Il ritorno italiano di Carolyn Carlson a Parma con “Islands”


Il ritorno italiano di Carolyn Carlson a Parma con “Islands”
©F.Iovino_seventhman

Carolyn Carlson, nome di punta della coreografia mondiale e Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2006, presenta con i danzatori della sua Carolyn Carlson Company Islands, una suite di quattro brevi coreografie, assoli e passi a due ispirati dagli elementi della natura e dai comportamenti umani, in scena all’Arena Shakespeare di Fondazione Teatro Due di Parma il 4 luglio alle ore 21.30. Islands è composto da isole, quattro spirituali e poetiche coreografie, che rispecchiano lo stile filosofico della coreografa californiana, classe 1943, trapiantata in Francia e maestra di una generazione di coreografi italiani che formò, negli anni ottanta, a Venezia: i fondatori del gruppo  Sosta Palmizi (Roberto Castello, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano), Luisa Casiraghi, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. A Parma debutta, in prima nazionale,  Rage, in cui il Mieskuoro Huutajat, un coro urlante composto da 20 a 40 finlandesi, è la colonna sonora di un nuovo duetto per i ballerini a lei più vicini, Juha Marsalo e Sara Orselli. Carolyn Carlson apprezza particolarmente il «tocco di follia» e lo strano e assurdo contrasto creato da questo coro composto grandi uomini imperturbabili in giacca e cravatta che urlano le loro canzoni con la massima serietà. Juha e Sara, che collaborano con la coreografa da venticinque  anni, in Rage evocano la dualità presente nell’uomo, lo yin e lo yang, l’oscurità e la luce. Unificando l’armonia dell’Unità. Wind Woman è una esplorazione dei sentimenti effimeri: per questo solo, Carolyn Carlson ha chiesto alla danzatrice Céline Maufroid di ascoltare i respiri che ci circondano e quelli che provengono dall’interno del nostro corpo. Ogni essere umano, attraverso il respiro, rappresenta una macchina del vento. Wind Woman invita ciascuno ad ascoltare, a percepire il respiro del mondo così come il proprio. Simbolo della perfezione umana e dell’unione degli opposti, universalmente riconosciuto come il numero sacro per eccellenza, il numero sette evoca le nozioni di cambiamento dopo un ciclo compiuto e di rinnovamento positivo. Indica anche il completamento e la totalità. Sull’esempio di questa cifra altamente simbolica, in The seventh man, Riccardo Meneghini, ballerino proteiforme, è l’interprete ideale per evocare le piccole morti e le rinascite con le quali ogni essere umano si confronta durante la sua vita. Un cuore che batte, infondendo vita a un corpo che si muove, ondeggia e ruota. Mandala cattura lo spettatore con il suo ritmo ipnotico, sapientemente accompagnato dalla potente musica di Michael Gordon. Al cerchio dell’ensō, il cerchio della calligrafia giapponese che simboleggia sia l’universo che il gesto artistico perfetto, si può aggiungere anche il riferimento ai crop circles, quelle figure geometriche circolari visibili dall’alto in alcuni campi di grano. Sotto un alone di luce, Orselli gioca con lo spazio, che al tempo stesso limita e alimenta il suo movimento: un movimento quasi bestiale, a tratti meccanico, spesso spezzato, che ruota e si lancia a tutta velocità.

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Carolyn Carlson, nome di punta della coreografia mondiale e Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2006, presenta con i danzatori della sua Carolyn Carlson Company Islands, una suite di quattro brevi coreografie, assoli e passi a due ispirati dagli elementi della natura e dai comportamenti umani, in scena all’Arena Shakespeare di Fondazione Teatro Due di Parma il 4 luglio alle ore 21.30. Islands è composto da isole, quattro spirituali e poetiche coreografie, che rispecchiano lo stile filosofico della coreografa californiana, classe 1943, trapiantata in Francia e maestra di una generazione di coreografi italiani che formò, negli anni ottanta, a Venezia: i fondatori del gruppo  Sosta Palmizi (Roberto Castello, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano), Luisa Casiraghi, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. A Parma debutta, in prima nazionale,  Rage, in cui il Mieskuoro Huutajat, un coro urlante composto da 20 a 40 finlandesi, è la colonna sonora di un nuovo duetto per i ballerini a lei più vicini, Juha Marsalo e Sara Orselli. Carolyn Carlson apprezza particolarmente il «tocco di follia» e lo strano e assurdo contrasto creato da questo coro composto grandi uomini imperturbabili in giacca e cravatta che urlano le loro canzoni con la massima serietà. Juha e Sara, che collaborano con la coreografa da venticinque  anni, in Rage evocano la dualità presente nell’uomo, lo yin e lo yang, l’oscurità e la luce. Unificando l’armonia dell’Unità. Wind Woman è una esplorazione dei sentimenti effimeri: per questo solo, Carolyn Carlson ha chiesto alla danzatrice Céline Maufroid di ascoltare i respiri che ci circondano e quelli che provengono dall’interno del nostro corpo. Ogni essere umano, attraverso il respiro, rappresenta una macchina del vento. Wind Woman invita ciascuno ad ascoltare, a percepire il respiro del mondo così come il proprio. Simbolo della perfezione umana e dell’unione degli opposti, universalmente riconosciuto come il numero sacro per eccellenza, il numero sette evoca le nozioni di cambiamento dopo un ciclo compiuto e di rinnovamento positivo. Indica anche il completamento e la totalità. Sull’esempio di questa cifra altamente simbolica, in The seventh man, Riccardo Meneghini, ballerino proteiforme, è l’interprete ideale per evocare le piccole morti e le rinascite con le quali ogni essere umano si confronta durante la sua vita. Un cuore che batte, infondendo vita a un corpo che si muove, ondeggia e ruota. Mandala cattura lo spettatore con il suo ritmo ipnotico, sapientemente accompagnato dalla potente musica di Michael Gordon. Al cerchio dell’ensō, il cerchio della calligrafia giapponese che simboleggia sia l’universo che il gesto artistico perfetto, si può aggiungere anche il riferimento ai crop circles, quelle figure geometriche circolari visibili dall’alto in alcuni campi di grano. Sotto un alone di luce, Orselli gioca con lo spazio, che al tempo stesso limita e alimenta il suo movimento: un movimento quasi bestiale, a tratti meccanico, spesso spezzato, che ruota e si lancia a tutta velocità.

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