La grande festa di Jérôme Bel con Marco d’Agostin allo Studio Melato


La grande festa di Jérôme Bel con Marco d’Agostin allo Studio Melato
JEROMEBEL ph®MasiarPasquali

“Sarà una grande festa, un evento gioioso ma solenne” così Marco d’Agostin, artista associato del Piccolo Teatro di Milano, racconta il suo Jérôme Bel, in prima assoluta al Teatro Studio Melato, dal 17 al 21 aprile, secondo capitolo di “Sustainable theatre”, sul tema della sostenibilità in teatro. Una ri-visitazione del celebre monologo dal titolo Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, creato nel 2021, in piena pandemia, dal coreografo francese, padre della danza “concettuale” contemporanea, con Katie Mitchell e Theatre Vidy-Lausanne, affidato a lacasadiargilla. Al posto della solitudine di un uomo che racconta la storia della sua vita, seduto davanti al computer dove proietta alcuni estratti dei suoi lavori, D’Agostin coinvolge una collettività di artisti di diverse provenienze, nove danzatori e attori professionisti tra cui la coreografa e performer Chiara Bersani che ha fatto della sua disabilità un gesto politico, nel ruolo di Bel e  nove dilettanti. <<Sono sempre stato un grande cultore di Jérôme Bel – racconta D’Agostin- che, con i suoi lavori, ironici e austeri, mette in discussione il ruolo dello spettatore>>. I corpi dei nuovi protagonisti si riappropriano di danze del passato, di quei frammenti creati da Bel tra il 1995 e il 2019  che diventano modernissime. Ci saranno sottotitoli per i sordomuti e una serata, il 21, per i non vedenti ma gli spettatori saranno i veri protagonisti. In scena anche, Alexia Bifulco ragazza con sindrome di down che riprende Disabled Theater, lavoro di Bel del 2010 e una bambina con altri artisti molto diversi tra loro. La danzatrice del Teatro alla Scala, Chiara Borgia, che  rinterpreta il celebre solo del 2007, Veronique Doisneau, un ritratto documentaristico, in forma teatrale, che Bel realizzò con una danzatrice dell’Opéra di Parigi, ormai in procinto al pensionamento, che riflette sulla sua carriera. Alessandra Cristiani, straordinaria interprete di danza Butō, la storica collaboratrice di D’Agostin, Marta Ciappina, il danzatore cileno Pablo Tapia Leyton, Caterina Basso, Stefano Roveda, Lucia Sauro, il musicista F.de Isabella, l’attrice del Teatro delle Moire, Alessandra De Santis. E poi D’Agostin, anche lui in scena nel  ruolo di coreografo.

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“Sarà una grande festa, un evento gioioso ma solenne” così Marco d’Agostin, artista associato del Piccolo Teatro di Milano, racconta il suo Jérôme Bel, in prima assoluta al Teatro Studio Melato, dal 17 al 21 aprile, secondo capitolo di “Sustainable theatre”, sul tema della sostenibilità in teatro. Una ri-visitazione del celebre monologo dal titolo Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, creato nel 2021, in piena pandemia, dal coreografo francese, padre della danza “concettuale” contemporanea, con Katie Mitchell e Theatre Vidy-Lausanne, affidato a lacasadiargilla. Al posto della solitudine di un uomo che racconta la storia della sua vita, seduto davanti al computer dove proietta alcuni estratti dei suoi lavori, D’Agostin coinvolge una collettività di artisti di diverse provenienze, nove danzatori e attori professionisti tra cui la coreografa e performer Chiara Bersani che ha fatto della sua disabilità un gesto politico, nel ruolo di Bel e  nove dilettanti. <<Sono sempre stato un grande cultore di Jérôme Bel – racconta D’Agostin- che, con i suoi lavori, ironici e austeri, mette in discussione il ruolo dello spettatore>>. I corpi dei nuovi protagonisti si riappropriano di danze del passato, di quei frammenti creati da Bel tra il 1995 e il 2019  che diventano modernissime. Ci saranno sottotitoli per i sordomuti e una serata, il 21, per i non vedenti ma gli spettatori saranno i veri protagonisti. In scena anche, Alexia Bifulco ragazza con sindrome di down che riprende Disabled Theater, lavoro di Bel del 2010 e una bambina con altri artisti molto diversi tra loro. La danzatrice del Teatro alla Scala, Chiara Borgia, che  rinterpreta il celebre solo del 2007, Veronique Doisneau, un ritratto documentaristico, in forma teatrale, che Bel realizzò con una danzatrice dell’Opéra di Parigi, ormai in procinto al pensionamento, che riflette sulla sua carriera. Alessandra Cristiani, straordinaria interprete di danza Butō, la storica collaboratrice di D’Agostin, Marta Ciappina, il danzatore cileno Pablo Tapia Leyton, Caterina Basso, Stefano Roveda, Lucia Sauro, il musicista F.de Isabella, l’attrice del Teatro delle Moire, Alessandra De Santis. E poi D’Agostin, anche lui in scena nel  ruolo di coreografo.

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