“La danza è gioia di vivere” Parola di David Parsons


“La danza  è gioia di vivere” Parola di David Parsons
David Parsons

La sua danza aerea, gioiosa, positiva e ginnica ha effetti energizzanti. Lo sa bene David Parsons, 54 anni, appassionato di fotografia e single per scelta, quando afferma: “il mio stile piace perché le persone sentono il mio ottimismo e la gioia di vivere, il pubblico ha bisogno di questo”. Al Teatro degli Arcimboldi, dal 26 al 29 marzo (ultima tappa di una lunga tournée italiana) con i suoi otto magnifici performers, tra cui, l’italiana Elena D’Amario scoperta allo show Amici di Maria De Filippi, la Parsons Dance presenta cinque coreografie e un ciclo di seminari per danzatori dal 27 al 30. Caught (1982) che, grazie a una luce stroboscopica intermittente, regala l’illusione di restare sospeso nell’aria e il celebre Nascimento (1990), omaggio alla musica sensuale del compositore brasiliano. Tre le novità: il duetto Hymn (2007)di Trey McIntyre su musiche indie rock di CocoRosie, Train (2008), un pezzo tribale, di Robert Battle, ex danzatore della compagnia e attuale direttore dell’Alvin Ailey American Dance Theater e Whirlaway (2014) di Parsons, su musiche del jazzista Allen Toussaint. Lo abbiamo raggiunto al telefono, a New York, dove vive e ha sede la sua compagnia.
Da dove nasce il suo ottimismo?
“ Fa parte del mio modo di essere, fin da bambino ero così e mi piace trasmetterlo agli altri ma alcuni dei miei pezzi sono anche molto bui, il nostro lavoro rappresenta la vita di tutti i giorni con le sue luci e ombre”.
New York ispira la sua creatività?
“ Sono dell’Illinois ma vivo in questa città da quando avevo diciassette anni e certamente ricevo molta energia, la gente, i grattacieli, i teatri, gli odori, i colori, quest’ umanità che si muove, ci sono molte opportunità artistiche, c’è molta danza, è uno dei posti più vivi del pianeta”.
Lei, era un tuffatore, quanto ha influito questa formazione nella sua carriera?
“ La ginnastica con la danza alimenta il virtuosismo, mi è sempre piaciuto saltare nell’aria e l’idea del volo mi ha sempre affascinato”.
La danzatrice D’Amario, ha ricevuto consensi entusiasti dalla critica americana in Caught, che differenze nota rispetto a un’interpretazione maschile?
“Elena, che danzerà Caught anche a Milano, ha la stessa potenza di un uomo ma è una donna di una bellezza straordinaria, è una figura quasi androgena”.
Rimpianti di aver smesso di ballare a 42 anni?
“ No assolutamente, sono stato molto fortunato ho danzato in grandi compagnie, New York City Ballet, Momix, Paul Taylor, basta…”
Nuovi progetti?
“Sto preparando un pezzo ispirato al film American Beauty in collaborazione con un’artista che dipingerà una parte della scena”
Che cos’è per lei la Bellezza?
“E’ legata alla natura e per quanto riguarda la danza è un corpo che, se anche non si muove, emana disciplina, lavoro, confidenza, forza interiore”.
Manuela Binaghi

Pubblicato in TuttoMilano 26/3/2015

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

“La danza è gioia di vivere” Parola di David Parsons


“La danza  è gioia di vivere” Parola di David Parsons
David Parsons

La sua danza aerea, gioiosa, positiva e ginnica ha effetti energizzanti. Lo sa bene David Parsons, 54 anni, appassionato di fotografia e single per scelta, quando afferma: “il mio stile piace perché le persone sentono il mio ottimismo e la gioia di vivere, il pubblico ha bisogno di questo”. Al Teatro degli Arcimboldi, dal 26 al 29 marzo (ultima tappa di una lunga tournée italiana) con i suoi otto magnifici performers, tra cui, l’italiana Elena D’Amario scoperta allo show Amici di Maria De Filippi, la Parsons Dance presenta cinque coreografie e un ciclo di seminari per danzatori dal 27 al 30. Caught (1982) che, grazie a una luce stroboscopica intermittente, regala l’illusione di restare sospeso nell’aria e il celebre Nascimento (1990), omaggio alla musica sensuale del compositore brasiliano. Tre le novità: il duetto Hymn (2007)di Trey McIntyre su musiche indie rock di CocoRosie, Train (2008), un pezzo tribale, di Robert Battle, ex danzatore della compagnia e attuale direttore dell’Alvin Ailey American Dance Theater e Whirlaway (2014) di Parsons, su musiche del jazzista Allen Toussaint. Lo abbiamo raggiunto al telefono, a New York, dove vive e ha sede la sua compagnia.
Da dove nasce il suo ottimismo?
“ Fa parte del mio modo di essere, fin da bambino ero così e mi piace trasmetterlo agli altri ma alcuni dei miei pezzi sono anche molto bui, il nostro lavoro rappresenta la vita di tutti i giorni con le sue luci e ombre”.
New York ispira la sua creatività?
“ Sono dell’Illinois ma vivo in questa città da quando avevo diciassette anni e certamente ricevo molta energia, la gente, i grattacieli, i teatri, gli odori, i colori, quest’ umanità che si muove, ci sono molte opportunità artistiche, c’è molta danza, è uno dei posti più vivi del pianeta”.
Lei, era un tuffatore, quanto ha influito questa formazione nella sua carriera?
“ La ginnastica con la danza alimenta il virtuosismo, mi è sempre piaciuto saltare nell’aria e l’idea del volo mi ha sempre affascinato”.
La danzatrice D’Amario, ha ricevuto consensi entusiasti dalla critica americana in Caught, che differenze nota rispetto a un’interpretazione maschile?
“Elena, che danzerà Caught anche a Milano, ha la stessa potenza di un uomo ma è una donna di una bellezza straordinaria, è una figura quasi androgena”.
Rimpianti di aver smesso di ballare a 42 anni?
“ No assolutamente, sono stato molto fortunato ho danzato in grandi compagnie, New York City Ballet, Momix, Paul Taylor, basta…”
Nuovi progetti?
“Sto preparando un pezzo ispirato al film American Beauty in collaborazione con un’artista che dipingerà una parte della scena”
Che cos’è per lei la Bellezza?
“E’ legata alla natura e per quanto riguarda la danza è un corpo che, se anche non si muove, emana disciplina, lavoro, confidenza, forza interiore”.
Manuela Binaghi

Pubblicato in TuttoMilano 26/3/2015

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *