La capitale della danza
Temi ecologici, riti contemporanei e innovativi al centro della 35° edizione del Festival Danza Estate, nell’anno di Bergamo Brescia, capitale italiana della cultura, con nomi altisonanti della coreografia italiana e nuovi talenti. Ma non solo, in programma anche incontri e workshops con il pubblico. Dopo Agorà di Virgilio Sieni e l’anteprima di Michele Di Stefano, Bayadère, Il regno delle ombre, il Festival inaugura, il 26 maggio, con il debutto di Beat Forward di Collettivo Mine, con le coreografie di IgorXMoreno su musica techno. Il polifunzionale Spazio eventi Daste, ex centrale, in stile industriale, ospita anche due prime nazionali: AlShe/Me (27/5) della francese Linda Hayford che, con il suo stile funk, tra popping e house dance, affronta la relazione unica tra fratello e sorella seguito da Mood Shifters, breve lavoro sulle emozioni, di Andrea Costanzo Martini. I giardini di Palazzo Moroni, accolgono, altri due debutti nazionali, Treatment of Remembering (28/5, ore 18), azione condivisa con il pubblico,esperienze fisiche ed emotive legate alla natura, del collettivo ceco, Pocketart che si esibisce, lo stesso giorno, anche in un luogo sacro, la Chiesa di Sant’Andrea (ore 21) con To the Madonna with Rust. Da un incontro inaspettato con la statua della Vergine, in una cappella fatiscente di un villaggio, si fissa un’immagine, un ricordo trascendente che trasforma e cambia l’esistenza. Il Cineteatro Colognola ospita due assoli del coreografo Marco D’Agostin: Gli anni, ispirato all’omonimo romanzo di Annie Ernaux (30/5) con Marta Ciappina (Premio Danza&Danza come miglior interprete) e Best Regards (31/5), in ricordo dell’artista britannico, Nigel Charnock. I primi due appuntamenti di giugno, Il mondo altrove del coreografo Nicola Galli, una sorte di rituale danzato (6/6) e la prima assoluta Onde (8/6) di Simona Bertozzi, sono accolte nel suggestivo Chiostro del Carmine, insieme alla serata, This must be the space (13/6) con giovani emergenti under 35. Personaggi “gonfiati”, in tute rosa sgargianti, si aggirano negli spazi cittadini, con La Grande Phrase(15/6) della Compagnie Didier Théron mentre il 16, il performer disabile, Aristide Rontini, presenta il suo Alexis 2.0 con Christian Cucco, ispirato al romanzo di Marguerite Yourcenar. www.festivaldanzaestate.it
(Pubblicato in TuttoMilano-La Repubblica 25/05/2023)