Rodin il fluire della vita


Rodin il fluire della vita
Rodin

Folgorato dalla danza, all’apice della sua carriera, a sessant’anni, durante l’Esposizione Universale parigina del 1900, Rodin (1840-1917) scoprì il fascino del cabaret, degli acrobati e delle ballerine cambogiane con i loro movimenti delicati e mistici. Sono gli anni del grande fermento culturale della capitale francese dove l’artista strinse amicizie con le danzatrici americane Loïe Fuller, Isadora Duncan, l’attrice giapponese Hanako e l’acrobata Alda Moreno. Quest’ultima posò come modella e ispirò le quindici figurine in terracotta al centro della Mostra “Rodin e la danza” fino al 10 marzo al Mudec. Divisa in tre sezioni la mostra, resa possibile dal Museo Rodin di Parigi e da diversi sponsors, cattura per la bellezza di questi piccoli corpi danzanti, elogi del fluire della vita contro ogni rigidità formale che, plasmati dalle mani sapienti dello scultore,  dialogano con i disegni e le fotografie esposti. Interessante la seconda sezione con oggetti museali che tracciano il rapporto di Rodin con la cultura del sud-est asiatico ed entusiasmante il viaggio multimediale, nella terza, con sei coreografie ispirate a sette capolavori dell’artista che si conclude con un’installazione interattiva, dove il visitatore diventa protagonista.(TuttoMilano 18/1/2024 – Foto diversa per motivi tecnici)

 

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Folgorato dalla danza, all’apice della sua carriera, a sessant’anni, durante l’Esposizione Universale parigina del 1900, Rodin (1840-1917) scoprì il fascino del cabaret, degli acrobati e delle ballerine cambogiane con i loro movimenti delicati e mistici. Sono gli anni del grande fermento culturale della capitale francese dove l’artista strinse amicizie con le danzatrici americane Loïe Fuller, Isadora Duncan, l’attrice giapponese Hanako e l’acrobata Alda Moreno. Quest’ultima posò come modella e ispirò le quindici figurine in terracotta al centro della Mostra “Rodin e la danza” fino al 10 marzo al Mudec. Divisa in tre sezioni la mostra, resa possibile dal Museo Rodin di Parigi e da diversi sponsors, cattura per la bellezza di questi piccoli corpi danzanti, elogi del fluire della vita contro ogni rigidità formale che, plasmati dalle mani sapienti dello scultore,  dialogano con i disegni e le fotografie esposti. Interessante la seconda sezione con oggetti museali che tracciano il rapporto di Rodin con la cultura del sud-est asiatico ed entusiasmante il viaggio multimediale, nella terza, con sei coreografie ispirate a sette capolavori dell’artista che si conclude con un’installazione interattiva, dove il visitatore diventa protagonista.(TuttoMilano 18/1/2024 – Foto diversa per motivi tecnici)

 

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