O mia bela Madunina che te dominet Milan…sarà un caso ma la Madonnina in cima al Duomo è l’icona del mio blog ed è con una certa emozione che ho guardato la solitaria, umanissima, simbolica preghiera del nostro vescovo Mario Delpini, commosso, sulla terrazza del nostra Cattedrale mentre prega per tutti i malati, gli operatori sanitari, le famiglie, gli anziani. La nostra città nel momento del “coprifuoco” da coronavirus ubbidisce con grande responsabilità e saggezza; l’invito del “restate a casa” è ormai un “diktat”, ci ritroviamo a condividere spazi ristretti con tutta la famiglia e qui comincia un’altra sfida: la convivenza con mariti, mogli, figli, zii e nonni, tutti a caccia di un proprio spazio dove poter continuare a vivere. S’impone allora un altro “diktat” cercare di tenere gli animi sereni e allegri per non cadere nel nervosimo. L’arte può aiutare, danza e musica in particolare, perciò in questi giorni vi propongo dei films da vedere sul divano di fronte alla Tv o anche nella propria camera sul pc o sul cellulare, per smorzare un po’ la tensione e tenere alto lo Spirito. In attesa che i nostri meravigliosi Teatri riaprano, continuiamo a divertirci con il ballo e allora Shall We Dance ? Il noto film di Peter Chelsom (2004), con un affascinante Richard Gere nel ruolo dell’avvocato di Chicago John Clark, remake dell’omonima pellicola giapponese di Masayuki Suo (1996) ma anche celebre titolo della commedia musicale con Fred Astaire e Ginger Rogers. Sposato con Beverly, la bravissima Susan Sarandon dalla quale ha due figli, John è un po’ annoiato dalla routine della vita matrimoniale e decide d’iscriversi a un corso di ballo con la speranza di avere l’avvenente Paulina come insegnante, una straordinaria Jennifer Lopez che però mette subito in chiaro: se si è iscritto solo per lei, ha sbagliato ed è meglio che si ritiri. Ma il piacere di ballare ha ormai catturato il brillante avvocato che decide di continuare il corso con l’anziana Miss Mitzi, interpretata da Anita Gillette e di esibirsi a una gara  dove verranno ad applaudirlo anche la moglie che nel frattempo aveva ingaggiato un detective, Richard Jenkins, per scoprire cosa le nascondesse il marito e la figlia Jenna. L’amore per il ballo è un balsamo anche per il matrimonio che si riaccende. Una commedia a lieto fine, un trionfo degli affetti familiari, un buon auspicio in questi tempi di Coronavirus (strana coincidenza le riprese del film furono spostate da Toronto a Winnipeg a causa dei rischi legati a una potenziale epidemia di SARS che si temeva potesse scoppiare agli inizi del 2003) per non smettere di ballare almeno con il cuore.