Roberto Bolle alla Camera lancia il suo “grido” di aiuto per la danza


Roberto Bolle alla Camera lancia il suo “grido” di aiuto per la danza
Bolero - Roberto Bolle - Ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Un discorso molto duro quello pronunciato alla Camera dei Deputati da Roberto Bolle che si prende una pausa dalle prove del suo ormai tradizionale show in onda da 5 anni il 1° dell’Anno su Rai 1, “Danza con me”, per portare il suo “grido di dolore” per la drammatica situazione in cui versa il sistema danza nel nostro Paese.L’Étoile dei due Mondi, come è stato nominato il grande ballerino italiano famoso in tutto il mondo, ha abbandonato per un giorno i suoi proverbiali toni pacati, ma sempre autorevoli, e ha indirizzato un preciso “j’accuse” nei confronti della mala gestione a livello istituzionale dell’arte tersicorea. Nel lungo ed articolato discorso che ha pronunciato è partito ricordando che la danza è un’arte nata e codificata in Italia e poi esportata in Francia e in Russia nel Settecento. Bolle ha poi enucleato i grandi numeri legati alla passione della danza in Italia dove gli iscritti alle scuole superano di oltre un terzo quello delle scuole di calcio. Infine l’attacco supportato dai numeri alla gestione del sistema danza in Italia: “La Danza italiana viene costantemente avvilita, trattata come la Cenerentola delle arti, con Opera lirica e musica sinfonica nel ruolo delle sorelle privilegiate, cui sono riservate le attenzioni e le cure delle Fondazioni. Da cosa nasce questa decisone che sembra quasi unanime di uccidere il Balletto qui in Italia? Non certo per insostenibilità dei corpi di ballo ma per scarsa conoscenza del settore e mancanza di visione di chi ne era responsabile”.

 

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Un discorso molto duro quello pronunciato alla Camera dei Deputati da Roberto Bolle che si prende una pausa dalle prove del suo ormai tradizionale show in onda da 5 anni il 1° dell’Anno su Rai 1, “Danza con me”, per portare il suo “grido di dolore” per la drammatica situazione in cui versa il sistema danza nel nostro Paese.L’Étoile dei due Mondi, come è stato nominato il grande ballerino italiano famoso in tutto il mondo, ha abbandonato per un giorno i suoi proverbiali toni pacati, ma sempre autorevoli, e ha indirizzato un preciso “j’accuse” nei confronti della mala gestione a livello istituzionale dell’arte tersicorea. Nel lungo ed articolato discorso che ha pronunciato è partito ricordando che la danza è un’arte nata e codificata in Italia e poi esportata in Francia e in Russia nel Settecento. Bolle ha poi enucleato i grandi numeri legati alla passione della danza in Italia dove gli iscritti alle scuole superano di oltre un terzo quello delle scuole di calcio. Infine l’attacco supportato dai numeri alla gestione del sistema danza in Italia: “La Danza italiana viene costantemente avvilita, trattata come la Cenerentola delle arti, con Opera lirica e musica sinfonica nel ruolo delle sorelle privilegiate, cui sono riservate le attenzioni e le cure delle Fondazioni. Da cosa nasce questa decisone che sembra quasi unanime di uccidere il Balletto qui in Italia? Non certo per insostenibilità dei corpi di ballo ma per scarsa conoscenza del settore e mancanza di visione di chi ne era responsabile”.

 

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