Lo scrittore De Giovanni e Bolle ai ragazzi di Forcella: “Il talento se si coltiva viene fuori”
L’appassionato discorso dello scrittore Maurizio De Giovanni con Roberto Bolle ai bambini dello Spazio Comunale Piazza Forcella , nella biblioteca titolata alla giovane vittima Annalisa Durante, è stato uno dei momenti forse più forti delle due giornate napoletane di “OnDance”. Un incontro dove si è parlato di talento, coraggio e certezza che il male si può sconfiggere: “La consapevolezza che il peso delle parole hanno è fondamentale” ha affermato De Giovanni. “Il talento, se si coltiva, viene fuori, da qualsiasi clima in cui ci si trova […] Non c’è una persona al mondo che, in presenza di una forte determinazione, di capacità di decisione, non possa voltare le spalle al male, c’è la possibilità di uscire dal male, è fondamentale, necessario. Il messaggio di Roberto è che non c’è limite a quello che si può fare se si decide. Io sono esattamente il contrario[…], sono uno che, se non era per una serie di circostanze, me ne sarei stato tranquillo nel mio confortevole habitat, la mia piccola nicchia scavata con le unghie, io non avrei mai avuto il coraggio; lui invece è l’esempio contrario, uno che ha avuto il coraggio, si è fatto spazio insieme, naturalmente, allo straordinario talento. Non si diventa Roberto Bolle ma si diventa gente per bene”. Parole forti e profonde, che hanno smosso gli animi e introdotto un altro tema così importante per i giovani: quello dei talenti. Non è facile spiegare cos’è il talento ai giovani, come si può scoprire, quanto coraggio richiede e forza di volontà. Il consiglio di Bolle: “Non credete al successo facile, quello fatto di scorciatoie: non vi lascerà nulla. Inseguite invece i sogni e credete in un percorso costruito giorno dopo giorno. Il successo facile non arricchisce, è importante coltivare le proprie passioni. Questo, al di là del risultato, contribuirà a costruire una persona migliore”.
Bellissime parole, che combaciano perfettamente col mio pensiero. Le passioni vanno coltivate, l’arte va costantemente nutrita.