Roberto Bolle “Il bello è parlarsi tra culture diverse”


Roberto Bolle “Il bello è parlarsi tra culture diverse”
OnDance - Roberto Bolle

Una carriera inarrestabile, “senza se e senza ma”, quella di Roberto Bolle che, dopo lo strepitoso tour estivo, con  “Roberto Bolle and Friends” e l’apparizione sul red carpet, alla Mostra del Cinema di Venezia, ritorna nel cuore di Milano, con OnDance. Cinque giorni di festa della danza, con eventi tutti gratuiti, in Piazza Duomo, dal 4 all’8 settembre sul tema del viaggio.
Bolle per lei danzare <<è molto più di un’esibizione, è un vero e proprio viaggio fisico e spirituale>> come ha scelto il titolo di questa settima edizione?
<<E’ nato perché OnDance con tutte le open class, affronta una grande diversità di stili e culture. Abbiamo messo l’accento su questo aspetto inclusivo della danza, modi differenti di ballare, tutti molto affascinanti; uno dei talk sarà proprio dedicato a questo argomento perché  la danza crea ponti, permette di interagire, dialogare, capirsi, attraverso il corpo con popoli dalle lingue diverse>>.
 “Il Viaggio. Incontro e scambio tra culture nella danza”, il talk di cui parla prende spunto dal famoso quadro di Pablo Picasso “La Famiglia di Saltimbanchi” in mostra dal 20 settembre, a Palazzo Reale, l’arte figurativa influenza il suo modo di danzare?
<<L’arte figurativa è stata molto importante all’inizio del Novecento, pensiamo ai Ballets Russes di Diaghilev ma già dall’Ottocento è stata fonte d’ispirazione alla danza perché offre sensazioni forti. Nei miei spettacoli mi circondo di persone che danno il meglio anche dal punto di vista visivo>>.
Da poco si è esibito nel passo a due da “Le Parc” di Angelin Preljocaj a Tokyo, con Alessandra Ferri, ha visto il film “Perfect days” di Wim Wenders?
<<E’ un grandissimo regista, è stato bello vedere il suo film in prossimità di Tokyo perché offre un ritratto intimo, così vero e onesto, non solo della città ma dell’umanità e della cultura giapponese. E’ stato un modo perfetto per entrare in quella cultura e avvicinarsi alle recite di Tokyo, molto emozionanti perché sono state le ultime di Alessandra con la quale ho sempre avuto un legame speciale e che ho invitato per un incontro il 7 settembre>>.
Quest’anno il sito per le iscrizioni alle open class è stato preso d’assalto tanto che il sistema è andato in tilt, se l’aspettava una simile affluenza?
<<Sinceramente no perché ad agosto non c’è così tanta attenzione mentre quest’anno ci sono stati un grande impulso ed entusiasmo forse dopo la diretta di Rai1 ma anche perché oggi le persone capiscono meglio cosa facciamo>>.
Quali sono le lezioni più amate e seguite?
<< Quelle di classico, i posti sono tutti esauriti, il popolo della danza classica è predominante anche per le lezioni over 40>>.
Quest’estate ha girato per l’Italia, Arena di Verona, Caracalla e altri luoghi straordinari come Tharros a Oristano, Torre del Lago, a Siracusa, poi è volato, a Tokyo, c’è un viaggio, una cultura, che l’affascina in modo particolare?
<<Quella giapponese m’incanta, il loro senso civico, il rispetto per le persone, le cose, l’ambiente, mi sembra una civiltà superiore>>.
L’attende una bella stagione alla Scala, si è parlato anche di una sua possibile nomina alla direzione del Corpo di Ballo dopo le annunciate dimissioni dell’attuale direttore, Manuel Legris, alla fine della prossima stagione, ci sono novità?
<<In realtà con la Scala non c’è stato nessun contatto. Sarei onorato di questo incarico, ne parlerei volentieri ma in questo momento della mia carriera potrebbe anche non essere così imminente. E’ una scelta che ha i suoi pro e contro, se non succede adesso sarà per dopo>>.
Il Ballo in Bianco quest’anno raggiungerà le duemila presenze, un evento spettacolare trasmesso su Rai1 con Cristiana Capotondi, come le è venuta questa geniale ispirazione?
<<Le ispirazioni vengono sempre per caso e quelle più semplici funzionano di più, l’idea era far vedere il nostro rito quotidiano, dall’età di cinque anni, alla sbarra>>.
On dance apre la strada anche a 34 studenti con workshop intensivi e tre borse di studio ai vincitori, inoltre lei terrà un incontro con gli studenti, il 17 settembre, per il centenario dell’Università Statale di Milano, le nuove generazioni le stanno molto a cuore?
<<Si, il workshop, rivolto ai ragazzi che aspirano a una vera professione, è molto importante, mi piace trasmettere ai giovani che studiano e devono affrontare il mondo del lavoro, i valori della danza, per esempio, la disciplina, il rigore>>.
L’anno prossimo compirà 50 anni, come li festeggerà?
<<Bella domanda, non saprei perché non amo le grandi feste soprattutto se sono io il festeggiato, non ci ho ancora pensato>>.
Altro tema di OnDance è danza e longevità, ne parlerà anche con Anna Maria Prina, come pensa di affrontare i prossimi anni di lavoro?
<<Non avrei mai pensato di danzare così alla mia età, oggi c’è molta più conoscenza e consapevolezza per la salute e l’alimentazione, si è molto allungato il benessere della giovinezza, la danza crea benefici psico-fisici>>.
Chiuderà On Dance con una serata di disco anni 70/80: quante volte all’anno le capita di scatenarsi in discoteca?
<<Forse una, la serata di OnDance (ride), le discoteche per i miei ritmi aprono troppo tardi>>.

(Pubblicato in Weekend-La Repubblica 5/9/2024- foto diversa per motivi grafici)

 

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Roberto Bolle “Il bello è parlarsi tra culture diverse”


Roberto Bolle “Il bello è parlarsi tra culture diverse”
OnDance - Roberto Bolle

Una carriera inarrestabile, “senza se e senza ma”, quella di Roberto Bolle che, dopo lo strepitoso tour estivo, con  “Roberto Bolle and Friends” e l’apparizione sul red carpet, alla Mostra del Cinema di Venezia, ritorna nel cuore di Milano, con OnDance. Cinque giorni di festa della danza, con eventi tutti gratuiti, in Piazza Duomo, dal 4 all’8 settembre sul tema del viaggio.
Bolle per lei danzare <<è molto più di un’esibizione, è un vero e proprio viaggio fisico e spirituale>> come ha scelto il titolo di questa settima edizione?
<<E’ nato perché OnDance con tutte le open class, affronta una grande diversità di stili e culture. Abbiamo messo l’accento su questo aspetto inclusivo della danza, modi differenti di ballare, tutti molto affascinanti; uno dei talk sarà proprio dedicato a questo argomento perché  la danza crea ponti, permette di interagire, dialogare, capirsi, attraverso il corpo con popoli dalle lingue diverse>>.
 “Il Viaggio. Incontro e scambio tra culture nella danza”, il talk di cui parla prende spunto dal famoso quadro di Pablo Picasso “La Famiglia di Saltimbanchi” in mostra dal 20 settembre, a Palazzo Reale, l’arte figurativa influenza il suo modo di danzare?
<<L’arte figurativa è stata molto importante all’inizio del Novecento, pensiamo ai Ballets Russes di Diaghilev ma già dall’Ottocento è stata fonte d’ispirazione alla danza perché offre sensazioni forti. Nei miei spettacoli mi circondo di persone che danno il meglio anche dal punto di vista visivo>>.
Da poco si è esibito nel passo a due da “Le Parc” di Angelin Preljocaj a Tokyo, con Alessandra Ferri, ha visto il film “Perfect days” di Wim Wenders?
<<E’ un grandissimo regista, è stato bello vedere il suo film in prossimità di Tokyo perché offre un ritratto intimo, così vero e onesto, non solo della città ma dell’umanità e della cultura giapponese. E’ stato un modo perfetto per entrare in quella cultura e avvicinarsi alle recite di Tokyo, molto emozionanti perché sono state le ultime di Alessandra con la quale ho sempre avuto un legame speciale e che ho invitato per un incontro il 7 settembre>>.
Quest’anno il sito per le iscrizioni alle open class è stato preso d’assalto tanto che il sistema è andato in tilt, se l’aspettava una simile affluenza?
<<Sinceramente no perché ad agosto non c’è così tanta attenzione mentre quest’anno ci sono stati un grande impulso ed entusiasmo forse dopo la diretta di Rai1 ma anche perché oggi le persone capiscono meglio cosa facciamo>>.
Quali sono le lezioni più amate e seguite?
<< Quelle di classico, i posti sono tutti esauriti, il popolo della danza classica è predominante anche per le lezioni over 40>>.
Quest’estate ha girato per l’Italia, Arena di Verona, Caracalla e altri luoghi straordinari come Tharros a Oristano, Torre del Lago, a Siracusa, poi è volato, a Tokyo, c’è un viaggio, una cultura, che l’affascina in modo particolare?
<<Quella giapponese m’incanta, il loro senso civico, il rispetto per le persone, le cose, l’ambiente, mi sembra una civiltà superiore>>.
L’attende una bella stagione alla Scala, si è parlato anche di una sua possibile nomina alla direzione del Corpo di Ballo dopo le annunciate dimissioni dell’attuale direttore, Manuel Legris, alla fine della prossima stagione, ci sono novità?
<<In realtà con la Scala non c’è stato nessun contatto. Sarei onorato di questo incarico, ne parlerei volentieri ma in questo momento della mia carriera potrebbe anche non essere così imminente. E’ una scelta che ha i suoi pro e contro, se non succede adesso sarà per dopo>>.
Il Ballo in Bianco quest’anno raggiungerà le duemila presenze, un evento spettacolare trasmesso su Rai1 con Cristiana Capotondi, come le è venuta questa geniale ispirazione?
<<Le ispirazioni vengono sempre per caso e quelle più semplici funzionano di più, l’idea era far vedere il nostro rito quotidiano, dall’età di cinque anni, alla sbarra>>.
On dance apre la strada anche a 34 studenti con workshop intensivi e tre borse di studio ai vincitori, inoltre lei terrà un incontro con gli studenti, il 17 settembre, per il centenario dell’Università Statale di Milano, le nuove generazioni le stanno molto a cuore?
<<Si, il workshop, rivolto ai ragazzi che aspirano a una vera professione, è molto importante, mi piace trasmettere ai giovani che studiano e devono affrontare il mondo del lavoro, i valori della danza, per esempio, la disciplina, il rigore>>.
L’anno prossimo compirà 50 anni, come li festeggerà?
<<Bella domanda, non saprei perché non amo le grandi feste soprattutto se sono io il festeggiato, non ci ho ancora pensato>>.
Altro tema di OnDance è danza e longevità, ne parlerà anche con Anna Maria Prina, come pensa di affrontare i prossimi anni di lavoro?
<<Non avrei mai pensato di danzare così alla mia età, oggi c’è molta più conoscenza e consapevolezza per la salute e l’alimentazione, si è molto allungato il benessere della giovinezza, la danza crea benefici psico-fisici>>.
Chiuderà On Dance con una serata di disco anni 70/80: quante volte all’anno le capita di scatenarsi in discoteca?
<<Forse una, la serata di OnDance (ride), le discoteche per i miei ritmi aprono troppo tardi>>.

(Pubblicato in Weekend-La Repubblica 5/9/2024- foto diversa per motivi grafici)

 

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