Sciogliersi in un adagio


Sciogliersi in un adagio
Saburo Teshigawara e Rihoko Sato

Se c’è un coreografo che aiuta il pubblico ad affacciarsi alle soglie del mistero , è sicuramente Saburo Teshigawara, Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2022, dove a luglio, ha presentato il suo Petrushka. Poeta e visionario, il grande maestro giapponese, ritorna alla Triennale Milano Teatro, dopo il debutto al Teatro Grande di Brescia, con il suo nuovo lavoro Adagio (3,4/12). Al suo fianco l’immancabile musa, la danzatrice Rihoko Sato; soli in scena, s’esibiscono sulle note di Mahler, Beethoven, Bach, Mozart, Rachmaninov e Ravel,  in un pezzo di alto lirismo. <<Quando danzo un adagio-ammette Teshigawara, il mio copro si fonde ed il mio cuore è sospeso nello spazio per dissolversi nel nulla. Le parole lentamente evaporano e quando anche la realtà ed i pensieri spariscono, sento che sto vivendo la vita e la morte>>. La danza, per Teshigawara, è sempre un flusso che porta al di là di ciò che già si conosce, in una ricerca continua anche nel campo delle arti visive con installazioni, film, video; in Adagio, i corpi dei due interpreti, mostrano tutta la potenza del movimento e della sua essenza, in un incontro elegiaco con la musica. La sua ricerca si addentra anche nell’ambito delle Opere Liriche per <<cercarne un’interpretazione in termini fisici>>; dopo Orfeo e Euridice di Gluck, dal 25 maggio al 3 giugno 2023, il coreografo porterà in scena Il Trionfo del tempo e del disinganno di Händel , di cui firma anche la regia, le scene e i costumi, per la Fenice di Venezia, al Teatro Malibran.Il secondo appuntamento in Triennale è con il laboratorio gratuito della compagnia mk/Di Stefano, tra le più rinomate della scena italiana, dal titolo Piscina Mirabilis ( dal 2 al 4/12, iscrizione obbligatoria info.teatro@triennale.org ).Uno spazio aperto per danzatori e danzatrici, attori, performers, atleti, tutti coloro che desiderano esibirsi al di fuori di un’idea canonica di spettacolo.

(Pubblicato su TuttoMilano-La Repubblica 1-7/2022)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sciogliersi in un adagio


Sciogliersi in un adagio
Saburo Teshigawara e Rihoko Sato

Se c’è un coreografo che aiuta il pubblico ad affacciarsi alle soglie del mistero , è sicuramente Saburo Teshigawara, Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2022, dove a luglio, ha presentato il suo Petrushka. Poeta e visionario, il grande maestro giapponese, ritorna alla Triennale Milano Teatro, dopo il debutto al Teatro Grande di Brescia, con il suo nuovo lavoro Adagio (3,4/12). Al suo fianco l’immancabile musa, la danzatrice Rihoko Sato; soli in scena, s’esibiscono sulle note di Mahler, Beethoven, Bach, Mozart, Rachmaninov e Ravel,  in un pezzo di alto lirismo. <<Quando danzo un adagio-ammette Teshigawara, il mio copro si fonde ed il mio cuore è sospeso nello spazio per dissolversi nel nulla. Le parole lentamente evaporano e quando anche la realtà ed i pensieri spariscono, sento che sto vivendo la vita e la morte>>. La danza, per Teshigawara, è sempre un flusso che porta al di là di ciò che già si conosce, in una ricerca continua anche nel campo delle arti visive con installazioni, film, video; in Adagio, i corpi dei due interpreti, mostrano tutta la potenza del movimento e della sua essenza, in un incontro elegiaco con la musica. La sua ricerca si addentra anche nell’ambito delle Opere Liriche per <<cercarne un’interpretazione in termini fisici>>; dopo Orfeo e Euridice di Gluck, dal 25 maggio al 3 giugno 2023, il coreografo porterà in scena Il Trionfo del tempo e del disinganno di Händel , di cui firma anche la regia, le scene e i costumi, per la Fenice di Venezia, al Teatro Malibran.Il secondo appuntamento in Triennale è con il laboratorio gratuito della compagnia mk/Di Stefano, tra le più rinomate della scena italiana, dal titolo Piscina Mirabilis ( dal 2 al 4/12, iscrizione obbligatoria info.teatro@triennale.org ).Uno spazio aperto per danzatori e danzatrici, attori, performers, atleti, tutti coloro che desiderano esibirsi al di fuori di un’idea canonica di spettacolo.

(Pubblicato su TuttoMilano-La Repubblica 1-7/2022)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *