La rilettura del Lago dei Cigni di Radhouane El Meddeb, in prima italiana a Pavia e Brescia
“Il mio Lago sarà un Lago dove i ballerini, i musicisti e il pubblico si riuniranno in un vero e proprio intimo rapporto… per assistere a una storia d’amore, in un dispositivo dove tutti e tre si guardano, si rivolgono a vicenda l’uno verso l’altro. Voglio decostruire la scrittura classica – conservandone l’eccellenza e la magia – per renderla più romantica ed emozionale, agendo sul corpo nella sua parte carnale ed emotiva”_ così il coreografo di origine tunisina Radhouane El Meddeb racconta la sua rilettura di uno dei capisaldi del balletto classico, il Lago dei Cigni della versione di Marius Petipa/Lev Ivanov del 1894. Cigno bianco e cigno nero, Odette e Odile, Siegfried e Von Rothbart, i personaggi leggendari del balletto sono stati riletti da numerosi coreografi nel corso degli ultimi centoventisette anni. Nel lavoro di Radhouane El Meddeb Le Lac des Cygnes, in scena in prima nazionale, domenica 20 giugno alle 20.30 al Teatro Fraschini a Pavia interpretato dal Ballet de l’Opéra National du Rhin e il 22/6 al Teatro Grande a Brescia (ore 19.30) , si può leggere un sorprendente lavoro di analisi degli strati che compongono questo capolavoro: non una rilettura o un adattamento della scrittura classica, piuttosto una versione contemporanea curata da un coreografo che, da adolescente, si innamora di questo balletto. El Meddeb non si discosta dal vocabolario classico, al contrario, conserva interi passaggi della versione di Nureyev o di quella originale di Petipa, accostandone un suo personale omaggio. Lo spettacolo, rimandato dalla scorsa stagione, e inserito in estiva nel programma della rassegna La città come palcoscenico, apre la stagione di danza di Fondazione Teatro Fraschini.