I premi Danza&Danza 2023


I premi Danza&Danza 2023
Sacre_Dewey Dell_ ph_andrea_macchia

Nel palmarès diviso per categorie spicca nel 2023 il nome di Nicoletta Manni a cui la giuria ha attribuito il Premio “Personaggio dell’anno” per le sue brillanti interpretazioni che l’hanno portata a diventare nel 2023 Étoile del Teatro alla Scala, titolo che in pochissimi possono vantare. Anche grazie a Nicoletta Manni ha conquistato la giuria e il pubblico la nuova Coppélia di Alexei Ratmansky per il Teatro alla Scala a cui è stato assegnato il riconoscimento “miglior produzione per Corpi di ballo”, una rivisitazione capace di portare nel ritmo serrato delle danze e nell’ironia che la contraddistingue un po’ di spensieratezza in questo anno funestato dai conflitti e un messaggio di speranza per la popolazione ucraina, terra del coreografo e luogo di ambientazione del balletto sin dall’archetipo di Arthur Saint-Léon. Sharon Eyal e Gai Behar, con la loro compagnia L-E-V residente in Francia, si aggiudicano il premio “Spettacolo contemporaneo” per Into the Hairy visto al Festival dei Due Mondi di Spoleto, un brano che scava nel lato oscuro e inconfessato dell’animo umano delineando un affresco danzato di grande partecipazione. “Coreografo dell’anno” un altro israeliano da anni attivo a Madrid, Sharon Fridman la cui ricerca sembra aver trovato, nel 2023, nuove strade di indagine: ha colpito la giuria il suo Go Figure in cui la diversità diviene bellezza e la disabilità cancellata nel movimento, visto in prima assoluta a Oriente Occidente Dance Festival. “Produzione italiana dell’anno” la fantasmagorica Sagra della primavera pensata dai Dewey Dell e coprodotta dalla rete RING, ovvero Torinodanza, I Teatri di Reggio Emilia, Triennale Teatro Milano, Bolzano Danza, una versione del capolavoro stravinskiano calata nell’attualità e nella tematica della rigenerazione di tutti gli elementi, naturali e umani. Tre gli interpreti dell’anno, fuoriclasse nel contemporaneo come nel balletto classico: la stella partenopea del Teatro di San Carlo Luisa Ieluzzi distintasi nel 2023 in un variegato repertorio; il brasiliano Victor Caixeta apprezzato in più occasioni come guest all’Opera di Roma e Maud de la Purification, decisiva interprete di Roberto Zappalà ritornata a danzare l’assolo storico pensato su di lei dal coreografo catanese, Oratorio per Eva. Auguriamo un futuro vertiginoso, come sembra segnato, ai due ballerini della categoria “emergenti” alla quale teniamo particolarmente. La segnalazione della giuria va ai brillanti Solisti Camilla Cerulli (Teatro alla Scala) e Simone Agrò (Opera di Roma) apprezzati nel 2023 in ruoli cardine del repertorio e in declinazioni contemporanee. La coreografia, si sa, è un discorso a parte, e non si è mai troppo giovani per iniziare l’arduo percorso dell’arte di comporre. La giuria del Premio ha ritenuto abbia dato segnali molto promettenti nel riverberare in movimento e in composizione un immaginario personale Roberto Tedesco, votatosi alla coreografia dopo una brillante carriera da danzatore nelle fila di Aterballetto. E ancora, per la categoria talenti italiani all’estero la segnalazione è per tre nostri artisti che hanno già raggiunto i vertici di compagnie prestigiose nel mondo: Giada Rossi, Lead Principal dance della Compañia Nacional de Danza, apprezzata anche nel nostro paese nel 2023 come del resto Rachele Buriassi, Principal dancer, a Montréal, con Les Grands Ballets Canadiens e il giovanissimo Francesco Resch, oggi ai Ballets de Monte-Carlo, la cui ultima prova, degna di nota, è stata la coinvolgente interpretazione di Romeo, nel Roméo et Juliette di Maillot, a fianco di Olga Smirnova. Una segnalazione speciale ai traguardi raggiunti dall’ormai decennale progetto Dance Well partito a Bassano del Grappa e allargatosi in rete, in Italia ed Europa, rivolto, non esclusivamente, a persone che convivono con il Parkinson attraverso la pratica coreografica e il Premio alla Carriera a un’indefessa autrice il cui afflato poetico continua ad alimentare nuove generazioni: Carolyn Carlson.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I premi Danza&Danza 2023


I premi Danza&Danza 2023
Sacre_Dewey Dell_ ph_andrea_macchia

Nel palmarès diviso per categorie spicca nel 2023 il nome di Nicoletta Manni a cui la giuria ha attribuito il Premio “Personaggio dell’anno” per le sue brillanti interpretazioni che l’hanno portata a diventare nel 2023 Étoile del Teatro alla Scala, titolo che in pochissimi possono vantare. Anche grazie a Nicoletta Manni ha conquistato la giuria e il pubblico la nuova Coppélia di Alexei Ratmansky per il Teatro alla Scala a cui è stato assegnato il riconoscimento “miglior produzione per Corpi di ballo”, una rivisitazione capace di portare nel ritmo serrato delle danze e nell’ironia che la contraddistingue un po’ di spensieratezza in questo anno funestato dai conflitti e un messaggio di speranza per la popolazione ucraina, terra del coreografo e luogo di ambientazione del balletto sin dall’archetipo di Arthur Saint-Léon. Sharon Eyal e Gai Behar, con la loro compagnia L-E-V residente in Francia, si aggiudicano il premio “Spettacolo contemporaneo” per Into the Hairy visto al Festival dei Due Mondi di Spoleto, un brano che scava nel lato oscuro e inconfessato dell’animo umano delineando un affresco danzato di grande partecipazione. “Coreografo dell’anno” un altro israeliano da anni attivo a Madrid, Sharon Fridman la cui ricerca sembra aver trovato, nel 2023, nuove strade di indagine: ha colpito la giuria il suo Go Figure in cui la diversità diviene bellezza e la disabilità cancellata nel movimento, visto in prima assoluta a Oriente Occidente Dance Festival. “Produzione italiana dell’anno” la fantasmagorica Sagra della primavera pensata dai Dewey Dell e coprodotta dalla rete RING, ovvero Torinodanza, I Teatri di Reggio Emilia, Triennale Teatro Milano, Bolzano Danza, una versione del capolavoro stravinskiano calata nell’attualità e nella tematica della rigenerazione di tutti gli elementi, naturali e umani. Tre gli interpreti dell’anno, fuoriclasse nel contemporaneo come nel balletto classico: la stella partenopea del Teatro di San Carlo Luisa Ieluzzi distintasi nel 2023 in un variegato repertorio; il brasiliano Victor Caixeta apprezzato in più occasioni come guest all’Opera di Roma e Maud de la Purification, decisiva interprete di Roberto Zappalà ritornata a danzare l’assolo storico pensato su di lei dal coreografo catanese, Oratorio per Eva. Auguriamo un futuro vertiginoso, come sembra segnato, ai due ballerini della categoria “emergenti” alla quale teniamo particolarmente. La segnalazione della giuria va ai brillanti Solisti Camilla Cerulli (Teatro alla Scala) e Simone Agrò (Opera di Roma) apprezzati nel 2023 in ruoli cardine del repertorio e in declinazioni contemporanee. La coreografia, si sa, è un discorso a parte, e non si è mai troppo giovani per iniziare l’arduo percorso dell’arte di comporre. La giuria del Premio ha ritenuto abbia dato segnali molto promettenti nel riverberare in movimento e in composizione un immaginario personale Roberto Tedesco, votatosi alla coreografia dopo una brillante carriera da danzatore nelle fila di Aterballetto. E ancora, per la categoria talenti italiani all’estero la segnalazione è per tre nostri artisti che hanno già raggiunto i vertici di compagnie prestigiose nel mondo: Giada Rossi, Lead Principal dance della Compañia Nacional de Danza, apprezzata anche nel nostro paese nel 2023 come del resto Rachele Buriassi, Principal dancer, a Montréal, con Les Grands Ballets Canadiens e il giovanissimo Francesco Resch, oggi ai Ballets de Monte-Carlo, la cui ultima prova, degna di nota, è stata la coinvolgente interpretazione di Romeo, nel Roméo et Juliette di Maillot, a fianco di Olga Smirnova. Una segnalazione speciale ai traguardi raggiunti dall’ormai decennale progetto Dance Well partito a Bassano del Grappa e allargatosi in rete, in Italia ed Europa, rivolto, non esclusivamente, a persone che convivono con il Parkinson attraverso la pratica coreografica e il Premio alla Carriera a un’indefessa autrice il cui afflato poetico continua ad alimentare nuove generazioni: Carolyn Carlson.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *