Trittico di capolavori alla Scala: Symphony in C, Petite Mort e Boléro


Trittico di capolavori alla Scala: Symphony in C, Petite Mort e Boléro
"Bolero" con Roberto Bolle-Foto Brescia e Amisano

Alla Scala su quel tavolo rotondo, con la musica ripetitiva e ossessiva di Ravel, in un crescendo estatico, circondati da un cerchio di uomini prima seduti e poi in piedi, hanno danzato ballerini incredibili: Maja Pliseckaja (1975), Luciana Savignano (1979-80), Jorge Donn e Patrick Dupond (1985-1986), Sylvie Guillem (2002-2003). Sto parlando di Boléro (1961), il capolavoro di Maurice Béjart che ritorna da domani sera fino al 30 novembre, alla Scala, a distanza di un anno, con un altro interprete d’eccezione: Roberto Bolle (16,19,21,22 e 27 novembre) che lascerà il ruolo a Gioacchino Starace la pomeridiana del 30 e alla sera, a Martina Arduino.
Ultimo pezzo di una serata che ospita altri due gioielli coreografici: in apertura Symphony in C di George Balanchine, pezzo raffinatissimo in stile neoclassico sulla “Sinfonia in Do maggiore” di George Bizet che ritorna, dopo due anni e che vedrà protagonisti dei quattro movimenti: Martina Arduino e Nicola Del Freo (primo) Nicoletta Manni e Marco Agostino (secondo), Alessandra Vassallo e Claudio Coviello (terzo) in alternanza con Gaia Andreanò e Christian Fagetti (22 e 30 pom.) mentre la coppia principale del quarto sarà interpretata da Maria Celeste Losa e Mattia Semperboni.

“Petite Mort” – foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Petite Mort del coreografo ceco Jiří Kylián, è il secondo cammeo creato nel 1991 per il Festival di Salisburgo, nel secondo centenario della morte di Mozart, di questo Trittico di capolavori del Novecento. Estasi di un rapporto sessuale o “Piccola morte” come la chiamano i francesi con sei coppie danzanti, uomini in boxer color carne che maneggiano abilmente sei fioretti e, le donne, in tutine neutre e poi in gonne ottocentesche, con le quali intrecciano morbidi ma anche aggressivi e passionali passi a due. In scena: Stefania Ballone con Matteo Gavazzi (in alternanza il 30 pomeriggio con Benedetta Montefiore e Fabio Saglibene), Chiara Fiandra con Eugenio Lepera, Francesca Podini con Nicola Del Freo, Nicoletta Manni con Mick Zeni, Martina Arduino con Christian Fagetti (in alternanza il 30 pomeriggio con Caterina Bianchi e Marco Messina) , Alessandra Vassallo con Marco Agostino. Nelle recite del 19, 22 e 30 sera le sei coppie saranno Marta Gerani con Daniele Lucchetti, Agnese Di Clemente con Andreas Lochmann, Paola Giovenzana con Gioacchino Starace, Antonella Albano con Antonino Sutera, Giulia Schembri con Gabriele Corrado, Giulia Lunardi con Massimo Garon. Al piano Takahiro Yoshikawa suona le sezioni lente del Concerto K 488 e quello in do maggiore K467 di Mozart. La bacchetta è affidata al maestro Felix Korobov. Il Teatro alla Scala si mobilita a favore della città di Venezia colpita dall’acqua alta e innanzitutto del Teatro La Fenice reso inagibile dall’inondazione con una rappresentazione straordinaria, venerdì 29 novembre (ore 20) su iniziativa dei lavoratori e della direzione del Teatro, per raccogliere fondi a favore del Teatro inagibile nella città colpita dall’acqua alta.
Teatro alla Scala, Balanchine –Kylián-Béjart 16-30 novembre, ore 20 (30/11 ore 14.30). Prezzi 11/180 euro.

Commenti ricevuti

  1. Daniela ha detto:

    Vorrei Bolle “forever” alla Scala! W la scala! Grazie Manu Binaghi della “passion” con cui scrivi e tratti per la danza!! Grazie

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Trittico di capolavori alla Scala: Symphony in C, Petite Mort e Boléro


Trittico di capolavori alla Scala: Symphony in C, Petite Mort e Boléro
"Bolero" con Roberto Bolle-Foto Brescia e Amisano

Alla Scala su quel tavolo rotondo, con la musica ripetitiva e ossessiva di Ravel, in un crescendo estatico, circondati da un cerchio di uomini prima seduti e poi in piedi, hanno danzato ballerini incredibili: Maja Pliseckaja (1975), Luciana Savignano (1979-80), Jorge Donn e Patrick Dupond (1985-1986), Sylvie Guillem (2002-2003). Sto parlando di Boléro (1961), il capolavoro di Maurice Béjart che ritorna da domani sera fino al 30 novembre, alla Scala, a distanza di un anno, con un altro interprete d’eccezione: Roberto Bolle (16,19,21,22 e 27 novembre) che lascerà il ruolo a Gioacchino Starace la pomeridiana del 30 e alla sera, a Martina Arduino.
Ultimo pezzo di una serata che ospita altri due gioielli coreografici: in apertura Symphony in C di George Balanchine, pezzo raffinatissimo in stile neoclassico sulla “Sinfonia in Do maggiore” di George Bizet che ritorna, dopo due anni e che vedrà protagonisti dei quattro movimenti: Martina Arduino e Nicola Del Freo (primo) Nicoletta Manni e Marco Agostino (secondo), Alessandra Vassallo e Claudio Coviello (terzo) in alternanza con Gaia Andreanò e Christian Fagetti (22 e 30 pom.) mentre la coppia principale del quarto sarà interpretata da Maria Celeste Losa e Mattia Semperboni.

“Petite Mort” – foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Petite Mort del coreografo ceco Jiří Kylián, è il secondo cammeo creato nel 1991 per il Festival di Salisburgo, nel secondo centenario della morte di Mozart, di questo Trittico di capolavori del Novecento. Estasi di un rapporto sessuale o “Piccola morte” come la chiamano i francesi con sei coppie danzanti, uomini in boxer color carne che maneggiano abilmente sei fioretti e, le donne, in tutine neutre e poi in gonne ottocentesche, con le quali intrecciano morbidi ma anche aggressivi e passionali passi a due. In scena: Stefania Ballone con Matteo Gavazzi (in alternanza il 30 pomeriggio con Benedetta Montefiore e Fabio Saglibene), Chiara Fiandra con Eugenio Lepera, Francesca Podini con Nicola Del Freo, Nicoletta Manni con Mick Zeni, Martina Arduino con Christian Fagetti (in alternanza il 30 pomeriggio con Caterina Bianchi e Marco Messina) , Alessandra Vassallo con Marco Agostino. Nelle recite del 19, 22 e 30 sera le sei coppie saranno Marta Gerani con Daniele Lucchetti, Agnese Di Clemente con Andreas Lochmann, Paola Giovenzana con Gioacchino Starace, Antonella Albano con Antonino Sutera, Giulia Schembri con Gabriele Corrado, Giulia Lunardi con Massimo Garon. Al piano Takahiro Yoshikawa suona le sezioni lente del Concerto K 488 e quello in do maggiore K467 di Mozart. La bacchetta è affidata al maestro Felix Korobov. Il Teatro alla Scala si mobilita a favore della città di Venezia colpita dall’acqua alta e innanzitutto del Teatro La Fenice reso inagibile dall’inondazione con una rappresentazione straordinaria, venerdì 29 novembre (ore 20) su iniziativa dei lavoratori e della direzione del Teatro, per raccogliere fondi a favore del Teatro inagibile nella città colpita dall’acqua alta.
Teatro alla Scala, Balanchine –Kylián-Béjart 16-30 novembre, ore 20 (30/11 ore 14.30). Prezzi 11/180 euro.

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  1. Daniela ha detto:

    Vorrei Bolle “forever” alla Scala! W la scala! Grazie Manu Binaghi della “passion” con cui scrivi e tratti per la danza!! Grazie

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