La danza virtuale di FND/Aterballetto a EXPO 2020 Dubai
La Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto presenta al Padiglione Italia nella cornice di Expo Dubai 2020 dal 27 al 30 gennaio Virtual Dance for Real People, la declinazione in realtà virtuale delle MicroDanze, coreografie, co-prodotte con Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, non frontali e non rigide, ma permeabili al contesto spaziale, capaci di dialogare con universi disciplinari differenti per promuovere l’intimità tra danzatore e spettatore. Le MicroDanze sono il cuore dell’ampio e articolato An Ideal City, progetto di arte pubblica in partnership con Les Halles de Schaerbeek di Bruxelles e la Greek National Opera di Atene, cofinanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea. Virtual Dance for Real People è una provocazione, un esperimento che coniuga la danza alla tecnologia grazie all’uso del VR e del video a 360°. Il progetto è il frutto di una riflessione che FND/Aterballetto ha intrapreso con RE:Lab, azienda-laboratorio di ricerca dell’Emilia-Romagna impegnata da sempre sui temi dell’interazione tra esseri umani e tecnologie. Sono coinvolti professionisti del mondo del cinema, delle tecnologie ed esperti di user experience, tra cui, in particolare, Riot studio (Lapej) di Napoli che ha curato lo sviluppo produttivo, e AGO Modena Fabbriche Culturali. Il progetto è sostenuto dal Ministero della Cultura / Progetti Speciali 2021.Virtual Dance for Real People mette al centro la danza e al tempo stesso, la avvolge con la tecnologia della Cinematic VR e i visori di realtà virtuale. Performance di danza di breve durata, eseguite da uno o più danzatori, pensata da giovani coreografi di talento. Il pubblico può assistervi attraverso un visore, trovandosi così all’interno del medesimo set in cui è stata realizzata e, mentre la danza dispiega tutta la sua forza visiva, lo spettatore può osservare chi danza, lo spazio che ha intorno mentre i suoni e le musiche lo avvolgono. Proprio come fosse a teatro il suo sguardo può danzare coi danzatori in un intreccio di percezioni. Il suono, elaborato in modalità binaurale, completa l’esperienza dello spettatore grazie ad una spazializzazione a 360° che lo avvolge completamente, indirizzandolo verso gli elementi di scena peculiari. Nell’indagare il rapporto tra danza e tecnologia FND/Aterballetto e RE:Lab hanno deciso di partire da un elemento: difendere e ricercare costantemente un rapporto speciale con lo spettatore, un rapporto che richieda uno sforzo da parte di entrambi nel confermare la scelta di condividere un gesto d’arte. Per questo si è scelto di riprendere la danza e non ricostruirla virtualmente; la restituzione è affidata alla formula, coinvolgente, della Cinematic Virtual Reality (dove il danzatore si vede perché è filmato) in grado di costruire un’immersività autentica. Ecco allora che la danza diviene digitale ma non astratta. E la tecnologia non diviene l’oggetto della produzione, ma il linguaggio che consente alla danza di sprigionare le emozioni più forti che ha in sé e che chi sceglie di vederla va cercando. Tre performance sono presentate tramite oculus. Rito e sacrificio sono la chiave per interpretare Shelter di Saul Daniele Ardillo. Diego Tortelli mette in dialogo due corpi asimmetrici in Meridiana e crea micro/macro-mondi con Kepler, coreografia quasi fantascientifica. L’evento è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con ATER Fondazione.