What Problem? Il valore della comunità per Bill T.Jones


What Problem? Il valore della comunità per Bill T.Jones
Bill T Jones - Arnie Zane Company What Problem?ph Jim Coleman

Ci aspettavamo di vederlo entrare in scena solo, con una camminata spigliata mentre con la sua voce, potente e profonda, recita riflessioni sull’esistenza di un mondo dominato dal terrore, dall’incertezza, dal sangue, dalla solitudine. Invece Bill T.Jones, il coreografo afroamericano da sempre impegnato in una danza politica e sociale, ieri sera, ha fatto il suo ingresso al Granada Theatre, a Santa Barbara, in California dove presentava il nuovo lavoro What Problem?  (ha debuttato nel 2020, al George Mason University Center of the Arts, in Virginia), dalla platea, zoppicante, con un bastone, accompagnato dai quattro musicisti del Empire Jubilee Quartet. Qualche mese fa T.Jones, settantenne brillante e colmo ancora di grande energia, si è rotto una gamba ma non ha rinunciato alla serata organizzata da  UCSB Arts & Lectures, preservandosi, seduto su una sedia, il ruolo recitante di celebri estratti: da “The Souls of Black Folk” del sociologo, saggista e poeta afro americano W.E.B Du Bois , altri da “Moby Dick” di Herman Melville nonché le parole altisonanti di Martin Luther King jr da “I have a dream speech”. Lo spettacolo coreografato da Bill T.Jones e Janet Wong con la drammaturgia di Mark Hairston, alterna infatti momenti di recitazione con la musica e i canti dal vivo e una danza fluida,  con nove interpreti della sua Bill T.Jones/Arnie Zane Company fondata nel 1982. In abiti coloratissimi, i danzatori si muovono nello spazio in soli, passi a due, a quattro, di gruppo, fino al geniale coinvolgimento di oltre cento persone della Community di Santa Barbara. Un’idea brillante nata anche da motivi di ristrettezze economiche, che ha spinto Bill T.Jones, direttore artistico di New York Live Arts, a una profonda “riflessione danzata” sulla bellezza e l’importanza di sentirsi parte di una comunità, per supportarci gli uni gli altri, per condividere fatiche, preghiere, ricordi, battaglie. In una bellissima scena di gruppo comunitaria, gli interpreti mimano con i pugni, i piedi, le braccia una lotta fisica, sollecitati dalla domanda : “ritengo ci sia qualcosa per cui vale la pena davvero combattere?” La parte recitata appare  fin troppo lunga rispetto ai movimenti dei corpi ma i canti e la musica tradizionale africana alleggeriscono l’atmosfera ispirando una danza lieve e ritmica, di grande effetto. Molto bella la riflessione su Pip, il giovane marinaio afroamericano del romanzo Moby Dick, studiato da un Bill T.Jones adolescente ma poi dimenticato, che era stato abbandonato  in mezzo all’oceano,  utilizzata dal coreografo per ammonire a non lasciare nessun essere umano indietro e solo. Una serata di danza dove il pubblico è chiamato a entrare in empatia con i problemi degli altri per imparare a vivere una vita comunitaria migliore. Il messaggio sociale, politico, umano di Bill T.Jones, con What Problem? è arrivato, ancora una vola, puntuale e tagliente,  alla mente e al cuore del pubblico che l’ha accolto con calorosi applausi.

 

What Problem?The value of the community for Bill T.Jones

We expected to see him enter the scene alone, with an easy walk while with his powerful and deep voice he recites profound reflections on the existence of a world dominated by terror, uncertainty, blood, loneliness. Instead Bill T.Jones, the African-American choreographer who has always been involved in political and social dance, entered the Granada Theatre in Santa Barbara, California last night, where he presented the new work What Problem? which premiered in February 2020, at the George Mason University Center of the Arts in Virginia, from the audience, limping, with a stick, accompanied by the four musicians of the Empire Jubilee Quartet. A few months ago T.Jones, a brilliant seventy-year-old still full of great energy, broke his leg but did not give up on the evening organized by UCSB Arts & Lectures, protecting himself, sitting on a chair, the reciting role of famous excerpts: from “The Souls of Black Folk” by the African American sociologist, essayist and poet W.E.B Du Bois , others from “Moby Dick” by Herman Melville as well as the high-sounding words by Martin Luther King jr from “I have a dream speech”. The show, choreographed by Bill T.Jones and Janet Wong with dramaturgy by Mark Hairston, in fact alternates moments of acting with live music and singing and a fluid dance, with nine performers from his Bill T.Jones/Arnie Zane Company founded in 1982, in very colorful clothes, divided into solos, pas de deux, fours, groups, up to the brilliant involvement of over one hundred people from the Community of Santa Barbara. A brilliant idea also born from reasons of economic hardship, which prompted Bill T. Jones,artistic director of New York Live Arts, to a profound “dance reflection” on the beauty and importance of feeling part of a community, to support each other, to share efforts, prayers, memories, battles. In a beautiful community group scene, the performers mimic a physical fight with their fists, feet, arms, prompted by the question: “Do I think there is anything that is really worth fighting for?” The recited part appears far too long compared to the movements of the bodies but the songs and traditional African music lighten the atmosphere by inspiring a light and rhythmic dance, to great effect. The reflection on Pip, the young African-American sailor from the novel Moby Dick, studied by a teenage Bill T.Jones but then forgotten, who had been abandoned in the middle of the ocean, used by the choreographer to admonish not to leave any being human back and alone. An evening of dance where the public is called to empathize with the problems of others in order to learn how to live a better community life. The social, political, human and poetic message of Bill T. Jones, with What Problem? once again, punctual and cutting, he reached the minds and hearts of the audience who welcomed him with warm applause.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti ricevuti

  1. Sofia Muller ha detto:

    Beautiful description of the play.

    1. Manuela Binaghi ha detto:

      Thank you Sofia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

What Problem? Il valore della comunità per Bill T.Jones


What Problem? Il valore della comunità per Bill T.Jones
Bill T Jones - Arnie Zane Company What Problem?ph Jim Coleman

Ci aspettavamo di vederlo entrare in scena solo, con una camminata spigliata mentre con la sua voce, potente e profonda, recita riflessioni sull’esistenza di un mondo dominato dal terrore, dall’incertezza, dal sangue, dalla solitudine. Invece Bill T.Jones, il coreografo afroamericano da sempre impegnato in una danza politica e sociale, ieri sera, ha fatto il suo ingresso al Granada Theatre, a Santa Barbara, in California dove presentava il nuovo lavoro What Problem?  (ha debuttato nel 2020, al George Mason University Center of the Arts, in Virginia), dalla platea, zoppicante, con un bastone, accompagnato dai quattro musicisti del Empire Jubilee Quartet. Qualche mese fa T.Jones, settantenne brillante e colmo ancora di grande energia, si è rotto una gamba ma non ha rinunciato alla serata organizzata da  UCSB Arts & Lectures, preservandosi, seduto su una sedia, il ruolo recitante di celebri estratti: da “The Souls of Black Folk” del sociologo, saggista e poeta afro americano W.E.B Du Bois , altri da “Moby Dick” di Herman Melville nonché le parole altisonanti di Martin Luther King jr da “I have a dream speech”. Lo spettacolo coreografato da Bill T.Jones e Janet Wong con la drammaturgia di Mark Hairston, alterna infatti momenti di recitazione con la musica e i canti dal vivo e una danza fluida,  con nove interpreti della sua Bill T.Jones/Arnie Zane Company fondata nel 1982. In abiti coloratissimi, i danzatori si muovono nello spazio in soli, passi a due, a quattro, di gruppo, fino al geniale coinvolgimento di oltre cento persone della Community di Santa Barbara. Un’idea brillante nata anche da motivi di ristrettezze economiche, che ha spinto Bill T.Jones, direttore artistico di New York Live Arts, a una profonda “riflessione danzata” sulla bellezza e l’importanza di sentirsi parte di una comunità, per supportarci gli uni gli altri, per condividere fatiche, preghiere, ricordi, battaglie. In una bellissima scena di gruppo comunitaria, gli interpreti mimano con i pugni, i piedi, le braccia una lotta fisica, sollecitati dalla domanda : “ritengo ci sia qualcosa per cui vale la pena davvero combattere?” La parte recitata appare  fin troppo lunga rispetto ai movimenti dei corpi ma i canti e la musica tradizionale africana alleggeriscono l’atmosfera ispirando una danza lieve e ritmica, di grande effetto. Molto bella la riflessione su Pip, il giovane marinaio afroamericano del romanzo Moby Dick, studiato da un Bill T.Jones adolescente ma poi dimenticato, che era stato abbandonato  in mezzo all’oceano,  utilizzata dal coreografo per ammonire a non lasciare nessun essere umano indietro e solo. Una serata di danza dove il pubblico è chiamato a entrare in empatia con i problemi degli altri per imparare a vivere una vita comunitaria migliore. Il messaggio sociale, politico, umano di Bill T.Jones, con What Problem? è arrivato, ancora una vola, puntuale e tagliente,  alla mente e al cuore del pubblico che l’ha accolto con calorosi applausi.

 

What Problem?The value of the community for Bill T.Jones

We expected to see him enter the scene alone, with an easy walk while with his powerful and deep voice he recites profound reflections on the existence of a world dominated by terror, uncertainty, blood, loneliness. Instead Bill T.Jones, the African-American choreographer who has always been involved in political and social dance, entered the Granada Theatre in Santa Barbara, California last night, where he presented the new work What Problem? which premiered in February 2020, at the George Mason University Center of the Arts in Virginia, from the audience, limping, with a stick, accompanied by the four musicians of the Empire Jubilee Quartet. A few months ago T.Jones, a brilliant seventy-year-old still full of great energy, broke his leg but did not give up on the evening organized by UCSB Arts & Lectures, protecting himself, sitting on a chair, the reciting role of famous excerpts: from “The Souls of Black Folk” by the African American sociologist, essayist and poet W.E.B Du Bois , others from “Moby Dick” by Herman Melville as well as the high-sounding words by Martin Luther King jr from “I have a dream speech”. The show, choreographed by Bill T.Jones and Janet Wong with dramaturgy by Mark Hairston, in fact alternates moments of acting with live music and singing and a fluid dance, with nine performers from his Bill T.Jones/Arnie Zane Company founded in 1982, in very colorful clothes, divided into solos, pas de deux, fours, groups, up to the brilliant involvement of over one hundred people from the Community of Santa Barbara. A brilliant idea also born from reasons of economic hardship, which prompted Bill T. Jones,artistic director of New York Live Arts, to a profound “dance reflection” on the beauty and importance of feeling part of a community, to support each other, to share efforts, prayers, memories, battles. In a beautiful community group scene, the performers mimic a physical fight with their fists, feet, arms, prompted by the question: “Do I think there is anything that is really worth fighting for?” The recited part appears far too long compared to the movements of the bodies but the songs and traditional African music lighten the atmosphere by inspiring a light and rhythmic dance, to great effect. The reflection on Pip, the young African-American sailor from the novel Moby Dick, studied by a teenage Bill T.Jones but then forgotten, who had been abandoned in the middle of the ocean, used by the choreographer to admonish not to leave any being human back and alone. An evening of dance where the public is called to empathize with the problems of others in order to learn how to live a better community life. The social, political, human and poetic message of Bill T. Jones, with What Problem? once again, punctual and cutting, he reached the minds and hearts of the audience who welcomed him with warm applause.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti ricevuti

  1. Sofia Muller ha detto:

    Beautiful description of the play.

    1. Manuela Binaghi ha detto:

      Thank you Sofia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *