Tre “giganti” della musica ispirano il meraviglioso trittico di Neumeier a Ravenna


Tre “giganti” della musica ispirano il meraviglioso trittico di Neumeier a Ravenna
"Birthday Dances" 3 © Kiran- WestHamburgBallett

Ispirato da tre giganti della musica, Ludwig van Beethoven, Leonard Bernstein e Gustav Mahler, John Neumeier e la sua splendida compagnia, l’Hamburg Ballet hanno regalato due serate, il 5 e 6 luglio, di grande emozione alla XXX° edizione di Ravenna Festival. Beethoven Fragments, pensato inizialmente come balletto sinfonico a serata dal titolo Beethoven Project, nasce dalle suggestioni che le Variazioni dell’Eroica e la Sinfonia n.3 hanno suscitato nel coreografo americano che ha affidato il ruolo del giovane compositore tedesco nel fulgore dei suoi trent’anni, al bravissimo ballerino Aleix Martínez che danza avvinghiato ai piedi di un grande pianoforte a coda suonato dal pianista Michal Bialk. Plasmato dalla musica di Beethoven, il giovane adduce passi nervosi da marionetta, si apre con slancio alla vita contornato all’inizio da altri quattro ballerini e due donne, in scena anche un uomo alto, dall’aspetto ieratico, in abito elegante, quasi un “super io” giudicante interpretato dal biondo, longilineo ballerino Edvin Revazov con il quale il compositore si deve confrontare nei suoi slanci creativi. E’ un balletto intenso con soli, passi a due, a tre si susseguono fino a popolare la scena con 14 danzatori, tra evocazioni poetiche, due donne in abiti da sposa che passano lasciando nel cuore del protagonista un senso d’incompiutezza, fino al bellissimo e toccante passo a due con la donna amica, affettuosa, madre e compagna in un contatto fisico autentico, carico di emozioni e di cose non dette ma solo sentite attraverso i corpi. Donne che placano l’ansia dell’artista ma che nello stesso tempo la suscitano, in un alternarsi di stati d’animo opposti, dall’euforia alla desolazione, con il drammatico evento che si sta per compiere: quello della sordità. Un pezzo che, a tratti, appare un po’ ostico: il palcoscenico sembra perfino piccolo per accogliere il piano a coda, il muro obliquo rosso e i vari ballerini. Meriterebbe, forse, di chiudere in bellezza, senza indugio, quando il pianista lascia la scena. Frizzante, ironico, fresco il secondo balletto, Birthday Dances su musica di Bernstein creato nel 1990 per l’anniversario della regina Margrethe di Danimarca sul “Divertimento per Orchestra” del compositore americano, accarezza con disinvoltura le danze di Broadway, i ritmi popolari americani dei balli da sala fino a strizzare l’occhio al Blues e allo stile neoclassico europeo. Intimo e profondo, il terzo pezzo della serata, At Midnight (2013) sui “Rückert Lieder” di Mahler (Nuemeier si è era già avvicinato ai Lieder mahleriani nel 1976 dopo Third Symphony of Gustav Mahler) interpretato da sette danzatori, il pianista James Baillieu accompagnato dalla voce del baritono Benjamin Appl, dove passi a due di rara bellezza, in particolare quello del ballerino Edvin Revazov con Anna Laudere, eterea e sfuggente figura femminile avvolta in un tulle verde, danzato sui versi struggenti di Rückert. Meravigliose anche la bravissima ballerina cinese Xue Lin e Silvia Azzoni  che, con Jacopo Bellussi, Christopher Evans e Mayo Arii, regalano attimi di contemplativa bellezza. Prossimo appuntamento a Ravenna Festival con Les Étoiles Gala internazionale di danza il 16 luglio.

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"Birthday Dances" 3 © Kiran- WestHamburgBallett

Ispirato da tre giganti della musica, Ludwig van Beethoven, Leonard Bernstein e Gustav Mahler, John Neumeier e la sua splendida compagnia, l’Hamburg Ballet hanno regalato due serate, il 5 e 6 luglio, di grande emozione alla XXX° edizione di Ravenna Festival. Beethoven Fragments, pensato inizialmente come balletto sinfonico a serata dal titolo Beethoven Project, nasce dalle suggestioni che le Variazioni dell’Eroica e la Sinfonia n.3 hanno suscitato nel coreografo americano che ha affidato il ruolo del giovane compositore tedesco nel fulgore dei suoi trent’anni, al bravissimo ballerino Aleix Martínez che danza avvinghiato ai piedi di un grande pianoforte a coda suonato dal pianista Michal Bialk. Plasmato dalla musica di Beethoven, il giovane adduce passi nervosi da marionetta, si apre con slancio alla vita contornato all’inizio da altri quattro ballerini e due donne, in scena anche un uomo alto, dall’aspetto ieratico, in abito elegante, quasi un “super io” giudicante interpretato dal biondo, longilineo ballerino Edvin Revazov con il quale il compositore si deve confrontare nei suoi slanci creativi. E’ un balletto intenso con soli, passi a due, a tre si susseguono fino a popolare la scena con 14 danzatori, tra evocazioni poetiche, due donne in abiti da sposa che passano lasciando nel cuore del protagonista un senso d’incompiutezza, fino al bellissimo e toccante passo a due con la donna amica, affettuosa, madre e compagna in un contatto fisico autentico, carico di emozioni e di cose non dette ma solo sentite attraverso i corpi. Donne che placano l’ansia dell’artista ma che nello stesso tempo la suscitano, in un alternarsi di stati d’animo opposti, dall’euforia alla desolazione, con il drammatico evento che si sta per compiere: quello della sordità. Un pezzo che, a tratti, appare un po’ ostico: il palcoscenico sembra perfino piccolo per accogliere il piano a coda, il muro obliquo rosso e i vari ballerini. Meriterebbe, forse, di chiudere in bellezza, senza indugio, quando il pianista lascia la scena. Frizzante, ironico, fresco il secondo balletto, Birthday Dances su musica di Bernstein creato nel 1990 per l’anniversario della regina Margrethe di Danimarca sul “Divertimento per Orchestra” del compositore americano, accarezza con disinvoltura le danze di Broadway, i ritmi popolari americani dei balli da sala fino a strizzare l’occhio al Blues e allo stile neoclassico europeo. Intimo e profondo, il terzo pezzo della serata, At Midnight (2013) sui “Rückert Lieder” di Mahler (Nuemeier si è era già avvicinato ai Lieder mahleriani nel 1976 dopo Third Symphony of Gustav Mahler) interpretato da sette danzatori, il pianista James Baillieu accompagnato dalla voce del baritono Benjamin Appl, dove passi a due di rara bellezza, in particolare quello del ballerino Edvin Revazov con Anna Laudere, eterea e sfuggente figura femminile avvolta in un tulle verde, danzato sui versi struggenti di Rückert. Meravigliose anche la bravissima ballerina cinese Xue Lin e Silvia Azzoni  che, con Jacopo Bellussi, Christopher Evans e Mayo Arii, regalano attimi di contemplativa bellezza. Prossimo appuntamento a Ravenna Festival con Les Étoiles Gala internazionale di danza il 16 luglio.

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