Il coreografo Roberto Zappalà racconta i suoi progetti autunnali: Panopticon/ Nano Festival e il debutto di “Rifare Bach” a Catania


Il coreografo Roberto Zappalà racconta i suoi progetti autunnali: Panopticon/ Nano Festival e il debutto di “Rifare Bach” a Catania

L’avevo già intervistato nel 2018 per “D la Repubblica” il coreografo catanese, Roberto Zappalà  ma questa volta l’ho raggiunto “virtualmente”  nella “sua” Sicilia per raccontarci Panopticon/ Nano Festival, 12 danze sorvegliate speciali che si svolgerà a Catania dal 6 al 22 novembre per tre fine settimana. Una nuova proposta nata dall’esigenza di riformulare per il 2020/21, la programmazione di Scenario Pubblico, residenza della compagnia e Centro Nazionale di Produzione della Danza da lui diretto dal 2002 e realizzata con il visual designer Maurizio Leonardi. L’obbiettivo? Colmare il distanziamento sociale prodotto dal Covid 19 e riavvicinare, “a piccoli passi”, performers e pubblico. Gli spettacoli saranno accolti all’interno di una struttura a forma di poligono, in parte trasparente, con numero variabile di lati e un  limitato gruppo di spettatori. A ispirare il progetto è Panoptes, il gigante della mitologia greca con un centinaio di occhi che diede il nome al carcere ideale del filosofo e giurista Jeremy Bentham progettato nel 1791. Il viaggio del coreografo Zappalà “filosofo e umanista” continua tra assoli e duetti pensati appositamente dai danzatori delle compagnie italiane e straniere già coinvolte nel progetto (Balletto Civile, Spellbound Dance Company, CCNR/Yuval Pick, Abbondanza/Bertoni, steptext dance project, Moritz Ostruschnjak/Daniela Bendini , Samir Calixto, T.H.E Dance Company). Autore di oltre 80 creazioni (sul mio blog ho recensito il poetico e suggestivo Corpo a Corpo 1° meditazione del progetto su Caino e Abele) che attingono al suo stile coreografico MoDem (sinonimo di Movimento Democratico), quest’ uomo autentico e tenace, non smette di confezionare idee per la sua danza  e ci parla di questa nuova stagione autunnale così “diversa” ma non per questo meno attraente delle altre  dove presenterà anche il suo nuovo lavoro Rifare Bach in scena al Teatro Bellini di Catania il 28 ottobre. La creazione iniziata a Lione prima che scoppiasse la pandemia, è un’anticipazione creativa di questo momento difficile dove la musica di Bach incontra i suoni suggestivi della natura che, come per incanto, proprio nel silenzio surreale del “lockdown”, si è risvegliata con una potenza inimmaginabile.

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L’avevo già intervistato nel 2018 per “D la Repubblica” il coreografo catanese, Roberto Zappalà  ma questa volta l’ho raggiunto “virtualmente”  nella “sua” Sicilia per raccontarci Panopticon/ Nano Festival, 12 danze sorvegliate speciali che si svolgerà a Catania dal 6 al 22 novembre per tre fine settimana. Una nuova proposta nata dall’esigenza di riformulare per il 2020/21, la programmazione di Scenario Pubblico, residenza della compagnia e Centro Nazionale di Produzione della Danza da lui diretto dal 2002 e realizzata con il visual designer Maurizio Leonardi. L’obbiettivo? Colmare il distanziamento sociale prodotto dal Covid 19 e riavvicinare, “a piccoli passi”, performers e pubblico. Gli spettacoli saranno accolti all’interno di una struttura a forma di poligono, in parte trasparente, con numero variabile di lati e un  limitato gruppo di spettatori. A ispirare il progetto è Panoptes, il gigante della mitologia greca con un centinaio di occhi che diede il nome al carcere ideale del filosofo e giurista Jeremy Bentham progettato nel 1791. Il viaggio del coreografo Zappalà “filosofo e umanista” continua tra assoli e duetti pensati appositamente dai danzatori delle compagnie italiane e straniere già coinvolte nel progetto (Balletto Civile, Spellbound Dance Company, CCNR/Yuval Pick, Abbondanza/Bertoni, steptext dance project, Moritz Ostruschnjak/Daniela Bendini , Samir Calixto, T.H.E Dance Company). Autore di oltre 80 creazioni (sul mio blog ho recensito il poetico e suggestivo Corpo a Corpo 1° meditazione del progetto su Caino e Abele) che attingono al suo stile coreografico MoDem (sinonimo di Movimento Democratico), quest’ uomo autentico e tenace, non smette di confezionare idee per la sua danza  e ci parla di questa nuova stagione autunnale così “diversa” ma non per questo meno attraente delle altre  dove presenterà anche il suo nuovo lavoro Rifare Bach in scena al Teatro Bellini di Catania il 28 ottobre. La creazione iniziata a Lione prima che scoppiasse la pandemia, è un’anticipazione creativa di questo momento difficile dove la musica di Bach incontra i suoni suggestivi della natura che, come per incanto, proprio nel silenzio surreale del “lockdown”, si è risvegliata con una potenza inimmaginabile.

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