Jacopo Tissi ritorno alla Scala


Jacopo Tissi ritorno alla Scala
Jacopo Tissi in Lago dei Cigni

Dopo la repentina virata della sua carriera, Jacopo Tissi, ventisette anni di cui cinque trascorsi al Teatro Bolshoi fino allo scoppio del conflitto ucraino,  torna a danzare alla Scala, nel più venerato dei balletti romantici: Giselle. La scelta sofferta ma ineluttabile, di lasciare la compagnia moscovita dopo la nomina di étoile, a fine dicembre (unico italiano nella storia del Bolshoi), ha avuto un risvolto positivo. Il direttore del Ballo, Manuel Legris, l’ha richiamato, per la prossima stagione, in qualità di  ”Primo ballerino ospite”, alla Scala, dove Tissi si diplomò, con lode, nel 2014 e da cui si allontanò per una breve trasferta al Balletto dell’Opera di Vienna e, nel 2017, per volare a Mosca. Un meritato ritorno a casa per lo straordinario danzatore di Landriano, fisico longilineo, elegante, bello che vedremo in scena anche in Romeo e Giulietta di McMillan, Lo Schiaccianoci e Il lago dei Cigni di Rudolf Nureyev oltre che nel “Gala Fracci”.
Tissi, la sua ascesa, è cominciata nel 2015 alla Scala, quando sostituì Sergei Polunin, in Bella Addormentata di Alexei Ratmansky al fianco di Svetlana Zakharova, cosa ricorda di quel debutto?
<<E’ stato un battesimo, ricordo la grande emozione di ballare con Zakharova e il suo sostegno, mi ha dato gli stessi incoraggiamenti che ricevette anche lei, giovanissima, quando debuttò in Giselle>>.
Di strada ne ha fatta: il direttore Makhar Vaziev l’ha voluta a Mosca, nel 2018 l’Ambrogino d’oro a Milano e il premio “Danza&Danza” come miglior ballerino italiano all’estero, nel 2019 “Positano” e ora il recente “DanzArenzano Arte”, cosa si aspetta ora?
<<Mi auguro ci sia sempre una crescita, cosa fondamentale per un artista, di ampliare il repertorio e consolidare i ruoli già affrontati con uno sguardo in avanti>>.
Danzerà  il 12 e 15 luglio con Nicoletta Manni, nel ruolo del principe Albrecht  in Giselle
<<Le tematiche sono incredibilmente attuali: l’amore, il tradimento, il perdono, il rimorso, è un balletto molto complesso a livello psicologico, al di là degli aspetti tecnici. La difficoltà più grande è trasmettere lo stato d’animo di Albrecht, soprattutto nel secondo atto, con i gesti, i silenzi, è un lavoro interiore>>.
Zakharova è stata sua partner in varie occasioni, in La Bayadère nel 2018 al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e quest’anno, a fine gennaio, alla Scala, è stato un trionfo. Poi la guerra, lei lascia la Russia, Zakharova resta, l’ha più sentita?
<<Sì, sono molto legato a Svetlana da un rapporto di amicizia. E’ una situazione difficile anche per lei, ritrovarsi in un momento storico così complicato, spero che ritorni alla Scala>>.
Ha ballato ad aprile, agli Arcimboldi , nel Gala “Pace for Peace” per dire, ancora una volta, il suo “no” alla guerra, com’era il clima al Bolshoi quando è scoppiato il conflitto?
<<Avvertivo un silenzio, un’atmosfera pesante sia nella città che nelle persone, nessuno era preparato>>.
L’aspettano altri ruoli del repertorio classico, le sarebbe piaciuto danzare anche qualcosa di più contemporaneo, per esempio la serata Forsythe?
<<Questo repertorio classico, sarà comunque una novità perché il Lago e Lo Schiaccianoci  nelle versioni di Nureyev  sono una sfida e cadono nell’anniversario della sua scomparsa. Sono aperto al moderno e al contemporaneo, spero in prossimi impegni>>.

(Pubblicato in TuttoMilano-La Repubblica 7/07/2022)
 

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Jacopo Tissi ritorno alla Scala


Jacopo Tissi ritorno alla Scala
Jacopo Tissi in Lago dei Cigni

Dopo la repentina virata della sua carriera, Jacopo Tissi, ventisette anni di cui cinque trascorsi al Teatro Bolshoi fino allo scoppio del conflitto ucraino,  torna a danzare alla Scala, nel più venerato dei balletti romantici: Giselle. La scelta sofferta ma ineluttabile, di lasciare la compagnia moscovita dopo la nomina di étoile, a fine dicembre (unico italiano nella storia del Bolshoi), ha avuto un risvolto positivo. Il direttore del Ballo, Manuel Legris, l’ha richiamato, per la prossima stagione, in qualità di  ”Primo ballerino ospite”, alla Scala, dove Tissi si diplomò, con lode, nel 2014 e da cui si allontanò per una breve trasferta al Balletto dell’Opera di Vienna e, nel 2017, per volare a Mosca. Un meritato ritorno a casa per lo straordinario danzatore di Landriano, fisico longilineo, elegante, bello che vedremo in scena anche in Romeo e Giulietta di McMillan, Lo Schiaccianoci e Il lago dei Cigni di Rudolf Nureyev oltre che nel “Gala Fracci”.
Tissi, la sua ascesa, è cominciata nel 2015 alla Scala, quando sostituì Sergei Polunin, in Bella Addormentata di Alexei Ratmansky al fianco di Svetlana Zakharova, cosa ricorda di quel debutto?
<<E’ stato un battesimo, ricordo la grande emozione di ballare con Zakharova e il suo sostegno, mi ha dato gli stessi incoraggiamenti che ricevette anche lei, giovanissima, quando debuttò in Giselle>>.
Di strada ne ha fatta: il direttore Makhar Vaziev l’ha voluta a Mosca, nel 2018 l’Ambrogino d’oro a Milano e il premio “Danza&Danza” come miglior ballerino italiano all’estero, nel 2019 “Positano” e ora il recente “DanzArenzano Arte”, cosa si aspetta ora?
<<Mi auguro ci sia sempre una crescita, cosa fondamentale per un artista, di ampliare il repertorio e consolidare i ruoli già affrontati con uno sguardo in avanti>>.
Danzerà  il 12 e 15 luglio con Nicoletta Manni, nel ruolo del principe Albrecht  in Giselle
<<Le tematiche sono incredibilmente attuali: l’amore, il tradimento, il perdono, il rimorso, è un balletto molto complesso a livello psicologico, al di là degli aspetti tecnici. La difficoltà più grande è trasmettere lo stato d’animo di Albrecht, soprattutto nel secondo atto, con i gesti, i silenzi, è un lavoro interiore>>.
Zakharova è stata sua partner in varie occasioni, in La Bayadère nel 2018 al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e quest’anno, a fine gennaio, alla Scala, è stato un trionfo. Poi la guerra, lei lascia la Russia, Zakharova resta, l’ha più sentita?
<<Sì, sono molto legato a Svetlana da un rapporto di amicizia. E’ una situazione difficile anche per lei, ritrovarsi in un momento storico così complicato, spero che ritorni alla Scala>>.
Ha ballato ad aprile, agli Arcimboldi , nel Gala “Pace for Peace” per dire, ancora una volta, il suo “no” alla guerra, com’era il clima al Bolshoi quando è scoppiato il conflitto?
<<Avvertivo un silenzio, un’atmosfera pesante sia nella città che nelle persone, nessuno era preparato>>.
L’aspettano altri ruoli del repertorio classico, le sarebbe piaciuto danzare anche qualcosa di più contemporaneo, per esempio la serata Forsythe?
<<Questo repertorio classico, sarà comunque una novità perché il Lago e Lo Schiaccianoci  nelle versioni di Nureyev  sono una sfida e cadono nell’anniversario della sua scomparsa. Sono aperto al moderno e al contemporaneo, spero in prossimi impegni>>.

(Pubblicato in TuttoMilano-La Repubblica 7/07/2022)
 

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