadere Grigorovich alla Scala con il Bolshoi - 2018 ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Jacopo Tissi, bellissimo e talentuoso ballerino italiano, ex scaligero, nominato, a dicembre, Principal Dancer  al Teatro Bolshoi di Mosca, reduce da un’esibizione acclamatissima al Teatro alla Scala il 28 gennaio in La Bayadère di Rudolf Nureyev al fianco della stella ucraina Svetlana Zakharova, anche lei étoile del Bolshoi di Mosca e di cui non abbiamo più la certezza di veder ballare al Gala Carla Fracci alla Scala, il 9 aprile, ha dovuto prendere una decisione inevitabile ma molto sofferta: lasciarsi alla spalle una brillante carriera nel Tempio della danza russa e rientrare in Italia, a Roma. “E’ difficile trovare le parole in questi giorni – ha scritto sul suo profilo Instagram Tissi-  tutti i momenti che ho vissuto fino ad ora e i tanti pensieri che mi girano per la testa. Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all’altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca. Non riesco a descrivere quanto sia stato triste per me lasciare i miei insegnanti, i miei colleghi e amici; persone speciali che mi hanno fatto crescere come artista e come persona a cui sono e sarò sempre grato. Come essere umano provo empatia verso tutte le persone e le loro famiglie che stanno soffrendo. Nessuna guerra può essere giustificata. Mai. E io sarò sempre contro ogni tipo di violenza. Non possiamo lasciare che l’odio si diffonda, anzi, il nostro mondo dovrebbe essere pieno di armonia, pace, comprensione e rispetto. Spero davvero e prego che tutte le guerre e sofferenze cessino al più presto”. Accolta dal Ministro Dario Franceschini come “Una scelta nobile e coraggiosa” speriamo che questo straordinario ballerino possa proseguire la sua brillante carriera anche in Italia, in uno dei nostri teatri. Nel mondo della danza, le risonanze devastanti dell’invasione Russia in Ucraina, si sentono già con la prospettiva di non poter più ammirare i paladini della danza russa  in Italia e viceversa. Annunciata anche la cancellazione dello spettacolo Rasputin della celebrità ucraina, Sergei Polunin, in programma al Teatro degli Arcimboldi il 9 e 10 aprile (posticipato al 28 e 29 gennaio 2023), il cui tatuaggio con la faccia di Vladimir Putin sul petto aveva fatto molto discutere anche se poi rinnegato dallo stesso, nel corso degli anni, come un errore di gioventù. Scrive in un comunicato : Cari amici italiani, è con profondo rammarico che non potrò esibirmi al Teatro Arcimboldi di Milano il 9 e 10 aprile. Ciò è dovuto alla mia salute, poiché mi sono rotto il tendine d’achille, il che mi renderà impossibile ballare per alcuni mesi. Mi scuso con tutti coloro che hanno acquistato i biglietti per lo spettacolo, ma stiamo lavorando insieme al Teatro Arcimboldi per confermare un’altra data nel corso dell’anno, quando potrò nuovamente esibirmi. L’Italia occupa un posto molto speciale nel mio cuore e non vedo l’ora di esibirmi di nuovo. Con affetto, Sergej”. Alexei Ratmanski, già direttore del balletto al Bol’šoj dal 2004 al 2008, uno dei maggiori coreografi viventi, residente ora all’American Ballet Theatre, di radici russo-ebree-ucraine, ha lasciato a metà una creazione sull’Arte della Fuga di Bach a cui stava lavorando al Bol’šoj, andandosene. Oleksii Potiomkin, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Kiev ha invece abbandonato le scene per “andare a difendere il suo Paese”.  Kiev City Ballet, diretto da Ivan Kozlov Ekaterina Kozlova, in tour francese con i suoi venticinque componenti, ha chiesto accoglienza, “in residenza”, al Théâtre du Châtelet parigino a Anna Hidalgo, sindaco della capitale francese. l tour del balletto del Bol’šoj a Londra e a Madrid, annullato, nonostante il direttore del ballo, Vladimir Urin, si sia espresso con un appello in favore della pace.  Recente la notizia che anche Olga Smirnova, stella russa, attesa per il Gala Carla Fracci alla Scala, ha deciso di lasciare il Bolshoi e di volare al Dutch National Ballet di Amsterdam con una dichiarazione che non lascia equivoci:”Mi vergogno della Russia”. Un altro astro della danza internazionale Mikhail Baryshnikov, figlio di un ufficiale dell’Urss, cresciuto in Lettonia ma fuggito in Europa e negli Stati Uniti, prende posizione e lancia la sua battaglia partecipando al lancio del fondo “True Russia” (truerussia.org) per far sapere ai russi quello sta facendo Putin in loro nome.

 

 

Commenti ricevuti

  1. Tiziana Manusardi ha detto:

    Cara Manu, grazie per averci aggiornato su quanto sta succedendo. Hai ricomposto il puzzle. Che tristezza ancora più per noi ballerini e musicisti che viviamo senza patria e senza bandiera. Cittadini del mondo, gitani dell’ arte seminando bellezza!
    Certo che Stati Uniti e Russia per volersi spartire il mondo, potrebbero fare i guerrafondai a casa loro!!!
    Sono loro i veri colpevoli che per motivi economici e politici stanno distruggendo il mondo

    1. Manuela Binaghi ha detto:

      Cara Tiziana, grazie del tuo commento, al momento scusa ma sinceramente credo che il vero guerrafondaio sia La Russia.

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Gli effetti divisivi della guerra in Ucraina per il mondo della danza


Gli effetti divisivi della guerra in Ucraina per il mondo della danza
Jacopo Tissi - Bayadere Grigorovich alla Scala con il Bolshoi - 2018 ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Jacopo Tissi, bellissimo e talentuoso ballerino italiano, ex scaligero, nominato, a dicembre, Principal Dancer  al Teatro Bolshoi di Mosca, reduce da un’esibizione acclamatissima al Teatro alla Scala il 28 gennaio in La Bayadère di Rudolf Nureyev al fianco della stella ucraina Svetlana Zakharova, anche lei étoile del Bolshoi di Mosca e di cui non abbiamo più la certezza di veder ballare al Gala Carla Fracci alla Scala, il 9 aprile, ha dovuto prendere una decisione inevitabile ma molto sofferta: lasciarsi alla spalle una brillante carriera nel Tempio della danza russa e rientrare in Italia, a Roma. “E’ difficile trovare le parole in questi giorni – ha scritto sul suo profilo Instagram Tissi-  tutti i momenti che ho vissuto fino ad ora e i tanti pensieri che mi girano per la testa. Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all’altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca. Non riesco a descrivere quanto sia stato triste per me lasciare i miei insegnanti, i miei colleghi e amici; persone speciali che mi hanno fatto crescere come artista e come persona a cui sono e sarò sempre grato. Come essere umano provo empatia verso tutte le persone e le loro famiglie che stanno soffrendo. Nessuna guerra può essere giustificata. Mai. E io sarò sempre contro ogni tipo di violenza. Non possiamo lasciare che l’odio si diffonda, anzi, il nostro mondo dovrebbe essere pieno di armonia, pace, comprensione e rispetto. Spero davvero e prego che tutte le guerre e sofferenze cessino al più presto”. Accolta dal Ministro Dario Franceschini come “Una scelta nobile e coraggiosa” speriamo che questo straordinario ballerino possa proseguire la sua brillante carriera anche in Italia, in uno dei nostri teatri. Nel mondo della danza, le risonanze devastanti dell’invasione Russia in Ucraina, si sentono già con la prospettiva di non poter più ammirare i paladini della danza russa  in Italia e viceversa. Annunciata anche la cancellazione dello spettacolo Rasputin della celebrità ucraina, Sergei Polunin, in programma al Teatro degli Arcimboldi il 9 e 10 aprile (posticipato al 28 e 29 gennaio 2023), il cui tatuaggio con la faccia di Vladimir Putin sul petto aveva fatto molto discutere anche se poi rinnegato dallo stesso, nel corso degli anni, come un errore di gioventù. Scrive in un comunicato : Cari amici italiani, è con profondo rammarico che non potrò esibirmi al Teatro Arcimboldi di Milano il 9 e 10 aprile. Ciò è dovuto alla mia salute, poiché mi sono rotto il tendine d’achille, il che mi renderà impossibile ballare per alcuni mesi. Mi scuso con tutti coloro che hanno acquistato i biglietti per lo spettacolo, ma stiamo lavorando insieme al Teatro Arcimboldi per confermare un’altra data nel corso dell’anno, quando potrò nuovamente esibirmi. L’Italia occupa un posto molto speciale nel mio cuore e non vedo l’ora di esibirmi di nuovo. Con affetto, Sergej”. Alexei Ratmanski, già direttore del balletto al Bol’šoj dal 2004 al 2008, uno dei maggiori coreografi viventi, residente ora all’American Ballet Theatre, di radici russo-ebree-ucraine, ha lasciato a metà una creazione sull’Arte della Fuga di Bach a cui stava lavorando al Bol’šoj, andandosene. Oleksii Potiomkin, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Kiev ha invece abbandonato le scene per “andare a difendere il suo Paese”.  Kiev City Ballet, diretto da Ivan Kozlov Ekaterina Kozlova, in tour francese con i suoi venticinque componenti, ha chiesto accoglienza, “in residenza”, al Théâtre du Châtelet parigino a Anna Hidalgo, sindaco della capitale francese. l tour del balletto del Bol’šoj a Londra e a Madrid, annullato, nonostante il direttore del ballo, Vladimir Urin, si sia espresso con un appello in favore della pace.  Recente la notizia che anche Olga Smirnova, stella russa, attesa per il Gala Carla Fracci alla Scala, ha deciso di lasciare il Bolshoi e di volare al Dutch National Ballet di Amsterdam con una dichiarazione che non lascia equivoci:”Mi vergogno della Russia”. Un altro astro della danza internazionale Mikhail Baryshnikov, figlio di un ufficiale dell’Urss, cresciuto in Lettonia ma fuggito in Europa e negli Stati Uniti, prende posizione e lancia la sua battaglia partecipando al lancio del fondo “True Russia” (truerussia.org) per far sapere ai russi quello sta facendo Putin in loro nome.

 

 

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  1. Tiziana Manusardi ha detto:

    Cara Manu, grazie per averci aggiornato su quanto sta succedendo. Hai ricomposto il puzzle. Che tristezza ancora più per noi ballerini e musicisti che viviamo senza patria e senza bandiera. Cittadini del mondo, gitani dell’ arte seminando bellezza!
    Certo che Stati Uniti e Russia per volersi spartire il mondo, potrebbero fare i guerrafondai a casa loro!!!
    Sono loro i veri colpevoli che per motivi economici e politici stanno distruggendo il mondo

    1. Manuela Binaghi ha detto:

      Cara Tiziana, grazie del tuo commento, al momento scusa ma sinceramente credo che il vero guerrafondaio sia La Russia.

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