L’impetuoso flamenco di Jesús Carmona ammalia il pubblico al Piccolo Teatro Strehler


L’impetuoso flamenco di Jesús Carmona ammalia il pubblico al Piccolo Teatro Strehler
Jesus-Carmona Foto Gruppo Color

Istrionico, carnale, scultoreo, velocissimo, al trentatreenne ballerino catalano, Jesús Carmona, fascino e carisma non mancano. Definito dal New York Times “un fenomeno”, Carmona, ha conquistato il pubblico alla prima (26 giugno) di Milano Flamenco Festival, al Piccolo Teatro Strehler, con Impetu’s (prima nazionale). Un’ora e mezzo di flamenco strepitoso, non tradizionale, tranne in alcune eccezioni: la musica dal vivo suonata dall’ensemble di cinque elementi, i due chitarristi Daniel Jurado e Oscar Lago, il cantante Juan José Amador, il percussionista Francisco Vega e un inaspettato violinista, Thomas Potirón (il violino è uno strumento generalmente poco usato nel Flamenco). La coreografia scorrevole e ben calibrata, è scandita dalle movenze di sei danzatori che amalgamano con ritmo e passione, stili diversi, dal classico flamenco, al balletto, con incursioni nella modern dance di José Limon e Martha Graham e nel tip tap (pare che Carmona abbia preso lezioni dal tapper newyorkese Jared Grimes). Poetico e drammatico il duetto con il cantante Amador, un lamento infinito che si allaccia all’improvvisazione del corpo del “bailaor”; suggestivo il passo a due tra un uomo e una donna dagli accenti classici e, esilarante, il solo di Carmona che, accompagnato dalle percussioni, ha esibito tecnica vigorosa nelle gambe e nei piedi. I tacchi che colpivano il suolo velocissimi, secondo i canoni virtuosistici del flamenco, a piccoli passetti, mentre il dorso esibiva tutta la sua maestosa potenza con le braccia aperte verso il mondo. Una regia raffinatissima nei tagli di luce, nel fondale scuro dove s’intrecciano corde, nei costumi, nell’alternanza tra passi danzati e esibizioni musicali e canore; un flamenco teatrale, proiettato nel mondo contemporaneo, poetico, straziante, terreno, combattivo, viscerale, lirico, pieno di amore per la vita.
Milano Flamenco Festival prosegue con altre due serate: Nacida Sombra della Compagnia Raffaela Carrasco (28/6) e Labirintica di Marco Flores (29/6).

(Pubblicato  in www.dreamtimemagazine.com il 28/06/2018)

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Istrionico, carnale, scultoreo, velocissimo, al trentatreenne ballerino catalano, Jesús Carmona, fascino e carisma non mancano. Definito dal New York Times “un fenomeno”, Carmona, ha conquistato il pubblico alla prima (26 giugno) di Milano Flamenco Festival, al Piccolo Teatro Strehler, con Impetu’s (prima nazionale). Un’ora e mezzo di flamenco strepitoso, non tradizionale, tranne in alcune eccezioni: la musica dal vivo suonata dall’ensemble di cinque elementi, i due chitarristi Daniel Jurado e Oscar Lago, il cantante Juan José Amador, il percussionista Francisco Vega e un inaspettato violinista, Thomas Potirón (il violino è uno strumento generalmente poco usato nel Flamenco). La coreografia scorrevole e ben calibrata, è scandita dalle movenze di sei danzatori che amalgamano con ritmo e passione, stili diversi, dal classico flamenco, al balletto, con incursioni nella modern dance di José Limon e Martha Graham e nel tip tap (pare che Carmona abbia preso lezioni dal tapper newyorkese Jared Grimes). Poetico e drammatico il duetto con il cantante Amador, un lamento infinito che si allaccia all’improvvisazione del corpo del “bailaor”; suggestivo il passo a due tra un uomo e una donna dagli accenti classici e, esilarante, il solo di Carmona che, accompagnato dalle percussioni, ha esibito tecnica vigorosa nelle gambe e nei piedi. I tacchi che colpivano il suolo velocissimi, secondo i canoni virtuosistici del flamenco, a piccoli passetti, mentre il dorso esibiva tutta la sua maestosa potenza con le braccia aperte verso il mondo. Una regia raffinatissima nei tagli di luce, nel fondale scuro dove s’intrecciano corde, nei costumi, nell’alternanza tra passi danzati e esibizioni musicali e canore; un flamenco teatrale, proiettato nel mondo contemporaneo, poetico, straziante, terreno, combattivo, viscerale, lirico, pieno di amore per la vita.
Milano Flamenco Festival prosegue con altre due serate: Nacida Sombra della Compagnia Raffaela Carrasco (28/6) e Labirintica di Marco Flores (29/6).

(Pubblicato  in www.dreamtimemagazine.com il 28/06/2018)

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