Il mondo di Puškin sulle punte con “Onegin” di John Cranko alla Scala
La letteratura è una delle mie grandi passioni, insieme alla danza, perciò ieri non potevo perdermi l’incontro “Prima delle Prime-Balletto” nel ridotto dei palchi, al Teatro alla Scala, che ha tenuto la collega giornalista e critico Silvia Poletti dal titolo: Il mondo di Puškin per una nuova drammaturgia coreografica. Un viaggio affascinante nella poetica del grande scrittore Aleksandr Puškin e del mondo San Pietroburghese ma anche nel linguaggio di uno dei più straordinari coreografi del balletto narrativo, il sud africano John Cranko (1927-1973), in occasione del ritorno sul palcoscenico scaligero, dal 28 ottobre al 10 novembre, del suo Onegin (1965), balletto in tre atti e sei quadri, su musica di Čajkovskij. Ma lascio a lei la parola per tratteggiare questo straordinario balletto che da domani sera (24,26,29/10 e 7/11 ore 20; 10/11 ore 14.30) vedrà impegnati nei ruoli di Tatjana e Onegin, Marianela Nuñez (Principal del Royal Ballet) e Roberto Bolle di nuovo insieme, dopo il successo del 2017 : “Onegin di John Cranko non è soltanto uno dei titoli del repertorio coreografico più amati da interpreti e pubblico. E’ una vera e propria opera cardinale che imprime una svolta definitiva al balletto cosiddetto ‘narrativo’ moderno, con la trasformazione degli schemi coreografici tradizionali in funzione dello sviluppo del dramma dei suoi personaggi – un dramma soprattutto intimo e emozionale. Ma è anche una interessante interpretazione della poesia di Puškin e del mondo che quella poesia evoca. Un mondo che, allora, era in piena definizione, alla ricerca di un costante equilibrio tra differenze culturali e regole sociali, tra anima russa e spleen europeo. Per delineare il complesso background nel quale Onegin e Tat’jana si muovono e agiscono, Cranko attinge anche alla comedy of manners di scuola britannica e alla lezione di maestri come il coreografo Antony Tudor. Ne esce un interessante gioco di spunti e rimandi dal testo coreografico a quello letterario che si allarga verso altri testi e contesti, in un affascinante cortocircuito di suggestioni che alimentano ancora oggi il fascino indiscusso di questo balletto”. Nella recita pomeridiana del 7 novembre e in quella dell’8 saranno Marco Agostino e Nicoletta Manni a interpretare nuovamente i due protagonisti. Martina Arduino e Nicola Del Freo nei ruoli di Olga (sorella di Tatjana) e del fidanzato, il poeta Lenskij , in apertura di recite (24, 26 e 29 ottobre). Nelle successive saranno in scena Alessandra Vassallo e Nicola Del Freo (nella pomeridiana del 7 novembre e l’8), poi Agnese Di Clemente e Claudio Coviello (7 novembre ore 20 e 10 ore 14.30). Il Principe Gremin verrà interpretato da Gabriele Corrado e (in debutto nella recita pomeridiana del 7 novembre e poi l’8) da Edoardo Caporaletti. Domani nell’inserto “TuttoMilano” di “La Repubblica” trovate la mia presentazione del balletto.