Madina dei nostri giorni


Madina dei nostri giorni
MADINA il corpo di ballo ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

La storia di “Madina”, kamikaze non per scelta, interpretata dalla prima ballerina, Antonella Albano e del suo carnefice , lo zio Kamzan, un Roberto Bolle in un ruolo feroce e inedito, al quale la giovane si ribella, è purtroppo di grande attualità. Ci riporta con la mente, il cuore e il corpo, alle drammatiche vicende di terrorismo e violenza tra palestinesi e israeliani, a quelle di genere, al conflitto russo-ucraino, al martirio di Navalny e molto altro. Di nuovo alla Scala dal 28 febbraio fino al 9 marzo (dopo il debutto nel 2021), questo spettacolo di teatro-danza di Fabio Vecchi e Mauro Bigonzetti, apre però anche orizzonti di speranza. Il libretto, scritto da Emmanuelle de Villepin, attinge a un fatto di cronaca al centro del suo romanzo, “La ragazza che non voleva morire”: quello di una ragazza violentata dagli invasori, la cui famiglia è distrutta e che si rifiuta di uccidere anche se spinta a compiere un attentato suicida, in un paese occidentale. Madina sceglie di vivere e per questo finisce sotto processo. Un’eroina contemporanea che esprime attraverso il corpo, la potenza dei propri desideri di vita, in un paesaggio teatrale e musicale di grande effetto dove si alternano le voci degli attori Francesco Aricò e Fabrizio Falco, s’esibiscono il mezzosoprano Anna-Doris Capitelli e il tenore Paolo Antognetti con il coro e l’Orchestra della Scala. Una creazione interdisciplinare con luci, scene, design di Carlo Cerri con Alessandro Grisendi e Marco Noviello, i costumi di Maurizio Millenotti con Irene Monti e sul podio Michele Gamba, reduce dal successo di Médée. Nel ruolo del sultano Gabriele Corrado che, l’1 e il 6 marzo, affronterà quello di Kamzan mentre Alessandra Vassallo e Gioacchino Starace saranno Olga e Louis. Bolle si esibirà al Gala Fracci, il 19 aprile, su altri registri, nello struggente assolo creato per lui da Patrick de Bana sul famoso brano di Ezio Bosso: Rain, in your black eyes. teatroallascala.org

(Pubblicato in TuttoMilano – La Repubblica 29/2/2024)

 

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MADINA il corpo di ballo ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

La storia di “Madina”, kamikaze non per scelta, interpretata dalla prima ballerina, Antonella Albano e del suo carnefice , lo zio Kamzan, un Roberto Bolle in un ruolo feroce e inedito, al quale la giovane si ribella, è purtroppo di grande attualità. Ci riporta con la mente, il cuore e il corpo, alle drammatiche vicende di terrorismo e violenza tra palestinesi e israeliani, a quelle di genere, al conflitto russo-ucraino, al martirio di Navalny e molto altro. Di nuovo alla Scala dal 28 febbraio fino al 9 marzo (dopo il debutto nel 2021), questo spettacolo di teatro-danza di Fabio Vecchi e Mauro Bigonzetti, apre però anche orizzonti di speranza. Il libretto, scritto da Emmanuelle de Villepin, attinge a un fatto di cronaca al centro del suo romanzo, “La ragazza che non voleva morire”: quello di una ragazza violentata dagli invasori, la cui famiglia è distrutta e che si rifiuta di uccidere anche se spinta a compiere un attentato suicida, in un paese occidentale. Madina sceglie di vivere e per questo finisce sotto processo. Un’eroina contemporanea che esprime attraverso il corpo, la potenza dei propri desideri di vita, in un paesaggio teatrale e musicale di grande effetto dove si alternano le voci degli attori Francesco Aricò e Fabrizio Falco, s’esibiscono il mezzosoprano Anna-Doris Capitelli e il tenore Paolo Antognetti con il coro e l’Orchestra della Scala. Una creazione interdisciplinare con luci, scene, design di Carlo Cerri con Alessandro Grisendi e Marco Noviello, i costumi di Maurizio Millenotti con Irene Monti e sul podio Michele Gamba, reduce dal successo di Médée. Nel ruolo del sultano Gabriele Corrado che, l’1 e il 6 marzo, affronterà quello di Kamzan mentre Alessandra Vassallo e Gioacchino Starace saranno Olga e Louis. Bolle si esibirà al Gala Fracci, il 19 aprile, su altri registri, nello struggente assolo creato per lui da Patrick de Bana sul famoso brano di Ezio Bosso: Rain, in your black eyes. teatroallascala.org

(Pubblicato in TuttoMilano – La Repubblica 29/2/2024)

 

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