“Vive e Libere” il libro di Manuela Ulivi al “Th!nk p!nk Festival” contro la violenza su le donne


“Vive e Libere” il libro di Manuela Ulivi al “Th!nk p!nk Festival” contro la violenza su le donne
"Tomato Soup" di Manimoto

Sarà che ho appena frequentato due corsi di deontologia per raccogliere crediti come giornalista, sulla violenza di genere; sarà che una cara amica ha subìto una violenza inammissibile dal suo ex compagno nemmeno un anno fa; sarà che ieri mi è arrivato il comunicato stampa di “Th!nk p!nk Festival”, un progetto di Fattoria Vittadini a Milano, alla Fabbrica del Vapore dal 14 al 17 novembre, dal 21 al 24 a Nuoro (Teatro Eliseo) e dal 29 novembre al 1 dicembre a Bologna  (Spazio Samà) dove, oltre a performances di danza, arti visive, workshops sul tema del femminile in un’ottica che francamente non sempre condivido, ci sarà anche Manuela Ulivi  con il suo libro “Vive e libere” (San Paolo), ho sentito nel cuore l’urgenza di parlare di un tema oggi, in Italia, più che mai drammatico: la violenza sulle donne in occasione anche della Giornata Internazionale che si terrà il 25 novembre. Parto proprio da qui, da questo libro  che sarà presentato il 16 novembre (ore 17, Fabbrica del Vapore, via G.C.Procaccini 4 a Milano) perché credo non ci sia verità più autentica di una storia vera. Ulivi è un’avvocata civilista esperta in diritto di famiglia e minorile che da circa trent’anni svolge attività di volontariato all’interno della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano (CADMI), il primo centro antiviolenza italiano, fondato all’interno dell’Udi (Unione donne in Italia) nel 1986. Si è occupata nello specifico di maltrattamenti familiari ed extra familiari, ha ascoltato e accolto molte storie di donne vittime di violenza. La prefazione è scritta da un’altra donna che ha subìto violenza: l’avvocatessa e politica pesarese Lucia Annibali, 42 anni, il cui volto è stato sfregiato, nel 2013, con l’acido da due uomini inviati dal suo ex fidanzato Luca Varani.  Ecco cosa scrive: “Mi sono commossa. Confesso che, scorrendo le pagine di questo libro, più di una lacrima mi è scesa. Sono lacrime che legano la mia storia personale a quella delle donne che Manuela Ulivi racconta con profondità e vicinanza. L’emozione è stata intensa, la sofferenza di questi vissuti ha rievocato in me ricordi e sensazioni che non mi hanno abbandonato.In queste pagine mi sono ritrovata. Ho visto il mio dolore nella storia di violenza di queste donne. Ma ho anche toccato con mano la determinazione, la forza e la volontà di uscire dal tunnel del maltrattamento. E allora, oltre le lacrime, ho avuto la percezione di un pieno riconoscimento. Mi sono riconosciuta nei cammini di riscoperta e di rinascita che queste donne hanno percorso e continuano a percorrere”. 
Ascoltare e scrivere con rispetto e delicatezza per far uscire il giornalismo dal tunnel della superficialità e del vittimismo maschile con titoli che, non solo feriscono le vittime ma anche chi legge perché non si uccide mai per “troppo amore” ma semmai per troppa “dipendenza”, credo sia doveroso e sull’argomento sono molto interessanti i libri dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe con la sua analisi dei problemi derivanti dal diffusissimo infantilismo nella società moderna. Ad affrontare il tema in scena, dal punto di vista maschile, saranno Milton Fernandez e Angel Luis Galzerano con lo spettacolo Uomini & non, il problema siamo noi  il 17/11 (ore 19.30, Spazio Fattoria-Fabbrica del Vapore). Elisabetta Vergani, Silvia Romani e Sara Calvanelli in Lucrezia e le altre (17/11,  ore 21.15) ripercorrono, invece, le tappe che hanno forgiato la violenza di genere a partire dalla mitologia classica fino alla contemporaneità. Il gruppo Manimotò con Tomato Soap con Giulio Canestrelli e Ariela Maggi e la regia di Lydie Le Doeuff si cala nel drammatico rapporto di coppia, giovedì 14 novembre al DiD Studio (ore 21.30)  per affrontare la violenza di genere con un linguaggio visuale lieve e ironico, raccontando di un uomo e una donna che pensano di darsi amore e si danno morte. In scena i due attori- pupazzi accompagnano lo spettatore al limite della risata, dove la tragedia diventa grottesco. Uno spettacolo dal forte impatto visivo. Altro evento collaterale del post festival è la commemorazione di Lea Garofalo, testimone di giustizia italiana, vittima della ‘ndrangheta (24/11, ore 17, Giardini Comunitari Lea Garofalo viale Montello 3) a cura di Libera Milano con una fiaccolata che si fermerà prima  al Monumentale e si concluderà alla Fabbrica del Vapore nel giorno del decimo anniversario della sua morte.Per informazioni su tutti gli altri eventi e spettacoli: www.fattoriavittadini.it

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

“Vive e Libere” il libro di Manuela Ulivi al “Th!nk p!nk Festival” contro la violenza su le donne


“Vive e Libere” il libro di Manuela Ulivi al “Th!nk p!nk Festival” contro la violenza su le donne
"Tomato Soup" di Manimoto

Sarà che ho appena frequentato due corsi di deontologia per raccogliere crediti come giornalista, sulla violenza di genere; sarà che una cara amica ha subìto una violenza inammissibile dal suo ex compagno nemmeno un anno fa; sarà che ieri mi è arrivato il comunicato stampa di “Th!nk p!nk Festival”, un progetto di Fattoria Vittadini a Milano, alla Fabbrica del Vapore dal 14 al 17 novembre, dal 21 al 24 a Nuoro (Teatro Eliseo) e dal 29 novembre al 1 dicembre a Bologna  (Spazio Samà) dove, oltre a performances di danza, arti visive, workshops sul tema del femminile in un’ottica che francamente non sempre condivido, ci sarà anche Manuela Ulivi  con il suo libro “Vive e libere” (San Paolo), ho sentito nel cuore l’urgenza di parlare di un tema oggi, in Italia, più che mai drammatico: la violenza sulle donne in occasione anche della Giornata Internazionale che si terrà il 25 novembre. Parto proprio da qui, da questo libro  che sarà presentato il 16 novembre (ore 17, Fabbrica del Vapore, via G.C.Procaccini 4 a Milano) perché credo non ci sia verità più autentica di una storia vera. Ulivi è un’avvocata civilista esperta in diritto di famiglia e minorile che da circa trent’anni svolge attività di volontariato all’interno della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano (CADMI), il primo centro antiviolenza italiano, fondato all’interno dell’Udi (Unione donne in Italia) nel 1986. Si è occupata nello specifico di maltrattamenti familiari ed extra familiari, ha ascoltato e accolto molte storie di donne vittime di violenza. La prefazione è scritta da un’altra donna che ha subìto violenza: l’avvocatessa e politica pesarese Lucia Annibali, 42 anni, il cui volto è stato sfregiato, nel 2013, con l’acido da due uomini inviati dal suo ex fidanzato Luca Varani.  Ecco cosa scrive: “Mi sono commossa. Confesso che, scorrendo le pagine di questo libro, più di una lacrima mi è scesa. Sono lacrime che legano la mia storia personale a quella delle donne che Manuela Ulivi racconta con profondità e vicinanza. L’emozione è stata intensa, la sofferenza di questi vissuti ha rievocato in me ricordi e sensazioni che non mi hanno abbandonato.In queste pagine mi sono ritrovata. Ho visto il mio dolore nella storia di violenza di queste donne. Ma ho anche toccato con mano la determinazione, la forza e la volontà di uscire dal tunnel del maltrattamento. E allora, oltre le lacrime, ho avuto la percezione di un pieno riconoscimento. Mi sono riconosciuta nei cammini di riscoperta e di rinascita che queste donne hanno percorso e continuano a percorrere”. 
Ascoltare e scrivere con rispetto e delicatezza per far uscire il giornalismo dal tunnel della superficialità e del vittimismo maschile con titoli che, non solo feriscono le vittime ma anche chi legge perché non si uccide mai per “troppo amore” ma semmai per troppa “dipendenza”, credo sia doveroso e sull’argomento sono molto interessanti i libri dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe con la sua analisi dei problemi derivanti dal diffusissimo infantilismo nella società moderna. Ad affrontare il tema in scena, dal punto di vista maschile, saranno Milton Fernandez e Angel Luis Galzerano con lo spettacolo Uomini & non, il problema siamo noi  il 17/11 (ore 19.30, Spazio Fattoria-Fabbrica del Vapore). Elisabetta Vergani, Silvia Romani e Sara Calvanelli in Lucrezia e le altre (17/11,  ore 21.15) ripercorrono, invece, le tappe che hanno forgiato la violenza di genere a partire dalla mitologia classica fino alla contemporaneità. Il gruppo Manimotò con Tomato Soap con Giulio Canestrelli e Ariela Maggi e la regia di Lydie Le Doeuff si cala nel drammatico rapporto di coppia, giovedì 14 novembre al DiD Studio (ore 21.30)  per affrontare la violenza di genere con un linguaggio visuale lieve e ironico, raccontando di un uomo e una donna che pensano di darsi amore e si danno morte. In scena i due attori- pupazzi accompagnano lo spettatore al limite della risata, dove la tragedia diventa grottesco. Uno spettacolo dal forte impatto visivo. Altro evento collaterale del post festival è la commemorazione di Lea Garofalo, testimone di giustizia italiana, vittima della ‘ndrangheta (24/11, ore 17, Giardini Comunitari Lea Garofalo viale Montello 3) a cura di Libera Milano con una fiaccolata che si fermerà prima  al Monumentale e si concluderà alla Fabbrica del Vapore nel giorno del decimo anniversario della sua morte.Per informazioni su tutti gli altri eventi e spettacoli: www.fattoriavittadini.it

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *