Settembre, tempo di Festivals


Settembre, tempo di Festivals
Political Mother Unplagged di Hofesh Shechter ph.-Agathe Poupeney

Arriva l’onda lunga dei Festivals settembrini  di danza contemporanea, con accattivanti titoli di coreografi italiani e di  ospiti internazionali, alcuni dei quali danzeranno da un festival all’altro fino a novembre, regalando al pubblico italiano e non solo, la possibilità di seguirli su tutta la penisola. E’ il caso, per esempio del greco Dimitris Papaiaoannou, artista visionario e poetico (leggi mio articolo/intervista su Avvenire l’anno scorso per il debutto di Ink) che porterà in scena il suo nuovo lavoro Transverse Orientation a Napoli, al Teatro Festival Italia, il 16 settembre,  a Torinodanza Festival, dal 23 al 26 settembree e al Festival Aperto, a Reggio Emilia, dall’1 al 3 ottobre. Oppure dell’italiana Silvia Gribaudi ospite alle Fonderie Limone di Moncalieri per Torinodanza, con Monjour l’8 e il 9 ottobre spettacolo che replica il 10 a  MilanOltre dove, l’artista torinese, ritorna con un altro suo pezzo cult, Graces dal 6 al 10. La coppia francese-coreana Wang Ramirez porterà in scena il loro raffinato hip hop con Parts, in prima nazionale, alle Fonderie Limone di Moncalieri, dal 16 al 18 settembre e un altro titolo YouMe.You are you and me I’m me (8/9) al Festival Oriente Occidente. Ho scelto cinque Festivals  da non perdere a partire dal 3 settembre: Oriente-Occidente (3-11/9) a Rovereto, Torinodanza (3/9-29/10), Festival Aperto (18/9-24/11), a reggio Emilia, MilanOltre (23/9-10/10) e RomaEuropa (14/9-21/11) i cui programmi sono facilmente consultabili sui siti. Le motivazioni per seguirli sono varie ma condivido l’affermazione di Anna Cremonini, Direttore Artistico di Torinodanza Festival, che scrive:“La danza contemporanea è uno specchio importante per misurare la temperatura della creatività contemporanea”. Il Festival torinese apre, al Teatro Carignano,  con  il terzo capitolo della trilogia dell’amore di Sharon Eyale Gai Behar, Chapter 3: The Brutal Journey of the Hear;  attesa anche la compagnia belga Peeping Tom, dal 10 al 12 settembre con Triptych, serata che ospita tre brani: The missing door, The lost room e The hidden floor (quest’ultimo in prima nazionale). Dopo il felice debutto a Ravenna Festival a giugno, Alessandra Ferri è di nuovo protagonista di L’Heure Exquise (leggi mia recensione) lavoro ispirato a Giorni Felici di Samuel Beckett con Carsten Jung, già Principal nell’Hamburg Ballet John Neumeier, un pezzo creato da Maurice Béjart nel 1998 per Carla Fracci e Micha van Hoecke (entrambi scomparsi proprio quest’anno) per il FestivalTorinoDanza, in scena  il 13 e il 14 settembre. Il duo canadese David Raymond e Tiffany Tregarthen debutta, il 21 e 22 settembre, con Bygones: un gioco danzato dove luci, ombre, marionette e vari oggetti si mescolano con effetti teatrali. Coppia ospite, il 5 ottobre, anche a MilanOltre con Out/Inner/Space Dance Theater. La 41esima edizione di Oriente Occidente Dance Festival, quest’anno è dedicata al tema dei viaggi e apre con un’ospitalità d’eccezione: la rivisitazione di uno dei lavori più di successo del coreografo,  musicista e compositore israeliano Hofesh Shechter, residente nel Regno Unito, Political Mother (2010) un contagioso pezzo rinominato, nel 2020, per i festeggiamenti del decennale, Political Mother  Unplugged per i suoi straordinari giovanissimi danzatori in scena, il 3 settembre. Shechter è ospite anche al Festival Torinodanza dal 29/9 al 1/10 con un altro pezzo Double Murder. In chiusura di Oriente Occidente, il 9 settembre (Teatro Zandonai, ore 20.30), il molto atteso ritorno della regina del teatro danza francese Maguy Marin,con il pluripremiato Umwelt (Prix spécial della giuria del Sindacato della critica nel 2006 e vincitore di un Bessi e Award nel 2008), pezzo creato nel 2004 dove la vita dei nove interpreti è rappresentata in un’ingegnosa scenografia  di pannelli e specchi, una pièce radicale, un ritorno a Beckett che svela una serie di attività senza senso in cui l’umano, rischia ancora una volta, di perdersi.

MaguyMarin_Umwelt_HerveDeroo

Tra gli interessanti appuntamenti di Festival Aperto che, per questa tredicesima edizione si è nutrito del “principio speranza” con 30 spettacoli e 8 prime assolute, segnalo lo spettacolo La notte è il mio preferito di Annamaria Ajmone il 10 ottobre (ore 16) ai Chiostri di San Pietro (ospite anche a TorinoDanza il 2/10 alla Lavanderia a Vapore di Collegno), una meditazione sugli animali e l’ecosistema. Michele Di Stefano presenta, in prima assoluta, il “concerto coreografico” Maqam , il 17 ottobre, al Teatro Cavallerizza (ore 18) ospite anche il 22 e 23/10 alle Fonderie Moncalieri a TorinoDanza con l’emergente interprete americano di origine araba Amir ElSaffar e con le musiche di Lorenzo Bianchi Hoesh. Romaeuropa Festival torna ad animare la capitale con un programma internazionale con 83 compagnie in scena: per il settore danza, tra i vari ospiti, la sud-africana Dada Masilo, con un’inusuale rilettura di La Sagra della Primavera di Stravinsky,The Sacrifice (Auditorium Parco della Musica 11/11) tra minimalismo e energia rituale. L’inaugurazione è all’insegna della leggerezza, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica (dal 14 al 16 settembre) con la compagnia di acrobati XY insieme al coreografo Rachid Ouramdane: ispirato al volo degli storni Möbius è una coreografia vorticosa, tra danza e acrobazia, fatta di voli spericolati e torri di corpi costruite dai 19 performers. Il flamenco surrealista di Israel Galván torna, sempre alla Cavea dell’Auditorium, , ad infiammare la scena, accompagnato dal musicista Niño de Elche (18,19/9). L’apertura del Festival MilanOltre è invece affidata al coreografo catanese Roberto Zappalà che, come  Hérve Koubi al quale è dedicato un altro Focus con un trittico Les nuits barbares ou les premiers matins du monde, Ce que le jour doit à la nuit,Boys don’t cry, (1-3/10), presenta Naufragio con Spettatore (23/9), lavoro sull’emigrazione e immigrazione  con musica dal vivo e che ritornerà, l’8 e 9 ottobre, con una nuova creazione, Rifare Bach. Tra le novità del Festival, il progetto Affollate Solitudini  che ospiterà, creazioni solistiche di vari coreografi tra i quali Paola Lattanzi, Fabrizio Favale, Stefania Ballone, Matteo Gavazzi, Simona Bertozzi, Luciano Padovani.

 

 

 

 

 

 

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Political Mother Unplagged di Hofesh Shechter ph.-Agathe Poupeney

Arriva l’onda lunga dei Festivals settembrini  di danza contemporanea, con accattivanti titoli di coreografi italiani e di  ospiti internazionali, alcuni dei quali danzeranno da un festival all’altro fino a novembre, regalando al pubblico italiano e non solo, la possibilità di seguirli su tutta la penisola. E’ il caso, per esempio del greco Dimitris Papaiaoannou, artista visionario e poetico (leggi mio articolo/intervista su Avvenire l’anno scorso per il debutto di Ink) che porterà in scena il suo nuovo lavoro Transverse Orientation a Napoli, al Teatro Festival Italia, il 16 settembre,  a Torinodanza Festival, dal 23 al 26 settembree e al Festival Aperto, a Reggio Emilia, dall’1 al 3 ottobre. Oppure dell’italiana Silvia Gribaudi ospite alle Fonderie Limone di Moncalieri per Torinodanza, con Monjour l’8 e il 9 ottobre spettacolo che replica il 10 a  MilanOltre dove, l’artista torinese, ritorna con un altro suo pezzo cult, Graces dal 6 al 10. La coppia francese-coreana Wang Ramirez porterà in scena il loro raffinato hip hop con Parts, in prima nazionale, alle Fonderie Limone di Moncalieri, dal 16 al 18 settembre e un altro titolo YouMe.You are you and me I’m me (8/9) al Festival Oriente Occidente. Ho scelto cinque Festivals  da non perdere a partire dal 3 settembre: Oriente-Occidente (3-11/9) a Rovereto, Torinodanza (3/9-29/10), Festival Aperto (18/9-24/11), a reggio Emilia, MilanOltre (23/9-10/10) e RomaEuropa (14/9-21/11) i cui programmi sono facilmente consultabili sui siti. Le motivazioni per seguirli sono varie ma condivido l’affermazione di Anna Cremonini, Direttore Artistico di Torinodanza Festival, che scrive:“La danza contemporanea è uno specchio importante per misurare la temperatura della creatività contemporanea”. Il Festival torinese apre, al Teatro Carignano,  con  il terzo capitolo della trilogia dell’amore di Sharon Eyale Gai Behar, Chapter 3: The Brutal Journey of the Hear;  attesa anche la compagnia belga Peeping Tom, dal 10 al 12 settembre con Triptych, serata che ospita tre brani: The missing door, The lost room e The hidden floor (quest’ultimo in prima nazionale). Dopo il felice debutto a Ravenna Festival a giugno, Alessandra Ferri è di nuovo protagonista di L’Heure Exquise (leggi mia recensione) lavoro ispirato a Giorni Felici di Samuel Beckett con Carsten Jung, già Principal nell’Hamburg Ballet John Neumeier, un pezzo creato da Maurice Béjart nel 1998 per Carla Fracci e Micha van Hoecke (entrambi scomparsi proprio quest’anno) per il FestivalTorinoDanza, in scena  il 13 e il 14 settembre. Il duo canadese David Raymond e Tiffany Tregarthen debutta, il 21 e 22 settembre, con Bygones: un gioco danzato dove luci, ombre, marionette e vari oggetti si mescolano con effetti teatrali. Coppia ospite, il 5 ottobre, anche a MilanOltre con Out/Inner/Space Dance Theater. La 41esima edizione di Oriente Occidente Dance Festival, quest’anno è dedicata al tema dei viaggi e apre con un’ospitalità d’eccezione: la rivisitazione di uno dei lavori più di successo del coreografo,  musicista e compositore israeliano Hofesh Shechter, residente nel Regno Unito, Political Mother (2010) un contagioso pezzo rinominato, nel 2020, per i festeggiamenti del decennale, Political Mother  Unplugged per i suoi straordinari giovanissimi danzatori in scena, il 3 settembre. Shechter è ospite anche al Festival Torinodanza dal 29/9 al 1/10 con un altro pezzo Double Murder. In chiusura di Oriente Occidente, il 9 settembre (Teatro Zandonai, ore 20.30), il molto atteso ritorno della regina del teatro danza francese Maguy Marin,con il pluripremiato Umwelt (Prix spécial della giuria del Sindacato della critica nel 2006 e vincitore di un Bessi e Award nel 2008), pezzo creato nel 2004 dove la vita dei nove interpreti è rappresentata in un’ingegnosa scenografia  di pannelli e specchi, una pièce radicale, un ritorno a Beckett che svela una serie di attività senza senso in cui l’umano, rischia ancora una volta, di perdersi.

MaguyMarin_Umwelt_HerveDeroo

Tra gli interessanti appuntamenti di Festival Aperto che, per questa tredicesima edizione si è nutrito del “principio speranza” con 30 spettacoli e 8 prime assolute, segnalo lo spettacolo La notte è il mio preferito di Annamaria Ajmone il 10 ottobre (ore 16) ai Chiostri di San Pietro (ospite anche a TorinoDanza il 2/10 alla Lavanderia a Vapore di Collegno), una meditazione sugli animali e l’ecosistema. Michele Di Stefano presenta, in prima assoluta, il “concerto coreografico” Maqam , il 17 ottobre, al Teatro Cavallerizza (ore 18) ospite anche il 22 e 23/10 alle Fonderie Moncalieri a TorinoDanza con l’emergente interprete americano di origine araba Amir ElSaffar e con le musiche di Lorenzo Bianchi Hoesh. Romaeuropa Festival torna ad animare la capitale con un programma internazionale con 83 compagnie in scena: per il settore danza, tra i vari ospiti, la sud-africana Dada Masilo, con un’inusuale rilettura di La Sagra della Primavera di Stravinsky,The Sacrifice (Auditorium Parco della Musica 11/11) tra minimalismo e energia rituale. L’inaugurazione è all’insegna della leggerezza, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica (dal 14 al 16 settembre) con la compagnia di acrobati XY insieme al coreografo Rachid Ouramdane: ispirato al volo degli storni Möbius è una coreografia vorticosa, tra danza e acrobazia, fatta di voli spericolati e torri di corpi costruite dai 19 performers. Il flamenco surrealista di Israel Galván torna, sempre alla Cavea dell’Auditorium, , ad infiammare la scena, accompagnato dal musicista Niño de Elche (18,19/9). L’apertura del Festival MilanOltre è invece affidata al coreografo catanese Roberto Zappalà che, come  Hérve Koubi al quale è dedicato un altro Focus con un trittico Les nuits barbares ou les premiers matins du monde, Ce que le jour doit à la nuit,Boys don’t cry, (1-3/10), presenta Naufragio con Spettatore (23/9), lavoro sull’emigrazione e immigrazione  con musica dal vivo e che ritornerà, l’8 e 9 ottobre, con una nuova creazione, Rifare Bach. Tra le novità del Festival, il progetto Affollate Solitudini  che ospiterà, creazioni solistiche di vari coreografi tra i quali Paola Lattanzi, Fabrizio Favale, Stefania Ballone, Matteo Gavazzi, Simona Bertozzi, Luciano Padovani.

 

 

 

 

 

 

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